Colpo di coda.
dicembre 31, 2009
Non te l’aspetti. Credevi d’aver vinto. Invece arriva il colpo di coda.
Successe già tante volte,nella storia più e meno recente: capitò alla flotta francese a Trafalgar,alle truppe inglesi a Cambrai,agli alleati a passo Kasserine in Tunisia e sulle Ardenne in Francia,all’armata rossa a Bostan tra Pakistan e Afghanistan.
A volte,per giunta, colui che ti affibia il colpo di coda, e ti tramortisce a un metro dal traguardo, non è nemmeno il più brillante della compagnia.
Ecco dunque che proprio il 30 dicembre, a ventiquattr’ore dal traguardo di Fenomeno del 2009,arrivi il colpo di coda, quello che non t’aspetti, il vincitore che salta fuori come outsider e manda al diavolo tutte le previsioni.
Tuttavia, proprio-proprio outsider non deve essere, il nostro, perchè arriva da Riccione: un luogo che già ha partorito fior di fenomeni, e che ci fornisce sempre motivi di grande interesse e soddisfazione.
Il campione è dunque Riccionese,per giunta anziano e pensionato, sicchè assai rappresentativo; è proprio a Riccione che ha dato sfoggio della sua abilità: percorsa via Finale Ligure in auto, egli ha imboccato via Emilia contromano, procedendo a razzo.
E allora?, commenterete Voi.
Calma. Ecco il capolavoro.
Nell’incrociare i veicoli che procedevano nel senso giusto, siccome essi protestavano strombazzando e lampeggiando, egli ha estratto un distintivo da handicappato, e l’ha esibito incazzatissimo: era il suo salvacondotto, se sei handicappato non puoi solo parcheggiare dove cazzo ti pare, ma procedere come e dove cazzo ti pare, contromano in ogni perdove, come ha urlato a chi gli si parava davanti.
Non l’hanno acchiappato, il tipo, gli han solo preso giù la targa: sicchè è ancora a piede libero.
Beh,se stasera vuol metter la ciliegina sulla torta,deve solo imboccare il casello di Riccione e procedere vesro Rimini sud nel senso vietato, strombazzando e smoccolando verso gli altri veicoli, previa esibizione del contrassegno che – ormai ne siamo certi – vale a maggior ragione dove le corsie sono due per ogni senso di marcia, specie se opposto.
Sia chiaro: solo se vuole metter la ciliegina; per me ha già vinto.
Buon anno,state bene.
Ghino La Ganga
Il bollettino di Noi Cattolici / 2
dicembre 31, 2009
«Non voglio le cure» Muore malato di Sla
Renzo Betteti aveva dichiarato le sue volontà
Dove cazzo sono tutti quei minorati mentali e quelle merde cattoliche che si stracciavano le vesti fuori dall’ospedale di Eluana Englaro? Dove cazzo sono i professionisti del dolore altrui, gli squallidi e ipocriti sciacalli di Welby? Dove cazzo è l’associazione Papa Winnie?
Giù la maschera.
dicembre 30, 2009
Ci ho provato per anni,a fare il colto. Adesso non ce la faccio più. Alle soglie del 2010, voglio dichiararlo.
Non sopporto più Enzo Moscato,inutile torturatore di spettatori: nel 1994 affliggeva le platee con l’esasperata ripetizione, “capitano non voglio il pane/Voglio il piombo per il moschetto” in location assurde consistenti in cave abbandonate; oggi non mi risulta sia cambiato, scassa i coglioni uguale.
Non tollero più i Motus, fighetti convinti che sia sufficiente fare copia-incolla tra i dialoghi di Nolan e le tele di Bruno&Botto, spargendo sopra una spruzzatina del Pasolini più digeribile, per esser divini intellettuali: se ne andassero a quel paese, loro e i teatrini tecnologici di cui auspicano la creazione a loro esclusivo uso e consumo; magari si portino dietro Dany Greggio, che a furia di restar vestito da cow-boy sembra una riedizione ridicola di Beppe Maniglia, quello che faceva scoppiare le borse dell’acqua calda con il fiato.
