Il miracolo di Sant’Agata (sul Santerno)
gennaio 29, 2010
Ci son volte che mi chedo dove cazzo stiano gli sceneggiatori italiani, bravi solo a farsi le pugnette sulla crisi dei quarantenni, l’integrazione vera o mancata, i gggiovani e le notti prima degli esami che non vengon mai.
Se ne andassero un po’ a farsi un giro tra le duemilacinqucento anime di Sant’Agata sul Santerno: dove, tra un Sindaco eletto dal centrodestra ma senza lega; una lega che aveva un suo candidato sindaco che ha perso; il sindaco di centrodestra vincitore che fa un esposto in Procura a Ravenna segnalando brogli nelle firme a sostegno della lista della Lega sostenendo che le firme son false e che 35 di quelle firme son firme del PD; una segretaria del PD che però ha il fidanzato che va a firmare la lista della Lega; il procuratore della repubblica che parte in quarta e manda i carabinieri a fare ispezioni antelucane nelle case di alcuni pensionati di Lugo di Romagna;i pensionati di Lugo che si incazzano perchè loro son di Lugo e cosa c’entrano con Sant’Agata; un parlamentare romagnolo della Lega che fa l’interpellanza ; un parlamentare romagnolo del PD che fa un’altra interpellanza precisando che la sua interpellanza è uguale,ma diversa; il fidanzato della segretaria del PD di Sant’Agata che dice “non smentisco e non confermo” ; il candidato (perdente) della Lega che dice “Faccio come le tre scimmie: non vedo,non sento,non parlo”; ecco,insomma, con tutto questo bendiddio di roba fresca,vera,geniale,autenticamente italiana, io non ho capito cazzo aspettino a farci su un bel soggetto da mandare agli oscar,altro che Baarìa dei miei coglioni.
State bene.
Ghino La Ganga
Brodo di coltura.
gennaio 28, 2010
Se uno va a leggere le dichiarazioni dei papaveri della sinistra bolognese, capisce perchè può saltar fuori una situazione come quella di Delbono.
Prima una ferma dichiarazione del vicesindaco Claudio Merighi: ” lavoriamo per lasciare una situazione di governo chiusa, non con questioni urgenti aperte.”
Ah,ecco. Fortuna che ci sei te,Merighi.
Poi una illuminante riflessione di Antonio La Forgia, ex presidente di questa disgraziata regione, che pure si contrappose al Delbono alle scorse amministrative:
” Nelle prossime elezioni è probabile che avranno un grande peso i media e le opinioni.”
Ma dài. Chi l’avrebbe detto.
State bene,Voi che vivete altrove.
Ghino La Ganga
Chiamatelo Carpenter.
gennaio 26, 2010
Siccome oggi non ho voglia di scriver di politica,di PD, di Vietti che ieri sparato l’ennesima cazzata, di Bersani che fa l’indifferente,e di tanta altra gente inutile, lasciatemi fare – in ritardo,perchè il giorno giusto era il 16 – gli auguri a di buon compleanno a John Carpenter,che ne ha finiti 62.
Perchè vidi Distretto 13 e lo trovai dotato di buon cinismo post-western; quando poi vidi Fuga da New York mi divertii tanto,quando vidi The Fog e La cosa rimasi lì teso che non mi spostavano neanche a forza,quando vidi Christine-La macchina infernale uscii dal cinema sconvolto; per Fuga da Los Angeles risi come un pazzo; in Vampires trovai notevoli la squadra anti-vampiro pagata dal vaticano e il riferimento agli Hussiti; trovai Essi vivono uno dei film più geniali di sempre,altro che occhialini del cazzo da 3-d di Avatàr.
E soprattutto perchè giorni fa ho rivisto una sequenza del primo Halloween. Una sequenza neanche fondamentale: in pieno giorno,Jamie Lee Curtis si sposta da una via all’altra del quartiere,seguita dalla mdp in soggettiva del maniaco; in sottofondo quella musica composta dallo stesso Carpenter e che adesso,ahimè,è sfinita dall’uso in quel cazzo di programma di pacchi alle sette di sera.
E nonostante fosse una sequenza così poco importante,vista più volte, e, stavolta, rivista perfino di fretta, m’ha fatto paura lo stesso.
Auguri,maestro.
State bene.
Ghino La Ganga
Una ragazza di Bologna.
gennaio 25, 2010
Era la presentazione di Rosa Fumetto,quando, prima ballerina del parigino Crazy Horse, appariva sulla scena del locale ed iniziava il suo spettacolo.
Non so perchè,ma credo che, da oggi, noialtri nati in Emilia-Romagna collegheremo questa definizione a un’altra ragazza.
Oh,sia chiaro: magari il collegamento lo farà solo Flavio Delbono .
