Se Inception ti si inceppa.
settembre 27, 2010
La confezione è di quelle costose che ti aspetti: anche se, da Matrix in poi, abbiam già visto tutto, comprese le corse a piedi sui soffitti o lungo le pareti, le lotte in assenza di gravità, i palzzi che crollano al rallentatore. Può affascinare per le immagini, o per le architetture ; ma lascia assai perplessi per come Nolan non abbia approfondito quel che pareva il tema più interessante: ossia la scoperta che,in certe aree del mondo, esistono gruppi che si ritrovano per sognare collettivamente, quasi l’onirico fosse l’unico sollievo a una vita inaccettabile. Per giunta, la trattazione del subconscio non pare eseguita con le competenze che qualche sceneggiatore avrebbe dovuto approfondire, magari consultandosi con uno psichiatra specialista: un conto è non sapere come trattare i traumi, un altro è fingere saperlo fare, infilando le proiezioni e i richiami a casaccio, ogni tanti minuti ( filmici),solo per scuotere banalmente lo spettatore in sala. Il quale spettatore (cioè io), peraltro, dopo pochi istanti non sta affatto sognando, bensì pensando che certe situazioni e scene a base di viaggi nell’inconscio,sogni modificati, esperienze registrate e riprodotte, le ha già viste in tanti altri film: fin da Brainstorm di D.Trumbull (1983) o Brazil di T.Gilliam (1988) a tante pellicole degli anni novanta come Indreams di N.Jordan, Strange days di K.Bigelow, Existenz di D.Cronenberg, L’esercito delle dodici scimmie ancora di T.Gilliam.
A pensarci bene, tutti bravi registi e buoni film. Da rivedere.Saranno pure vecchi, ma magari son meglio di ‘sta roba di Nolan. Regista che, mi sbaglierò, ma trovo sopravvalutato: basta pensare che piazza Di Caprio a rifare, quasi, lo stesso personaggio di Shutter Island di Scorsese.
State bene.
Ghino La Ganga