Non reggo più,definitivamente, Mariangela Gualtieri e la sua cazzo di compagnia Valdoca: ai tempi di Antenata II almeno facevan ridere sputandosi addosso e picchiandosi in scena, adesso manco quello; se poi si trascinan dietro anche il Manfredini Danio,quello che aveva smesso di recitare eppoi s’è convinto a ricominciare, dall’insofferenza si può passare al boicottaggio.
La Raffaello Sanzio Societas? Boh, venderanno biglietti solo se proseguiranno nel mostrar ragazze seminude; viceversa, vedo difficile, cari Romeo e Claudia Castellucci, far star la gente in sala per i cinquanta minuti canonici: rischian d’esser troppi ,quei cinquanta minuti spesi nel mostrar cazzate senza senso; ormai ve ne siete accorti pure voi,no?
Chi c’è ancora?
Ah,già,il Delbono Pippo. Bah, ormai è un caso clinico, che passa da una dieta all’altra,spara frasi senza costrutto,mette in scena drammi sociali fuori tempo massimo, riempie qualche teatro di modeste dimensioni solo se coadiuvato a bestia dai centri sociali; se poi si butta nel cinema, rimedia al massimo un premio a Sulmona.
No,non ce la faccio più,a fare il colto. Provateci voi. Andateci Voi, a teatro, a farvi pigliare in giro. Andateci voi, a star zitti e muti per non passar per ignoranti. Andateci Voi, a prender gli sfoghi di gente che manco sa chi era Euripide e s’è trovata – mistero dei misteri – a diriger festival e compagnie, o tutti e due insieme, che l’unico povero pataca che non ci riuscì fu il De Berardinis.
Prenotateli Voi,i biglietti;e,se non volete spender soldi vostri,ma usufruire di denaro pubblico, provateci Voi, ad avere gli accrediti. Magari dite di essere amici di Paolo Rossi, e di condividere la sua idea: una tassa sui telefonini per finanziare il teatro. Il suo,di teatro.
Io torno al cinema,e spendo qualche euro per rivedere Natale a Beverly Hills: prima o poi rivaluteranno anche Neri Parenti; anzi, siam già sulla buona strada.
Come? Sono una testa di cazzo?
Ah,già. E’ vero: Paolo Rossi fu attore per i Vanzina. Mica per Neri Parenti.
Ma certo: avete ragione Voi. Buon teatro,allora. E auguri di buon 2010, naturalmente.
State bene.
Ghino La Ganga
Il bollettino di Noi Cattolici / 1
dicembre 29, 2009
Sta lentemente emergendo la verità sul caso Emanuela Orlandi. Altro che merda cattolica: praticamente, se sostituite il Vaticano con una fogna a cielo aperto ci guadagnate.
***
L’associazione spettatori cattolici (e già lì, come direbbe Elio, ti fa ridere) si scaglia contro gli oroscopi in tv, perché sarebbero solo “superstizione”. Perché invece credere a un pezzente che scivola sulle acque senza tavola, moltiplica pani, pesci, olive ascolane e crema fritta non lo è. Anzi. Senza contare le vergini cularotte che partoriscono alla cazzo di cane come pure inferno, paradiso, e quella cagata uscita male del purgatorio, che neanche i teologi con le palle quadre riescono a spiegarci chi cazzo ci vada. Esticazzi degli “spettatori cattolici”.
La verità.
dicembre 28, 2009
Faccio zapping satellitare .
Su Tva Vicenza (sky 907) c’è una gara di moto enduro in Marocco: partecipano motociclisti vicentini,sotto a un diluvio, ma si corre lo stesso nonstante l’asfalto viscido,quando c’è,e la sabbia come un pastone; “ma è l’avventura, noi la viviamo fino in fondo”,dichiarano i vicentini.
Su Tv Capital ( sky 929) presentano “La resa dei conti”, specie di fiction sulla camorra: nel trailer ci sono due dentro a un suv,abbigliamento gessato con i jeans azzurri, uno molla all’altro un gran ceffone al grido tu sei un om ‘e ‘mmerda!. Intervistano il regista,che,estenuato, afferma: “Il momento più difficile è stato quando abbiamo girato le scene del pranzo di camorra sulla spiaggia, c’era vento e bisognava riapparecchiare la tavola ogni dieci minuti”.
