Santa De Rita.
marzo 3, 2010
Dunque,caro professor Giuseppe De Rita: debbo riconoscerLe d’avermi instillato certuni dubbi, tempo fa,quando asserì che il venticinque percento degli italiani non era in grado di comprendere una conversazione, che lei stava intrattenendo con un giornalista.
A Suo dire, quell’importante percentuale di connazionali versava, e versa, in un pauroso stato di analfabetismo. Uno stato di analfabetismo subdolo: permette loro di conoscere il significato di certune parole, ma li porta ad ignorarne totalmente quello di altre; sicchè, a tener dietro ai suoi ragionamenti, di questo post un quarto degli italiani ( adesso,non esageriamo: dei malcapitati lettori) avrebbero capito finora, a malapena, il Suo nome (magari scambiandolo con quello d’una celebre santa) e il fatto che si parla di qualcosa riguardante l’ignoranza.
Tuttavia Lei, con quel ragionamento,mi insitillò parecchi dubbi: rimasi in effetti pensoso, e quasi certo della sua minimizzazione del problema,quando anni fa,durante un consiglio comunale composto da 20 consiglieri, vidi ben tre consiglieri comunali di maggioranza, e quattro d’opposizione, restare assai colpiti nell’apprendere che “urbanistica” è una scienza che studia i problemi connessi allo sviluppo d’una città; e che “agricolo” è un aggettivo che definisce un campo da destinare a coltivazione .
Sì,ho capito: la miglior battuta per descrivere certe scene è quella contenuta in “The Producers” di Mel Brooks ,quando il regista scelto per uno spettacolo teatrale, letto il copione dal titolo “Primavera per Hitler”, se ne esce con un geniale : “è un volume utilissimo,prima di leggerlo ignoravo che la Germania fosse il Terzo Reich”.
Sicchè,or tralascio l’analfabetismo e vengo al dunque.
Contesto la Sua intervista comparsa oggi su La Stampa : quella ove Lei sostiene che gli italiani hanno smarrito il senso del peccato,ecco perchè tutto va in malora.
Mi scusi professore: Lei ha torto, e mi meraviglio che non se ne sia accorto.
Gli Italiani hanno ben chiaro il concetto di peccato: anzi,l’ha così chiaro che sanno che,dopo ogni peccato,arriva giusto,puntuale e velocissimo il perdono.
Hai ammazzato? Massì,ti perdoniamo: e se qualcuno fa resistenza e tarda a concedere il perdono ,come quella cavolo di vedova dell’agente Schifani dopo il massacro di Capaci,allora la portiam sull’altare con il microfono e facciam capire a tutti che si perdona pronti e lesti,poche pive.
Hai rubato? Massì, ti perdoniamo: basta che reciti quattro pater-ave-gloria e fai due offertine, restituendo a malapena il dieci percento di quel che hai intascato,e sei bello che riabilitato.
Hai stuprato? Beh, posto che fino a qualche anno fa manco dovevi vedertela con una persona, ma con la morale imperante, anche adesso che ti tocca fare i conti con un delitto ad un essere umano le scappatoie si trovano: quattro lire di risarcimento per evitar parti civili, e via dritti per le strade d’Italia .
Hai progettato da cazzo ponti,scuole,ospedali,hai derubato lo stato,hai fregato anche tua nuora? Bah,e che sarà mai: fai un bel pentimentino pubblico, dacchè di risarcir non se ne parla ( hai intestato tutto ai figli,preventivamente),fai suppergiù tre annetti di volontariato, e via che riparti.
Hai tradito la mugliera, e Corona t’ha fotografato? Eh,beh,qua è un po’ più dura: sottostai al ricatto e lo paghi,espiando la tua colpa ,certo che così potrai ripartire libero & giocondo fino alla prossima istantanea.
Come dice,Professore? Ah,già: faccio un po’ di confusione tra precetti dello stato e i sacramenti della chiesa cattolica.
Beh,ha ragione Lei. Però,sarà strano,da un pezzo in qua la gente li sovrappone : sicchè viola i primi, certa dell’assoluzione immediata attraverso i secondi.
Se poi Lei ha altre idee ce le spieghi. Con Suo comodo,certo.
Magari quando ha finito di scrivere cazzate su Famiglia Cristiana e sul “modello italiano invidiato all’estero”.
Stia bene Lei,e stiano bene i lettori.
Ghino La Ganga
Uno così.
marzo 3, 2010
Beh,ma dovevate leggerla,ieri,la breve/breve/brevissima intervista su La Stampa al Velardi Claudio,ex giannizzero Dalemiano; ora – or che la politica,in fondo l’ha disgustato – può fare il consulente per tutti,ma proprio tutti,anche per la Polverini, poveretta: adesso per quella storia della lista è un gran casino e dovrebbero intervenire Fini e Berlusconi,epperdiana, ha detto il nostro eroe.
Il nostro,tra l’altro, è fortemente contrariato : una volta le cose non andavano così,c’era più organizzazione; lui,la Polverini, ad esempio, l’ha portata nei sondaggi da -3% a un +2% : e son cazzi amari per tutti,adesso,se va tutto a puttana per via di una mancata consegna lista .
E’ proprio la mancanza di organizzazione,a disgustarlo,a farlo star male: “ne ho giusto parlato con alcuni vecchi camerati,una volta le cose non andavano così.”
Le cose non andavano così.
Vecchi camerati.
Ha detto così. Proprio così.
State bene.
Ghino La Ganga