Gli interlocutori giusti.
dicembre 10, 2010
“Oh”
“Hei.”
“Allora?”
“Eh. Allora…..allora, anche stavolta va a finire che quello ce la fa.”
“Già. Quindi: niente crisi.”
“Niente crisi. Ma soprattutto: niente rimpasto.”
“Cazzo…io ci speravo….”
“Lo so, caro mio. Ma che ci vuoi fare? Al massimo, secondo me, recluterà qualche imbecille parente di quelli che l’han votato….”
“Eh, ma quelli non li mette già a posto coi soldi?”
“Sì, certo. Quelli che lo votano, li metterà a posto così. Ma per i parenti di quelli che lo votano, o per i loro amici, o le loro concubine, le loro amichette, le loro apribottiglia, le loro apriporta, i loro sturalavandini, i loro pulisci-cruscotto, eccetera, come vuoi che faccia? Mica può pagare tutti….. non fa in tempo. Quindi : giù di nomine, consulenze…..adesso le promette sulla fiducia, poi esegue.”
“Vero. Hai ragione. E pensare che ‘sto spettacolino lo vediamo ad ogni legislatura…..anche quelle volte di Prodi….”
“Già. Solo che quelle volte la’, ‘sti recuperi, non andavano in porto.”
“Mi son sempre chiesto: come mai?”
“Perchè bisogna esser capaci. E devono esser capaci anche gli interlocutori, voglio dire…..”
“Cioè?”
“Cioè: se te offrivi dei soldi a Rossi e Turigliatto, tanto per far due nomi, cosa pensavi che facessero?”
“Beh, li avrebbero respinti sdegnati……”
“Peggio. Li avrebbero mangiati. Ci avrebbero acceso il camino a casa, mica un bello spinellone. Li avrebbero usati per prendere appunti. Per tenere su il tavolo.”
“Mado’…. che spreco. Che gente.”
“Vero. Che spreco. Che gente. Capisci, dunque? Vabbè. Ci sentiamo. Ciao.”
“Capisco, sì. Ciao.”
(In sottofondo, visto che si discute di persone che cambiano casacca ad un semplice suono, suggerisco l’ascolto di “Hey,Hey” di Dennis Ferrer. State bene. Ghino La Ganga )