Poi,siccome è natale (sic), mettono un intermezzo di ballerine che interpretano un can-can.
Su Metro Tv ( sky902) c’è un tipo che racconta le barzellette davanti a una platea,barzellette sui femminielli; poi dice al pubblico: ” adesso vi racconto quella dell’indovinello,se indovino io lo metto in…a te, se indovini tu lo metti in… a me” ; sulla parola culo salta l’audio,una specie di censura in diretta. Il pubblico si sganascia dal ridere.
Su telelombardia ( sky 901), c’è un programma presentato da tal Valerio con telefonate in diretta. Chiama una e dice “il programma è bellissimo” ; il presentatore si schermisce, “mannò…” , e lei “invece sì, è bello il programma e sei bello anche tu,Valerio”; e lui “Mannò…non esageriamo”; al che la tipa esplode:” Insomma, Valerio,però mi fai parlare o no, cazzo?”
Torno sui canali Rai. C’è Pippo Delbono che cerca di spiegare il suo spettacolo La Rabbia. Non si capisce nulla. Lui suda. Si lamenta d’esser stato a dieta, poi di non esser riuscito a seguir la dieta.
Spengo.
Sui giornali locali,leggo un’intervista alla compagnia riminese Motus : secondo loro non ha senso ricostruire il vecchio teatro di Rimini,meglio farne uno nuovo tecnologicamente attrezzato,pronto per i loro spettacoli. Mi è venuto in mente che, tra tutti i copia-incolla di frasi di Nolan in Twin Rooms e le rullate di skateboard di Racconti della giovinezza , ho sempre faticato a finir di vederli, i loro spettacoli.
Chiudo il giornale . Vado a vedere Natale a Beverly Hills.
Lo trovo autentico.
Aderente alla realtà.
Meritevole del contributo statale.
State bene.
Ghino La Ganga
Don Giorgio Panini interpreta alla sua maniera lo spirito del Natale
dicembre 25, 2009
Sacerdote accusato di omicidio
“Ha ucciso un uomo e ferito la moglie”
Secondo gli investigatori Don Giorgio Panini avrebbe accoltellato a morte Sergio Manfredini, 67 anni, e ferito Paola Bergamini, ora in prognosi riservata. Ferito anche il figlio della coppia. Il prete viveva da tempo con i due coniugi
Esticazzi: se non si fosse sentito più buono, magari avrebbe nuclearizzato tutta Modena.
Il natale della brava gente. (1*)
dicembre 23, 2009
“Cosa gli compri,allora?”
“Un cd di Mario Biondi. A lui piace Mario Biondi. E’ forte,Mario Biondi. Tanto la cravatta,l’anno scorso,manco se l’è messa.”
“Brava.Io gli prendo una collezione di Battisti.Che prima me la sono masterizzata”.
“Brava. Fatto bene. A me era venuto da scaricare il cd direttamente da internet e farmi piratare anche la copertina. Ma dopo si vedeva. Era grezzo.”
“Giusto.Tocca spendere dei soldi,per non far figure.Con quello stronzo. Che è il capo, ma è uno stronzo. E a natale cosa fai?”
“La viglia sto con i miei. Mio fratello si traveste da babbo natale.Così i bambini son contenti.”
“Osta. Si veste proprio?”
“Sì. S’è preso il costume già l’anno scorso. Con il sacco,che solo quello è costato nove euro.”
“Cazzo.Nove euro…”
“Sì.Nove euro di sacco,cazzo. Ma altrimenti i bambini se ne accorgono…”
“Ma non lo riconoscono?”
“Boh.L’anno scorso non l’han riconosciuto. Quest’anno,per non rischiare, li mettiamo a dormire. Poi li svegliamo a mezzanotte: son mezzi intontiti di sonno,vuoi che si accorgano che non c’è lo zio o il babbo, e c’è babbo natale?”
