Riapparso.
agosto 31, 2010
L’ho visto di nuovo in tv, a presentare una specie di decoder che ti manda pubblicità a margine dello schermo. Un decoder che,per ricompensarti di vederla,quella pubblicità, ti paga pure un tanto a spot. Il pagamento è in oggetti: devi sceglierne uno in un catalogo, di valore corrispondente al credito maturato. Son rimasto ipnotizzato per un quarto d’ora, come quando, all’inizio degli anni novanta, ero ipnotizzato dai suoi inviti ad investire in stravaganti complessi immobiliari in Romania; stato nel quale si recava bisettimanalmente, facendosi riprendere con sedicenti amministratori locali che lodavano l’uomo, venuto dall’Italia a portar ricchezza tra Danubio e Mar Nero. Ero folgorato,quando si proponeva di acquistare squadre di calcio: mica una sola. Macchè,almeno due! Rimasi stregato anche davanti al racconto delle sue beghe giudiziarie, spiegate in differita televisiva, mentre uno dei suoi avvocati sosteneva vi fossero gli estremi per la revoca del fallimento, dei debiti, della latitanza, del carcere ; e che forse si potevano revocare anche la cresima e la comunione, per ricominciare tutto daccapo. Il meglio eran le convention: in prima fila comici di grido, attori,cantanti, tutti a stringergli la mano previo cospicuo rimborso spese.
Era il miglior spettacolo gratuito al quale avessi mai assistito. Per altri,tuttavia, non fu affatto gratuito. Ci fu chi ci rimise miliardi dell’epoca. Sarà per quello che adesso, in apertura di promozione, il Giorgio Mendella da Viareggio espone una sorta di poesia nella quale predica i valori della miseria, dell’espiazione, del trascorre del tempo. Che tutto cancella. E che fa rima con Mendella, casualmente.
State bene.
Ghino La Ganga