Osta.
settembre 8, 2009
Nel vernacolo romagnolo, la parola che intitola questo post esprime sorpresa.
Si tratta infatti di un’espressione usata a commento di un fatto inaspettato, che lascia perplessi: il romagnolo non ama cambiare idea, e il constatare di doverlo fare è un po’ seccante.
Ciò avviene anche se il fatto è positivo.
Difatti il gestore di discoteca, quando vede il locale strapieno, esclama:”osta,quanta gente”; in quell’”osta” c’è sì la soddisfazione per l’incasso, ma anche una qualche preoccupazione perchè il sabato dopo si dovrà aumentare la scorta della dispensa.
Tocca rifare i conti,insomma.
“Osta” contiene anche una certa diffidenza.
“Osta,hai fatto carriera, sei diventato importante”; è come dire : “ti conosco da molto,ti credevo anche un po’ pataca, ma ora ti devo temere un po’”.
Federico Fellini telegrafò a Sergio Zavoli, suo compagno di liceo divenuto Presidente Rai,due sole parole: “osta,te”.
“Osta,Ravaioli”,iniziava nel 2001 il fondo del Resto del Carlino all’indomani della rielezione del Sindaco di Rimini.
“Osta” si dice anche quando la sorpresa è totale,senza commenti.
“Osta, non sapevo che tu fossi juventino”; “osta,non sapevo che tu fossi comunista”.
Quando la sorpresa è di quelle forti, clamorose, di quelle che lascian senza parole, si dice anche solo: “Osta!”.
Con l’esclamativo.
E basta.
Ho capito, vengo al dunque.
Oggi ho letto un paio di dichiarazioni sul caso Boffo, a pag. 6 de La Stampa.
La prima è di Don Tarcisio Colombo, parroco del Varesotto:
“Nessuno ha mai smentito l’omosessualità . Nè Boffo nè i vesocovi. Ora,il problema non è se lui è omosessuale o no. Tra l’altro,conta come uno vive, non le proprie inclinazioni.”
Osta,Don Tarcisio:non sapevo la chiesa ammettesse apertamente il doppio regime.
La seconda è di Vittorio Messori:
“Non sono un moralista nè un giustizialista,e so che un incidente come quello che è capitato a Boffo potrebbe capitare anche a me”.
OSTA!
State bene.
Ghino La Ganga