Aspettative.
gennaio 21, 2010
La ragazza è carina. Avrà meno di trent’anni. E’ seduta non lontano da te. Capelli ramati raccolti,lineamenti regolari,occhi verdi. Pullover nero dolcevita,jeans scuro, stivali con poco tacco,giubbotto scuro con martingala.
Parla con la vicina. Prende una gomma da masticare rosa e la mette in bocca,iniziando a far palloni.
Era parecchio che non vedevi qualcuno fare i palloni con la gomma da masticare. Li faceva tua sorella quando avevate tu nove anni e lei quattordici,cominciavate ad andare d’accordo perchè tu eri meno bambino rompipalle e lei meno ragazzetta boriosa. Per farti ridere, formava i palloni con la gomma da masticare, li faceva esplodere e li contava. Dieci,undici,dodici….e tu ridevi come un cretino,mentre lei ti scriccava l’occhio continuando imperterrita tredici,quattordici,quindici…... Un giorno, mentre i tuoi ti sgridavano forte, lei prese una gomma e iniziò a contar palloni davanti a loro come un’imbecille . Si prese una sgridata anche lei e distolse l’attenzione da te: quello era lo scopo, un aiuto tra fratelli. Io e te dobbiamo aiutarci,quando c’è bisogno, vi diceste l’un l’altro, un giorno che tu la copristi mentre lei era chissàdove con un tipo di Bologna che i vostri genitori non sopportavano, e lei disse che a schiantare l’auto di vostra madre contro un albero del giardino, in retromarcia, era stata lei,patentata,e non tu minorenne che prendevi da lei lezioni di guida e non avevi dosato bene l’acceleratore. Con il tempo il rapporto tra di voi è cresciuto,come l’età: siete diversi,ma vi capite,vi sostenete. Siete due adulti, adesso. Il tempo dei palloni di gomma è passato.
La ragazza quasi trentenne carina, seduta non lontano da te, continua nella masticazione. Fa palloni sempre più grandi: quando scoppiano, le si spiaccicano sulle labbra,invadono il viso . Lei non fa una piega: dilata la bocca e con una mano s’aiuta nel recuperare la gomma. Prosegue,va avanti con i palloni. Parla con la vicina,si sente qualche frase biascicata,intervallata dai palloni.
” Insomma,qua mica si trova un uomo decente. Qua è pieno di cafoni. Che io dico: possibile che alla mia età io non trovi un ragazzo educato? Possibile?”
Nel dirlo,spara un altro pallone. Stavolta è enorme: quando esplode, un brandello quasi le si infila nell’occhio.
“Orcamad….” le scappa,mentre con il dito cerca di togliersi il filamento dalle ciglia.
Sei piegato dal ridere.
State bene.
Ghino La Ganga