La paziente Del Santo.
dicembre 1, 2010
Un tempo il vederla e sentirla sparar cretinate t’avrebbe, quantomeno, irritato. Adesso ti fa pena. L’infanzia passata in miseria è un marchio dal quale non ti liberi facilmente: il responsabile di una struttura pubblica per minori disagiati ti raccontò che i bambini dell’istituto, spesso , si aggrappano alle gambe degli adulti che li visitano in vista di un’adozione, quando la visita sta per terminare; e che, una volta adottati, si portano a letto per mesi tutti i giocattoli e alcuni pezzi di pane, per timore di non ritrovarli al risveglio. Ti viene in mente che lei, per farsi notare, s’era praticamente buttata addosso ad Arbore e De Crescenzo intenti a pranzare al Doney in via Veneto, e che per stare su grande schermo aveva accettato di interpretare W la foca di Nando Cicero. Poi s’era accompagnata a una rockstar più stramba di lei, e aveva perso un figlio in circostanze terribili: sopravvivere deve essere stata davvero dura. Sono anni che la vedi sbattersi in giro per programmi televisivi di qualunque ascolto: pensavi fosse una forma di terapia, ancorchè bizzarra. E’ stato quando dalla Bignardi le hai sentito dire: “Berlusconi è naturale, i protocolli sono troppo rigidi per lui, che è così spontaneo” , che hai pensato ci fossero seri problemi. Ti sei ricordato che mesi fa s’era offerta pubblicamente al calciatore Galante, e allo sciabolatore Montano: ricevendo rifiuti un po’ imbarazzati, un po’ volgari. Oggi hai letto che ha recitato una poesia per Berlusconi e si è offerta come first lady, in sostituzione di Veronica Lario. Vorresti darle il numero del tuo psicanalista. Ma non puoi fargli un dispetto così grande.
State bene.
Ghino La Ganga