Cuore di mamma e di papà.

settembre 7, 2010

 

Intervistato giorni fa da un noto quotidiano, riguardo ai rischi che corrono i giovanissimi atleti impegnati fin da piccoli in sport pericolosi – quali snowboard,motociclismo,automobilismo – il padre di Valentino Rossi ha ammesso candidamente che, favorito dall’ allora moglie nonché madre del pargolo, falsificò un documento riguardante l’età del figlio , affinchè il piccolo pilota potesse partecipare alle gare di go-kart, anticamera per il mondo dei motori nel quale  il giovanissimo talento ( non ancora decenne) aspirava ad entrare senza meno.

Non si poteva fare altrimenti, ha affermato il Rossi padre: Valentino a due anni già faceva le derapate con la bicicletta, si capiva che voleva correre. Ed è stato meglio così, perchè ha cominciato a vincere subito,senza dovere aspettare l’età prevista dalla legge.

Son casi davanti ai quali, per esprimere un commento, non so da che parte rifarmi. Un padre che asseconda un figlio che vuol far le derapate perchè quella è la sua strada, è criticabile: ma fino a un certo punto,diranno alcuni,visto che i risultati gli han dato ragione. E’ infatti noto che davanti all’aria spigliata del centauro sorridente si dimentica tutto, anche l’evasione fiscale da record.

Ci si deve altresì rassegnare ad altro fatto, che appare sempre più ineludibile : per riuscire in qualunque cosa, nel nostro paese, bisogna imbrogliare. Perfino se ti chiami Valentino Rossi, il tuo innegabile talento, privo di un aiutino, potrebbe non emergere. Sicchè è meglio se, oltre a possedere un grande equilibrio nel chinarti in curva a trecento orari, hai la mamma che lavora all’anagrafe del Comune di  Tavullia.

State bene.

Ghino La Ganga