“Osta…hai ragione. Bella idea. “
“Dopo romperanno un po’ i coglioni che vogliono giocare. Quest’anno playstation,non si scappa. “
“Io gliel’ho presa l’anno scorso. Che alla fine s’è rincoglionito mio marito. Ci gioca sempre lui. Con quelle cazzo di macchinine . Lui e i suoi amici. Bestemmiano e giocano.”
“E i bambini?”
“Stanno al computer. Da diventar scemi. “
“Fortuna che ogni tanto noi ci distraiamo…( risatina)“
“Già (risatina).Fortuna. A proposito: a te ha regalato…..”
“(frettolosa,impacciata) Sì,sì.”
” (abbassando la voce) Ma cosa?”
“( a bassissima voce) ….un piumino Moncler.”
“(pianissimo) Eh.A me un jeans Cavalli. Mi piaceva. Poteva anche esser più generoso. Dì…..(con tono semi-impercettibile)…con tutti gli extra che ho fatto…..”
“(pianissimo)….stai buona, va’. Che a me poi lui piace anche, eh? Ma quando ti gira a ….(ancor più piano,incomprensibile) dopo un po’ è pesante…..mica ci va piano….”
“(a tono sussurrato)……….…a me invece chiede di pigliarglielo in ………………(incomprensibile) finchè non……..(con tono bassissimo, imbarazzato,rendendosi conto di essere vicino ad altra gente) …dài, va’, ne parleremo….. (con tono normale) senti, e a natale cosa fate?”
” (con tono normale,sollevata) ah,tutto un programmino. Vengono la Lilla, Gianni, Carlo, sua moglie, mio fratello e mia cognata, tutti insieme… che a me tocca pulire tutta casa, due palle….già oggi,torno a casa e pulisco.”
“Anche a me. Guarda: pereferirei stare in ufficio a lavorare. Che quando lo dico, passo per matta. Ma è così. Vabbè. Ti saluto,che devo finire i miei giri. Buone feste, un bacio.”
(si abbracciano).
“Buone feste anche a te. Poi dopo natale magari parliamo (risatina)…..”
“Sì,sì (risatina). Che deve imparare (a voce bassissima) almeno a fare i regali uguali. Sarà il capo,ma deve imparare….”
( Dialogo udito ieri fuori da un luogo pubblico. I nomi sono di fantasia. Il resto no. State bene e buon natale. Ghino La Ganga)
(1*) Omaggio a Majano.
Souvenir di Rimini.
dicembre 22, 2009
Cammini. La via è in leggera salita.
Freddo. Neve.
Molta neve, di quella che ti si infila negli occhi.
Nella via c’è una scuola elementare .
Ora di uscita.
Mamme intabarrate con bambini imbacuccati.
Piumini,berrette,sciarpe davanti alla faccia stile banditi.
Difficoltà di passo: la strada è scivolosa, perchè sotto lo strato di neve,ai lati, c’è il ghiaccio.
Dal fondo opposto della via si sente un rumore di acceleratore a manetta.
E’ una smart,metallizzata.
Arriva velocissima, in mezzo a mamme e bambini che faticano a scansarsi.
Si scansano come possono,con paura.
L’auto procede a razzo verso la tua porzione di strada.
Fai cenno con la mano verso il parabrezza: rallenta,cazzo.
L’auto si avvicina in un attimo.
Adesso quello alla guida lo vedi bene.
Avrà trent’anni.
Piumino.
Berretta scura fino agli occhi.
Guanti neri.
Noti i guanti perchè avvolgono una della sue mani, mentre ti fa il segno con le dita raccolte: cazzo vuoi.
Poi ti fa anche il fanculo con il braccio,precisato dal labiale.
Passando, ripete gesto e labiale: fanculo, fanculo.
Vorresti avere tra le mani la statuetta di un duomo.
Non ce l’hai.
Quando ce ne è davvero bisogno,certe cose mancano.
Ti viene in mente che quella del duomo di Rimini,probabilmente, manco la fanno.
Smoccoli.
State bene.
Ghino La Ganga
Con un post a quattro mani, Anskij e Ghino La Ganga chiedono scusa e riconoscono il genio del Partito Democratico e la sua classe dirigente
dicembre 22, 2009
ADESSO E’ TUTTO CHIARO
Ve ne imploriamo: scusateci. Forse è troppo tardi, amici del Partito Democratico: ma Anskij e Ghino vi chiedono perdono.
