Nobel per IL cesso.

Maggio 26, 2010

                                                                                                                                                            Tempo fa avevo parlato del supplemento maschile (sic) del Sole24ore, supplemento che si chiama IL, ma non ne avevo citato il direttore specifico indicando il Riotta che invece est direttore del quotidiano di riferimento. Sicchè or ora vado a provvedere,segnalando che il direttore del supplemento denominato IL è Walter Mariotti, cui ritengo dovrebbe andare qualche nobel quest’anno; magari ex aequo con la sua giornalista che di nome fa Sara Deganello, autrice sul numero di maggio 2010 di un fondamentale articolo di ben 4 (quattro) pagine intitolato Lunga vita alla toilette pubblica. Nell’articolo, la brava Sara Deganello espone, in modo indispensabile, come si deve usare il cesso pubblico: ossia evitando di parlare con i vicini di orinatoio nonché di guardare il di loro pisello, astenendosi dal toccare altri, ed anzi scusandosi subito, se capita. E comunque seguendo le indicazioni – che l’autrice stessa fornisce – su quale latrina occupare , “una scelta che non deve essere presa alla leggera”. Meglio dunque operare in modo che venga “massimizzata la distanza da eventuali vicini, e minimizza le possibilità che un nuovo avventore si avvicini troppo”. Ci son perfino i disegnini esplicativi, a corredo.

State bene. 

Ghino La Ganga

 

4 Responses to “Nobel per IL cesso.”

  1. Ruzino Says:

    Caro Ghino, mala tempora currunt, e ne dai una efficace rappresentazione.
    Tutta la mia stima, specie per l’amica ventiduenne.
    🙂

  2. anskijeghino Says:

    per Ruzino:
    eh,è vero. Grazie per l’immeritata lode.
    Quale sarebbe,l’amica ventiduenne?
    Un caro saluto.
    Ghino La Ganga

    • Ruzino Says:

      Della sorella. Io sono il maggiore di tre (sigh).

      Circa il pugno duro del ’34, controstoria, ecc., mi hai instillato un dubbio: in effetti all’epoca Adolfo non era ancora uscito dai limiti di Versailles, non aveva ancora i mezzi efficienti che avrebbe avuto nel 1939. Mmhh. Però se poi l’appetito veniva a Benito?

      • anskijeghino Says:

        per Ruzino:
        ah,ecco. La mia stima per l’amica ventiduenne (all’epoca dei fatti) di mia sorella è rimasta immutata negli anni, ne parlai anche tempo fa. Essere il fratello minore porta qualche vantaggio, talvolta. Quanto ai fatti del ’34: chissà. Magari ci avrebbe pensato Churchill,a ridimensionarlo. Come il contenuto di certe lettere tra i due, sparite dopo i fatti di Dongo, pare confermassero.
        Un caro saluto.
        Ghino La Ganga


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