Diciamocelo francamente, fuori dai denti. Con tutto quello che e’ Rimini, una citta’ dalla tradizione imprenditoriale cosi’ avanzata non poteva restare indietro nell’attirare le punte piu’ sofisticate del business Italian style, e allora lo ripetiamo a voce alta: ben vengano le nuove professionalita’ di Riviera Solare ad arricchire il tessuto imprenditoriale locale, al contempo salvando una realta’ imprescindibile come il Basket Rimini.

Come dite? Avevate capito da subito che quella di Grossi e Luca Bergamini era una gran panna montata, gia’ stantia dopo il primo cucchiaino? Siete persone indegne, probabilmente non avete mai votato Margherita in vita vostra. E per fugare tutti i dubbi vado a citare direttamente dal prospetto di Riviera Solare, che tra l’altro ha vinto una speciale classifica per i migliori prospetti della stagione 2007-2008:

Riviera Solare è la società di marketing e management che ha ideato e sviluppato il progetto Rivierasolare calandosi in una visione sistemica territoriale, propone un’aggregazione dei portatori di interessi (istituzioni, aziende, individui) attraverso la coniugazione di attività finalizzate alla comunicazione e al coinvolgimento, attuato in tutte le forme mediatiche, commerciali e formative previste (opere strutturali, manifestazioni, eventi, consulenza, formazione) atte alla riconversione dell’attuale sistema energetico, che miri all’ispirazione degli’individui per un sistema sociale più coeso, meritocratico, virtuoso, vocato a favorire uno sviluppo sostenibile.

Ve lo traduco, per voi che non avete finito l’Universita’ e non leggete con attenzione i discorsi di Rutelli: erano dei palazzinari, ma in senso buono. Intendevano infatti operare un significativo salto di qualita’ da quello che erano prima, ovvero truffatori da Autogrill. Da napoletani venditori di finti videoregistratori a Ricucci e Danilo Coppola della riviera: e sono lacune da colmanre il prima possibile.

Avrete notato che ho detto “dal prospetto” e non dal sito internet, appunto perche’ Riviera Solare non ne ha uno. Adriano Braschi, che evidentemente come D’Alema e’ uomo dell’ottocento che non ha ne’ computer ne’ email, pensava subito bene di affidarsi ad interlocutori cosi’ presenti sul mercato, dalle finalita’ sociali cosi’ pronunciate, gia’ reduci dei trionfi a Bologna con Sabatini e soprattutto con un progetto sportivo chiaro, lineare, definito. Ma – lo ribadiamo – solido: come stanno a testimoniare alcuni brevi ma significativi, basilari dati di fatto. Tanto per cominciare, il capitale sociale di Riviera Solare, che e’ di 10.000 Euro di cui 5.100 versati che, con questi chiari di luna, poco non sono. E poi il curriculum dei soci, come quel Salvatore Lentini, meccanico 61enne che dalla Campania plano’ a suo tempo a Lido Adriano per salvare la palla al cesto riminese: uno cosi’ avrebbero dovuto farlo al minimo Presidente al posto di Braschi.

Sempre in tema di personalita’, mica vorremo dimenticare gli intellettuali che sono stati infatuati dalla brillantezza della missione di Riviera Solare? Piu’ che Alberto “guarda come dondolo” Bucci (un grazie a Nick), ci piace pensare a Ricki Morandotti, che nelle brevi ma imprescindibili soste in riviera era riuscito ad alienare praticamente la quasi totalita’ dei giornalisti – Alberto Crescentini in testa – e il mondo sportivo riminese, aziende fornitrici comprese. Attenzione pero’: tutti tranne Matteo Peppucci della Voce. Si sa, chi scrive per un grande giornale crede nei grandi progetti.

Ora dovremo accontentarci di Lucianone Capicchioni e Corbelli che, dopo il divorzio dalla di lui figlia, manco potra’ piu’ portarci in dote Gianpaolo Paci che nell’intervallo delle partite prova a vendere dei Cascella da collezione e dei Franco Angeli da museo. Che sfiga.