Fossimo a Pasqua, diremmo, col capo cosparso di cenere: ma ora che siamo sotto il Santo Natale, vedremo presto come esso sia foriero di ben altri gloriosi auspici per lo straordinario rinnovamento del nostro paese.
Non avevamo capito: ma ora, finalmente, tutto è diventato chiaro.
Ci apparivano fumose le strategie del Partito Democratico; incerte, le velleità di riorganizzazione dello stesso; e confusi, i progetti di rivincita e rinnovo della sua classe dirigente.
Non avevamo capito che c’era un grande progetto dietro a tanti fatti del passato:un grande progetto dietro,solo per fare degli esempi, alla grande cavalcata perdente di D’Alema alle regionali del 2000, alla candidatura a sindaci di grandi città di gente presa a casaccio da altre città (anche piccole),allo sfolgorante naufragio di Veltroni alle politiche, alla nomina a ministri delle finanze di personaggi antipatici anche alle loro famiglie per come pretendevano di tassare la paghetta dei figli,alle geniale gestione dell’indulto, alle straordinarie crescite di Latorre come pensatore e di Rondolino come opinionista, al bingo,al dopobingo,alle slot- machine,alle sfilate dei contrabbandieri a Brindisi,al meraviglioso modo di fare politica estera facendosi fotografare con hezbollah a destra e uno a sinistra,alla gestione del caso Cermis,ai “sì-però” dopo il terremoto D’Abruzzo,alle marce di duemilioni di persone che diventano un milione, poi mezzo, poi trecentomila, poi centomila,poi cinquantamila, poi tremila, poi cento, poi sette.
Pensavamo andasse tutto allo sfascio.
Ma ora, è tempo di ammetterlo con vergogna: dopo la indispensabile, sensazionale apertura di Bersani e D’Alema a Pier Ferdinando Casini presidente del consiglio, Anskij e Ghino ammettono, umiliati, che le loro argomentazioni contro la straordinaria prima linea del Partito Democratico sono straccamente esaurite.
Come valutare infatti serenamente questa eccezionale novità del panorama politico, se gli oligarchi del partito completano in maniera così sfolgorante la loro – breve, peraltro – marcia nel deserto?
Tutti i problemi del Partito Democratico sono risolti: si uniscono le due culture (le due culture che solo del bene han fatto al nostro paese), viene riconfermata la diversità comunista, si fa fronte all’emergenza democratica, e soprattutto ci si affida a una forza di onestà specchiatissima, con candidati eccellenti – specialmente al sud – mai collusi con la criminalità organizzata e in grado di dialogare con le frange più illuminate del mondo cattolico, come per esempio dimostrano le frequenti dichiarazioni di Luca Volontè.
E vogliamo dimenticarci delle forze che andiamo a recuperare? Temevamo di doverci privare di un ariete come Rutelli, e invece ora ce lo ritroviamo di nuovo in casa. E brindiamo con Anna Finocchiaro al quieto, placido assentire di Paola Binetti, che non a caso ha subito rinfoderato gli azzardati propositi di uscire dal Partito Democratico.
Avevamo rischiato anche questa devastante perdita, e ora invece marciamo convinti verso la vittoria.
Per cercare di mettere qualche toppa alle nostre passate critiche – quanto erano ingenerose! – ci siamo premurati di sondare gli attivisti ex-Ds: e sono tutti entusiasti. Altro che – come dice D’Alema – il Partito d’Azione! Abbiamo parlato con tanti veltroniani, dalemiani ortodossi e in sonno, ex-foleniani, comunisti unitari, cristiano-sociali e addirittura socialisti di sinistra: non vedono l’ora di portare l’acqua a Casini, Cesa ma anche Bottiglione, l’uomo che hanno cacciato dalla UE perché non lo capivano, che ha distrutto il Partito Popolare ma solo perché non lo capivano, e che è stato trombato alle elezioni di sindaco di Torino proprio perché non lo capivano. Invece i militanti di sinistra, finalmente, lo capiscono: non a caso, si sa che sono da sempre i più istruiti,gli unici a parlare correntemente l’inglese e a sapere usare un computer.
