Io confesso.

marzo 11, 2010

Confesso di avere assistito a un unico concerto di Lorenzo Jovanotti, a Pesaro, nella primavera del 1997 insieme all’allora mia signora.

Confesso di essermi sentito a disagio,fin dal momento in cui il Jovanotti entrò in scena, preceduto dalla banda comunale della frazione di Candelara, a balzelloni e saltelloni, stile ubriaco che si diverte un casino.

Confesso di essere rimasto sbigottito nel constatare, a quasi fine concerto, che a non più di cinque metri da me stavano un professionista del mio paese – che conosco bene e che all’epoca aveva oltre 45 anni – seduto affranto con la faccia tra le mani, e la di lui mugliera, che di anni ne aveva all’epoca 40, bardata in micromaglietta, ombelico fuori, settanta orecchini in ogni dove,meches di tutti i colori, che si dimenava come un’ossessa, contentissima di ballare pum-puml’ombelico del mondo-pum-pum.

Confesso di avere provato un fortissimo desiderio di spingerla giù dalle gradinate, risparmiando però il di lei marito.

Confesso di non avere trasformato il desiderio in azione.

Confesso di essermi confrontato con l’allora mia cognata,anch’essa presente al concerto e che all’epoca non aveva compiuto ancora vent’anni,sui motivi del successo di Jovanotti, e di averne ricevuto la risposta : ha centrato la mia generazione.

Confesso di aver intuito i contorni di tale frase solo dopo un paio di mesi,quando udii l’allora mia cognata,attivista cattolica votante ulivo, replicare stizzita “nessuna te l’ha chiesta, perciò io non te la restituisco, la ricarica” a un tizio sconosciuto che, al telefonino, le chiedeva se poteva ricaricargli il telefonino per lire cinquantamila,visto che per errore di numero lui aveva ricaricato quello dell’allora mia cognata dello stesso importo,importo che l’allora mia cognata stava allegramente utilizzando.

Confesso di avere avuto forti dubbi, già allora, sull’humus culturale dell’allora mia signora,ovviamente sorella dell’allora mia cognata.

Confesso di non essermi più granchè appassionato,dopo quell’occasione, né alla vita né all’opera di Lorenzo Jovanotti,se non in casi sporadici: ad esempio lessi su Playlist di Luca Sofri che, la sera della nascita di sua figlia, Jovanotti si recò in sala di incisione e registrò solo il verso tredici dicembre ,che poi sarebbe diventato parte integrante di Per Te.

Confesso di aver provato il desiderio di investire una consistente somma di denaro nel progetto di fare incontrare Luca Sofri e Lorenzo Jovanotti in una sala d’incisione, per sopraggiungere alle loro spalle e battere le loro due teste assieme, in modo da ottenerne il suono pum-pum, e registrarlo.

Confesso di avere desistito dal progetto,solo per effettiva mancanza di tempo da dedicargli.

Confesso di avere udito tempo fa,sulla spiaggia di Rimini in una giornata primaverile, una mia conoscente di circa quaranta anni cercare di allietare il suo bambino, cantandogli a squarciagola Sono un ragazzo fortunato mentre il poverino piangeva e piangeva.

Confesso di averle chiesto se le piaceva Jovanotti.

Confesso di averla sentita rispondere sìììì,un casinoooo!!!Vado a vederlo appena passa di quaaa!!!L’ho già visto sei volteeee!!!!

Confesso di non essere mai stato tanto vicino all’omicidio, e di essere stato trattenuto solo dalla presenza del minore.

Di tutto ciò rendo piena confessione,per gli usi che se ne vorranno fare.

State bene.

Ghino La Ganga