Fin da piccole.
luglio 13, 2010
Avranno più o meno cinque anni. Son lì, vicini al bancone del bar dove stai prendendo il caffè. La bimba è meravigliosa: abbronzata,capelli castani chiarissimi, occhi verdi, espressione furbetta;in canotta,pantaloncini corti e ciabatte. Il bimbo è fantastico: capello nero,sguardo intenso, in maglia gialla e calzoncini blu, con scarpe similcalcio. Guarda la bimba, adorante. E’ innamoratissimo: lo si capisce da come le offre l’aranciata che il babbo gli ha appena comprato.
“Vuoi?”
“Nooo…” risponde lei, cinguettando. Scuote la testa, guardandolo dritto negli occhi.
Il bimbo è confuso. Se lei gli chiedesse di prendere a testate il bancone, lo farebbe senza un bah.
“Oggi vado a un compleanno…..” cinguetta lei, con aria indifferente.
“E di chi?”
Il bimbo è spaventato. Come se avesse un presagio.
“Del mio moroso…..” riferisce lei, con tono svagato.
“E chi è il tuo moroso?”
Il bimbo è a pezzi. Non si riprenderà facilmente.
“Filippo…..”
“Filippo?….”
La botta deve essere notevole. QUEL Filippo…. Ma non è ancora finita.
La bimba guarda il bimbo fisso negli occhi . Il lampo dello sguardo è di quelli già adulti.
“Sì. Vado al compleanno di Filippo. Il mio moroso. E tu non vieni.”
(State bene. Ghino La Ganga)