Con una tale forza alle spalle, questa volta a Casini non lo batte neanche Optimum Prime. E il fatto che l’apertura sia stata ufficializzata sotto il Santo Natale, non fa che confermarne gli straordinari auspici e aumentarne l’autorevolezza.
Gli stessi militanti di sinistra hanno anche lodato i meravigliosi esempi della politica culturale del nuovo corso: come dimenticare la favolosa sinergia tra personale religioso, laicato più avanzato e forze dell’ordine come vediamo nell’indispensabile “Don Matteo”?
Non è forse in questa fiction – di cui solo ora,causa nostro colpevole ritardo, ci appare ben chiaro lo straordinario messaggio- che si vede una sinergia tra un prete e i carabinieri; sinergia dalla quale, come è chiaro in ogni episodio, esce rafforzata l’idea di famiglia, attraverso la supplenza che prete e carabinieri svolgono recuperando figli sbandati,mogli derelitte,padri assenti?
E dopo tanti anni di coralli Einaudi ed Editori Riuniti, come dal loro torto?
Lasciatecelo dire: l’intero gruppo dirigente del Partito Democratico ne esce legittimato e rafforzato, ma noi ci vorremmo soffermare soprattutto su Francesco Rutelli e Massimo D’Alema.
Rutelli, ci ha fatto capire cosa significa “diventare la prima forza nel paese” .
E D’Alema – beh, vittoria dopo vittoria, il suo genio politico, la sua insuperabile capacità tattica, la sua lungimiranza, il suo staff leggendario con grandi pensatori quali Minniti e Latorre… avevamo torto, non c’è altro da aggiungere.
Insomma, cari amici: è tempo di assumersi chiare responsabilità.
Non avevamo capito: ora,però,ci è tutto chiaro.
Scusaci,Bersani: non potevamo arrivarci prima, ma da quando sei segretario tu, con alle spalle il fantastico Massimo, ci sentiamo tutti più sicuri.
Alleiamoci con l’Udc, dunque, non solo alle regionali, ma in ogni e qualsivoglia elezione locale:provincia, comune, quartiere.
E se la sezione Udc non c’è,creiamola noi: come facevamo una volta con i Verdi.
Sì,adesso è tutta un’altra storia.
C’è Casini,mica Pecoraro Scanio.
C’è Cesa.
Mica la Francescato.
Dài.
Andiamo a vincere.
Anskij & Ghino
Il maestro del Natale.
dicembre 21, 2009
(Avviso: questo post è molto volgare,come certi regali di natale, che però,alla fine, son quelli che fan più ridere e si ricordan meglio. Sicchè,se lo leggete,non venite a lamentarvi.)
Seduto alla scrivania poco prima del natale, ricevevi una signora incazzatissima: tu eri l’amministratore di quel comunino lì,lei era venuta apposta. All’inizio ti squadrò cattiva. Poi parlò: “‘sto comune lo amministrate malissimo.”
“Perchè,signora?”
Avevi commesso un errore: non si chiede mai perchè. Lo sguardo del tuo dirigente,seduto lì accanto,ti confermò quel che già sapevi: il politico bravo parte e zittisce chiunque abbia davanti simulando la massima attenzione, ci sono difficoltà ma le supereremo, non può non riconoscere i successi finora ottenuti,grazie per essersi scomodata a venir fin qui prima delle feste, eccetera. Invece tu, idiota, le avevi chiesto perchè.
“Perchè non sapete fare. Vuole un esempio? Io ho un negozio sfitto da dieci anni in pieno centro storico,su per la salita al paese alto: nessuno di voi s’è mai degnato di dirmi cosa farci dentro.E adesso tutti gli altri negozi sono addobbati per le feste. Il mio no.”