State bene.
Ghino La Ganga
L’omino coi baffi.
gennaio 25, 2010
Facente parte di una sinistra europea nella quale giganteggiavano uno scozzese parlante cockney, e un renano con i capelli tinti,s’era ritagliato un suo spazio,consistente nel sostenere un governo dove riteneva di meritare il posto d’onore, tant’è che – convintissimo – lo occupò a dispetto dei santi, grazie alla sponda di un sedicente intellettuale vestito in cachemire che oggi pare avere beghe coniugali.
Certo di meritarsi tutto,a dispetto dello scarso curriculum di studi, si circondò di collaboratori bizzarri quali uno scrittore di romanzi erotici a tempo perso, e un calabrese privo di capelli,ma zeppo di spocchia; forse abbagliato da essi, individuò in alcuni ragionieri bresciani dei capitani coraggiosi che,a suo dire,avrebbero salvato il paese.
S’inventò la bicamerale,e la prese in quel posto; s’nfilò nelle elezioni a testa basta, e la riprese in quel posto. Convinto d’esser troppo intelligente, negò sempre d’aver perso:perfino quando,entrato in una sala bingo,la trovò vuota.
Bombardò la Serbia perchè non poteva fare altrimenti: e sì che il suo paese aveva appena comprato dei telefoni laggù; usando proprio un telefono,tra l’altro,si mise a far improvvidi complimenti a banchieri e assicuratori, pensando che chi lo ascoltava stesse prendendo sì,appunti, ma solo per scrivere una sua trionfale biografia.
Andò sotto in senato sull’Afghanistan, avendo fallato nel calcolo dei favorevoli: qualcuno dubitò che il suo abbandono della Normale di Pisa fosse dovuto proprio alle sue carenze in matematica.
Mai domo,persuaso che il suo partito lo considerasse un uomo forte,intervenne financo a sindacar sulle primarie,delle quali faticava a capir le regole. Mal gliene incolse, però.
Addio,Massimo.
Ci mancherai: tu ne sei senz’altro convinto.
State bene,tu e i lettori.
Ghino La Ganga
Frullavatàr.
gennaio 22, 2010
Sei lì che guardi ‘sta roba,che parte come Alien 1, o Alien 2 (o meglio Aliens), e visto che li levano dalle celle frigo sembra pure Odissea nello spazio, che tanto era citata in entrambi i primi due Alien, e in fondo anche Matrix per l’idea del bozzolo. Protrebbe anche essere Brainstorm per come avviene il contatto con l’altra realtà; ma poi diventa una via di mezzo tra Rapa Nui e Balla coi Lupi per come cresce st’elogio della civiltà semi-selvaggia, che siccome sta a contatto con la natura vince e rivince, e quando ammazza un animale gli chiede scusa.
Va avanti che sembra prima Minority Report con il legame umano/vegetale, poi ancora Matrix per l’idea della conoscenza che ti fa meglio schivare i colpi e cavalcar uccellacci infami; anche una spruzzata de Il Tagliarbe,in fondo, fa bene, sicchè la scena di sesso è una robina tutta in rosa, sembra un pornosoft che neanche Laguna Blu.
Siccome l’azione langue dopo circa un par d’ore c’è uno scossone a base di buldozzer che paiono usciti da Transformers, poi un par di battaglie con lo schieramento dei cattivi che è quello classico degli idioti, tutti in fila uno a fianco dell’altro come in Indipendence day o anche ne L’ultimo samurai o perfino Apocalipse Now ma senza musica di Wagner . C’è financo un maggiore coglione, che pare una parodia del Maggiore Kilgore senza averne le qualità: infatti gli umani idioti (americani,pare un’endiadi) sono una massa di deficienti che appena ti decidi ad aggirali o ad attaccarli dall’alto( ci voleva tanto,eh? ) o a portarli dove il radar non funziona gli fai un culo come una capanna e puoi dare un senso a quel cazzo di “io ti vedo” che dovrebbe essere il leit-motiv del film, magari aggiungendo ” e te no,stronzo”.
E te sei lì con gli altri cinque amici stipato nel multisala gremito, pensi che la tua retina è piena di immagini che ormai si son già viste e riviste,ormai non c’è più nulla di nuovo; immagini che rimandano ad altre,con Sigourney Weaver che è bollita e fa la scienziata ed è triste pensare a come era negli Aliens, il sistema tridimensionale o 3-D che sarà anche carino, ma dopo un po’ non resisti e devi levar gli occhialini per far prendere l’aria alle pupille; che poi ti dispiace perchè Cameron l’avevi anche apprezzato e t’erano piaciuti i Terminator 1 e 2 ma anche Aliens Scontro Finale ma anche True Lies, l’avevi trovato perfino un regista coraggioso a far Titanic che te l’eri visto tutto senza mai guardar l’orologio; ed invece adesso qua è tutta una melassa di buoni sentimenti, volemose bene, famo a capirse, sarai aliena e digrigni i denti, ma sei bona e c’hai un bel rapporto con gli alberi, nonchè un bel culo azzurrino.
