Integrazione.

settembre 21, 2010

Qualche settimana fa, in un appartamento di un quartiere periferico di Rimini, è avvenuto un fatto come (purtroppo) tanti ne accadono. Una famigliola composta da padre,madre,due figli, ha ospitato a cena tre zii (due fratelli del padre e la sorella della madre) con alcuni nipotini, per una pizza in compagnia. Dopocena tutti si sono seduti in salotto: chi davanti alla televisione, chi attorno al tavolo per fare due chiacchiere. E’ stato allora  che hanno avvertito strani rumori,provenienti dalla porta sul retro: qualcuno stava cercando di forzarla. Gli adulti hanno preso in mano la situazione: fatti nascondere i bambini in una cameretta, il padre e i due zii maschi si sono muniti di bastoni ricavati dalle scope usate per le pulizie di casa e si sono chinati al buio, nella stanza ove accede la porta sul retro; la madre e la zia, brandite alcune pentole con manico, si sono appostate in seconda linea, stile fanteria di retroguardia. Quando la porta è stata definitivamente scassinata, sono entrati due individui: padre e zii non hanno lasciato loro il tempo di fiatare, mettendo a segno una raffica di bastonate, sul busto e sulle gambe, tale da far crollare  a terra i malfattori; madre e zia, al primo segno di stanchezza dei congiunti uomini, hanno subito  provveduto a sostituirli, assestando alcune potenti pentolate sulla zucca  degli scassinatori, schienati e storditi dalla gragnuola di colpi. Immobilizzati quindi i due aggressori – con un paio di morsetti da cavo elettrico presi dalla cassetta degli attrezzi –  padre e zii maschi han provveduto a un primo,sommario, interrrogatorio. Ne è emerso che gli scassinatori eran due rumeni,convinti che la famigliola fosse uscita, dacchè era una sera nella quale era solita andare a mangiare la pizza fuori. I due malfattori non potevano sapere che, giusto qualche giorno prima, la padrona di casa aveva acquistato un fornetto da pizza di ultima generazione, e che la serata in corso era, appunto, quella del collaudo generale del nuovo elettrodomestico presso i parenti più vicini, invitati per l’occasione ad assaggiare pizze, tutte  rigorosamente senza prosciutto o salame. Arrivata la polizia, gli adulti nella famiglia hanno fatto presente agli agenti  che  l’Italia è ridotta a paese invivibile, che non è possibile che oneste famiglie di lavoratori vengano aggredite in casa, che i bambini potevano spaventarsi moltissimo, che solo la presenza di spirito di una famiglia unita come la loro ha potuto efficacemente contrastare questi rumeni: dei quali, come tutti sanno, non se ne può più, sarebbe ora di far qualcosa.

Gli adulti della famiglia hanno altresì fatto presente  che si ricorderanno di questi fatti, quando sarà ora di votare. Cioè tra un po’ di  anni,quando conseguiranno la cittadinanza italiana. Perchè sono  Tunisini.

State bene.

Ghino La Ganga