Qualche doverosa parola sulla vittoria del Partito Democratico alle ultime Regionali

aprile 10, 2010

(Roma) 7 a 6. Come diceva Stalin, i numeri, si sa, sono testardi. Ed allora e’ solo appropriato ripartire da questo dato incontrovertibile, da una vittoria numerica che suona trionfalmente come avviso di sfratto a Berlusconi. Avviso di sfratto che e’ il culmine di svariate battaglie combattute dal Partito Democratico ora e dall’Ulivo, dall’Unione, dalla Gad e dalla Fed in passato, ma con il medesimo risultato: un’impercettibile ma giusta e definitiva erosione – implacabile – di voti che sta mettendo in ginocchio il PdL e soprattutto la Lega, quella “costola del movimento operaio” nelle parole del nostro leader Massimo D’Alema.

Sa di aver vinto, Bersani, ma lo stesso non vuole maramaldeggiare, soprattutto nei confronti della fronda interna, che a suo tempo aveva contestato la linea politica del segretario. Adesso invece tutto si dimostra esatto: dalla strategia delle alleanze con l’UdC al sostegno al Vaticano e al Santo Padre. Su questo irrinunciabile punto il segretario lascia parlare la fida Maria Pia Garavaglia:

Tutti ricordiamo l’effetto delle parole alla via crucis del 2005 su ‘quanta sporcizia c’e’ nella Chiesa’ scritte dall’allora cardinale Ratzinger. Mi pare chiaro dunque che le accuse che vengono rivolte in questi giorni a lui, divenuto pontefice, siano non solo ingiuste e fuori luogo, ma anche e soprattutto strumentali. Papa Benedetto non ha bisogno della mia difesa, ma da credente e anche da persona che ha deciso di dedicarsi all’attivita’ pubblica, le sofferenze di un’istituzione fondamentale come la Chiesa non possono lasciarmi indifferente e con questo mio sentire sono sicura che si ritrovano tantissimi elettori, qualsiasi siano le loro idee politiche. Oggi i cristiani, in quanto tali, sono oggetto di feroci attacchi, in particolar modo in Asia. Eppure, anche nell’Occidente che si picca, e senz’altro a ragione, di un alto grado di civilta’, si odono oggi parole d’intolleranza verso la Chiesa che mal si addicono ai valori di questa nostra parte di mondo. Se il papa tace, c’e’ reticenza, se parla, lo si accusa di voler coprire gli abusi. Mi sembra che si stia esagerando. Le depravazioni non toccano solo i preti ma tanti ambienti e percio’ occorre vigilare perche’ siano sempre e corrette le relazioni affettive e sessuali. Ma tutto questo non puo’ trasformarsi in un processo sommario alla Santa Sede.

Tutti siamo d’accordo che, in un paese normale, non ci dovrebbe essere bisogno di una difesa simile, dato che risulta evidente come quella sui preti pedofili sia solo una campagna d’odio, un’ignobile mistificazione frutto di invidia da parte di chi sa benissimo che la chiesa non ha mai coperto nessun pedofilo, e che l’unica colpa e’ dei laicisti che hanno consentito la vendita di troppi g-strings e sguinzagliato il secolo eroticizzato su radio, web e tv. E poi, al netto di ogni ipocrisia politically correct, vogliamo dirlo una volta per tutte, liberamente: questa e’ una battaglia di coscienza e civilta’ che passa dal diritto delle gerarchie, cosi’ impegnate a lavorare per la nostra salvezza ed eroicamente stressate dal voto di castita’, di incularsi qualche volta un bambino o due. Avranno il diritto anche loro a divertirsi? E cosa sono alcune budella sfondate davanti al bene che la chiesa fa quotidianamente e alle anime che salva, mandandole in paradiso per direttissima?

Ma allora perche’ la difesa del Vaticano e’ cosi’ strategica per Bersani e i suoi? E’ presto detto: per la straordinaria consonanza ideologica tra Santa Sede e Partito Democratico. Cosi’ come il risultato della perdita dei valori e’ conseguenza del fatto che non c’e’ abbastanza cattolicesimo, cosi’ le temporanee difficolta’ del Partito Democratico sono dovute al fatto che non e’ stato dato abbastanza spazio a Massimo D’Alema, con tutti i veltroniani e le altre anime belle che non trovavano di meglio che mettergli i bastoni tra le ruote. Le differenze tra i due sono cosi’ marcate che non e’ opportuno dilungarci in questa sede: aggiungiamo solo che, ora che pure il Partito Democratico ha scoperto internet, per gli altri sono tempi ancora piu’ duri ed e’ stata messa doverosamente la parola fine all’arroganza veltroniana.

2 Responses to “Qualche doverosa parola sulla vittoria del Partito Democratico alle ultime Regionali”


  1. e se i preti invece di inculare bambini , inculassero i piddini?
    ah già… lo fanno già

  2. Luca Says:

    “le sofferenze di un’istituzione fondamentale come la Chiesa”

    Sì, ok, la nerchia dopo un po’ di frizione ne risente, ma mi sembra un tantino esagerato parlare di sofferenza. Diciamo che il chierichetto di turno potrebbe sforzarsi e collaborare un po’ di più, ecco. Devono fare tutto i preti? E che cazzo.


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