Quando sei fuori dalla sala ti fumi una sigaretta con gli altri cinque amici; avete pareri discordanti, e tu pensi a come sarebbe stato se a far ‘sta roba fosse stato un Verhoeven,che t’è venuta una gran voglia di rivedere Starship Troopers,o magari anche Robocop o Atto di Forza, perchè t’eri fatto delle sane risate cattive davanti a trovate geniali, e qua invece no, davanti a st’Avatàr mica tante emozioni: salvo che le tette di Michelle Rodriguez in 3-D son notevoli ; magari il 3-D potrebbe sfondare nel porno, osserva uno dei cinque amici che son lì con te,nel silenzio pensoso di tutti.
State bene.
Ghino La Ganga
Aspettative.
gennaio 21, 2010
La ragazza è carina. Avrà meno di trent’anni. E’ seduta non lontano da te. Capelli ramati raccolti,lineamenti regolari,occhi verdi. Pullover nero dolcevita,jeans scuro, stivali con poco tacco,giubbotto scuro con martingala.
Parla con la vicina. Prende una gomma da masticare rosa e la mette in bocca,iniziando a far palloni.
Era parecchio che non vedevi qualcuno fare i palloni con la gomma da masticare. Li faceva tua sorella quando avevate tu nove anni e lei quattordici,cominciavate ad andare d’accordo perchè tu eri meno bambino rompipalle e lei meno ragazzetta boriosa. Per farti ridere, formava i palloni con la gomma da masticare, li faceva esplodere e li contava. Dieci,undici,dodici….e tu ridevi come un cretino,mentre lei ti scriccava l’occhio continuando imperterrita tredici,quattordici,quindici…... Un giorno, mentre i tuoi ti sgridavano forte, lei prese una gomma e iniziò a contar palloni davanti a loro come un’imbecille . Si prese una sgridata anche lei e distolse l’attenzione da te: quello era lo scopo, un aiuto tra fratelli. Io e te dobbiamo aiutarci,quando c’è bisogno, vi diceste l’un l’altro, un giorno che tu la copristi mentre lei era chissàdove con un tipo di Bologna che i vostri genitori non sopportavano, e lei disse che a schiantare l’auto di vostra madre contro un albero del giardino, in retromarcia, era stata lei,patentata,e non tu minorenne che prendevi da lei lezioni di guida e non avevi dosato bene l’acceleratore. Con il tempo il rapporto tra di voi è cresciuto,come l’età: siete diversi,ma vi capite,vi sostenete. Siete due adulti, adesso. Il tempo dei palloni di gomma è passato.
La ragazza quasi trentenne carina, seduta non lontano da te, continua nella masticazione. Fa palloni sempre più grandi: quando scoppiano, le si spiaccicano sulle labbra,invadono il viso . Lei non fa una piega: dilata la bocca e con una mano s’aiuta nel recuperare la gomma. Prosegue,va avanti con i palloni. Parla con la vicina,si sente qualche frase biascicata,intervallata dai palloni.
” Insomma,qua mica si trova un uomo decente. Qua è pieno di cafoni. Che io dico: possibile che alla mia età io non trovi un ragazzo educato? Possibile?”
Nel dirlo,spara un altro pallone. Stavolta è enorme: quando esplode, un brandello quasi le si infila nell’occhio.
“Orcamad….” le scappa,mentre con il dito cerca di togliersi il filamento dalle ciglia.
Sei piegato dal ridere.
State bene.
Ghino La Ganga
Presa per il pil.
gennaio 20, 2010
Tremonti ha affermato che,se si valutassero cucina, cultura e non so che altro,il pil dell’Italia starebbe al primo posto o giù di lì.
Ciò fa il paio con l’assunto di Alesina e Ichino,dei quali sto leggendo L’Italia fatta in casa: se si calcolasse il lavoro domestico svolto da genitori,nonni,figli che assistono nonni e zii rincoglioniti,mamme che fanno il soffritto,il trasporto dei figli a scuola, eccetera eccetera,il pil Italiano schizzerebbe a posti impensabili,dietro agli Usa e davanti alla perfida Albione e comunque prima delle detestate Francia e Germania.
Io non ho capito se è vero o se è una presa per il culo. A dirla tutta,mi suona un po’ come quando eravamo in una delle tante crisi dello stivale e,per uscirne, facevamo una di quelle cose che adesso, con l’eurino bello amor nostro,non possiamo più fare: ossia davamo una bottarella alla lira svalutandola ( a volte anche una bottarona: nel 1992 s’usci dallo sme),sicchè l’export ripartiva di slancio consentendoci di millantare che era la qualità italiana a trionfare.