Rimanesti basito. Senza favella. Cazzo rispondevi,adesso? Ci fu un silenzio tremendo: una parte di te voleva espolodere in un vaffanculo di tuono, cazzo rompi i coglioni vecchia scema, non ho una più lira a bilancio per fare eventi cretini con le renne,e te sei venuta a far perdere tempo con le tue pugnette private. La tua parte civile diceva invece: calma,Ghino, adesso prendi tempo e dille che esaminerai il caso.
Il risultato fu che restasti zitto. Lei lo prese per quel che era : la resa di un incapace, a conferma delle sue idee.
“Razza di incapaci. Lo dicevo : non sapete fare. Buone feste, con i nostri soldi pubblici.Ora vado, che ho da fare,io…”
Il dirigente si alzò,deferente, e le aprì la porta: Buone feste,signora, a nome di questa amministrazione.
Rimaneste tu e lui.
“Cazzo di roba…” mormorasti.
“Sei un pataca. Non hai ancora imparato. Eppure io ti ho insegnato.”
“Insegnato cosa?”
“A non farti prendere impreparato. Ti spiego subito: dove si trova il negozio della signora? Nel paese alto,lungo la salita. Ecco l’idea: lei mette uno scivolo in cima alla salita, una commessa con cassa e un cartello con su scritto: SCIVOLATA SESSUALE A SORPRESA,FINALE DOVE CAPITA, CINQUE EURO. Lo scivolo entra diretto al centro del negozio, dove la signora si mette nuda dalla vita in giù a pecorina appoggiata a un banco. Il cliente arriva in scivolata e piglia dove piglia, cinque euro comunque. “
“La signora ha più di settant’anni…”
“Facciamo quattro euro, allora,ma è un casino con il resto e si fa perder tempo ai clienti. Io dico: cinque euro. Al limite uno sconticino: tre giri, cioè tre scivolate, dieci euro. Sempre cifra tonda, così l’attesa alla cassa è minima. Bisogna lubrificare bene lo scivolo, il che può comportare qualche spesa aggiuntiva; e il didietro della signora, ovviamente….”
“Ma il cliente…”
“Il cliente? Eh,cavoli suoi se non si prepara bene e non termina la scivolata ben eretto . E’ come al poligono di tiro: è garantita la postazione di sparo e la corretta posizione del bersaglio, ma la pistola e i colpi li porti te,amico. “
“Ma quello è centro storico,vincolatissimo…”
“Diobuono, devo insegnarti tutto. E’ solo uno scivolo in legno o plastica, basta una d.i.a. e vai,hai fatto . Il cartello a norma,ci mancherebbe: ma chi non ti sa fare un cartello a norma, cazzo? E la dipendente alla cassa in regola, che sennò sei in pubblico, passa l’ispettore del lavoro e ti saluto scivolate. Così la signora se ne sta zitta. Lo dovesse fare a casa sua, che è in periferia, non le basterebbe un piano particolareggiato, per iniziare…”
“Io… non so te dove….”
“Scivolo con corrimano,così ti pigli il contributo per la sicurezza e l’abbattimento di barriere architettoniche; inoltre, siccome siamo a natale, ha perfino il supporto per le lucine colorate, buone feste, eccetera… la signora deve solo vestirsi da renna, se vuole…”
Zitto. Adesso stavi zitto davvero.
“Io non so fare politica. Hai ragione tu.”
“Ma no. E’ che non mi ascolti. Ma imparerai, te lo garantisco. Adesso vado,che devo prepararti quella relazione sul commercio equo e solidale. Così magari un giorno la signora potrebbe rientrare in questa categoria qui…”
Ora eri ammirato, sinceramente.
“Sai che sei un grande? Perchè non lo fai te,l’assessore?”
Ti guardò con tenerezza.
“Perchè il mio compito è di insegnare. Non di fare il pataca in pubblico.”
Suonò il telefono. Alzasti la cornetta. Era la segretaria.
“Quella signora è andata via tutta arrabbiata…..ho dovuto faticare per farmi lasciare i dati…”
“Brava Domani richiamala. Fissiamole un appuntamento,dille solo che ci sono novità.”
“Va bene.”
Il dirigente ti guardò, felicemente stupito.
“Oh. Ecco un bel regalo di natale. Grazie, Ghino.”
(State bene,Buone Feste . Ghino La Ganga )