Insomma, non ho capito se ce la stiamo raccontando ancora una volta . Ma appena l’ho capito,ve lo faccio sapere. Oh:resta inteso che, se lo capite prima voi, mi fate sapere. Sennò che pil è? E che diamine .
State bene.
Ghino La Ganga
B.amboccioni R.innovati
gennaio 19, 2010
Volevo solo far presente che quelli che han suppergiù la mia età non solo non lasciano la casa dei genitori, anche se occupano spazio essendo dimolto cresciuti,ma si mettono financo a far lo stesso mestiere dei padri,perfino quando l’attività prescelta risultava infantile già all’epoca di papà.
Siamo una banda di sfigati,te credo che il paese va in malora.
State bene.
Ghino La Ganga
Sosia e parenti.
gennaio 18, 2010
Nel 1978 mia sorella era identica sputata a Laura Luca. Glielo dicevano tutti. Aveva i capelli sistemati come lei. Se poi si piazzava la salopette di jeans o la gonnona larga del periodo era uguale. Le mancava la chitarra a tracolla ed era pronta,poteva perfino salire sul palco del Festivalbar e pigliare il compenso. Aveva quasi la stessa età,tra l’altro.
Una sera d’estate eravamo dai nostri parenti in Toscana. C’erano i figli degli amici di questi parenti, coetanei di sorema. “Si va in discotec’ha? Ovvìa…”
S’andò. Anche io,che ero la mascotte del gruppo avendo anni tredici,venni caricato a bordo. Due macchine,direzione Arezzo. S’arrivò.
All’ingresso,calca e fila. Uno del gruppo ebbe la folgorazione. Prese mia sorella per un braccio, s’vvicinò all’inizio della fila, parlottò con uno degli inservienti mostrando mia sorella e presentandola all’inserviente. Mia sorella stava zitta,stringeva la mano e faceva solo sì e no con la testa.
In un amen, arrivò il direttore, con un altro inserviente. “Chi di vo’altri è del gruppo di Laura Luc’ha?”
Ci contammo,mentre mia sorella e il tipo ideatore facevano segno dalla porta: venite qua!
Quelli fermi in fila eran basiti: tutto un mormorio, ma cchillè? La c’hantante? O dimmi te…ce l’ha ‘na penna per l’autografo?
Entrammo scortati, vere superstars,senza ovviamente pagare alcun biglietto. Io ero il fratello di Laura Luca, anzi,di Laura Luc’ha, sicchè nessuno rilevò la minore età,bensì una notevole somiglianza.
Ci piazzarono in un tavolo a bordopista, due bottiglie omaggio,il direttore che scodinzolava felicissimo : o cara Laura, tu-te lo faresti un pezzo? In playback,s’intende… no? ma almeno un salutino…
Eh,beh,il salutino certamente.
Il disc-jockey fermò la musica e accese le luci in pista;mia sorella tirò fuori la sua faccia di bronzo migliore,un accento il più possibile neutro e si recò in pista accompagnata dall’ideatore della goliardata, presentatosi come suo ammicante segretario tuttofare: ciao a tutti,che bella la toscana, pensate che ho dei parenti da queste parti,volevo salutarvi e dirvi che la musica va sempre più avanti, con l’anno nuovo arriverà un nuovo disco.
Tornarono al tavolo ridendo come pazzi, ma cercando di restar seri; in pista mia sorella non poteva far due passi senza che le chiedessero autografi, che all’inizio rischiò di sbagliare perchè le veniva da firmare con il suo nome vero.
A fine serata il direttore era contentissimo,era stato un evento, ma non è che potete tornare per una serata vera e propria,che magari la ci c’hanta pure qualcosa? ed insistette tanto ma tanto, che non so chi gli lascò un numero di telefono di Milano, sostenendo che era della casa discografica, si deve sentì co’ loro; eh sì,c’hapisco…..
Non andò altrettanto bene a un altro tizio di Rimini nostro conoscente,che una sera,munito di Porsche 911, cerò di parcheggiare davanti all’ingresso di una discoteca e di entrare spacciandosi (non si sa bene perchè) come cugino di Loredana Bertè: non solo non lo fecero entrare, ma quando spostò la Porsche urtò il cancello della discoteca e un’altra auto in sosta e il buttafuori si segnò la targa scrivendoci a fianco cugino della Bertè,chiedere per danni.
State bene.
Ghino La Ganga
P.s. per la vera Laura Luca,se mai leggerà questo post: Un’ te la sarà mic’ha presa? Si scherzò,suvvià….