Il solito fondo “alla Scalfari” di Scalfari ieri merita tutta la nostra attenzione. Ve ne riporto alcuni passi, che dire memorabili e’ poco.

“Un uomo di governo che minaccia i giudici che lo indagano: sono le agghiaccianti parole pronunciate da Berlusconi nell’ultimo suo messaggio televisivo”. “Ciò che dava più dolore  –  ha aggiunto Veltroni  –  è che quella espressione minacciosa sulla “punizione” dei magistrati veniva pronunciata davanti alla bandiera tricolore. Nessuno può dimenticare che per difendere l’onore di quella bandiera e di questa nazione molti magistrati hanno dato la vita. La situazione in cui l’Italia si trova è davvero grave e pericolosa. Il presidente del Consiglio è accusato non di comportamenti ma di gravi reati. Egli sostiene per l’ennesima volta che solo di fandonie e di complotti si tratta. Ma non lo deve dire in Tv facendosi scudo del suo ruolo e utilizzando il suo impero mediatico. Deve dirlo ai magistrati, come ogni cittadino”.

Ho citato Veltroni perché l’evento sul quale mi sembra doveroso oggi riflettere e commentare è il suo discorso, la risposta di Bersani, l’ingresso  –  finalmente  –  del Partito democratico in un’arena politica dove finora era mancata la presenza della maggiore forza d’opposizione. Quest’assenza suscitava sconcerto e turbamento, molti davano per liquidato il riformismo democratico italiano e il vuoto che a causa di quell’assenza si stava creando rendeva ancor più difficile lo sblocco d’una situazione sempre più insostenibile. Ieri questo vuoto è stato colmato o almeno sono state poste le premesse perché lo sia. Con lucidità di pensiero e con fermezza d’intenti. La maggior forza d’opposizione è finalmente entrata in campo con un obiettivo e un programma. […] [Veltroni] ha parlato da leader, con la passione e l’eloquenza d’un leader ed anche con il senso di unità e di generosità che un leader deve avere, il desiderio di fare squadra, di rilanciare una scommessa all’insegna del cambiamento.

Bersani è un uomo concreto. D’Alema un politico fine. Franceschini un combattente esperto. Enrico Letta un abile diplomatico. All’interno di un recinto. Veltroni ha anche lui queste qualità insieme ai difetti che in tutti rappresentano l’altra faccia dei punti di forza; ma possiede un “in più” che nessuno degli altri ha: è capace di evocare un sogno. Non il sogno dell’utopia, ma quello che emerge dalla realtà. Si discute spesso del carisma e della sua definizione. Spesso il carisma sconfina nel populismo ed è quello di Berlusconi. Ma ci fu il carisma di De Gasperi, che certo non era un populista, e quello di Berlinguer, quello di Ugo La Malfa, quello di Craxi, quello di Pertini. C’è stato uno specialissimo carisma di Ciampi e quello di Romano Prodi e quello, impalpabile perché volutamente privo d’ogni retorica, di Giorgio Napolitano. Ebbene, c’è anche un carisma di Veltroni: il realismo che evoca il sogno di un’Italia nuova e di una nuova frontiera. Veltroni ha ricordato nel suo discorso Roosevelt e Luther King e la nuova frontiera kennedyana. Potrà funzionare oppure no il suo carisma, ma nel Pd oggi è il solo che possieda quel requisito e se non lo saprà usare la responsabilità sarà soltanto sua.

C’è stata, nel discorso di Veltroni, anche un’apertura a Vendola, un invito a collaborare e a non chiudersi nei veti, nel massimalismo e nell’utopia. In realtà quell’apertura è stata possibile perché Veltroni  –  così penso io  –  è il solo nel Pd che possa ridimensionare Vendola. Anche il governatore con l’orecchino è portatore d’un sogno. Se si confronta soltanto col politichese, il sogno di Vendola vince anche se isolerebbe la sinistra in una presenza puramente testimoniale. Ma se il sogno vendoliano e la sua “narrazione poetica” si confronta con un sogno che emerge dalla realtà, allora l’orecchino non basta a fare la differenza anche se può dare un contributo ad un riformismo “ben temperato”.

Allora, ricapitoliamo:

1) Veltroni e’ in grado di evocare un sogno, ed e’ un grande leader. Diciamo una risorsa, per non far torto agli altri grandi leader, va’. Non ho mai invidiato non dico la Germania, ma la Svezia, il Botswana, Narutu e l’Austria-Ungheria come adesso. Ho la sensazione che le loro risorse siano un filino piu’ spendibili, ma di sicuro sbaglio.

2) “Bersani è un uomo concreto. D’Alema un politico fine. Franceschini un combattente esperto. Enrico Letta un abile diplomatico.” Questa non l’ho voluta cambiare perche’ credo che, in Italia, ogni consiglio comunale, seduta, assemblea di condominio o parlamento, evento sportivo, caminetto, happy hour ma anche consiglio di amministrazione si dovrebbe aprire con queste parole. Anzi, magari anche le riunioni degli sceneggiatori di Cinecitta’, hai visto mai che rinasce anche il cinema italiano. Ogni assembramento superiore alla singola persona dovrebbe celebrarsi con questa formula di rito. Facciamo trentuno: pure le sante messe, cosi’ sappiamo “a chi ringraziare”, alla maniera mafiosa, al prossimo giro di tagli di tasse e di ICI per la chiesa.

3) Questi rompono il cazzo alla chiesa, evocando ingerenze a giorni alterni, perche’ sanno benissimo che sono gli unici che possono far cadere Berlusconi (la chiesa). Verrebbe da pensare che la invocano proprio perche’ sanno che non gli dara’ mai contro frontalmente, e quindi alla fin fine far cadere Berlusconi non gli interessa. Insomma, la vera terza gamba della maggioranza e’ il Partito Democratico. Ma questo lo sapevamo gia’ senza bisogno di sognare.

4) Vendola ha l’orecchino “ben temperato” se la smette di fare il frocio e lo scioglie (nell’acido) del Partito Democratico. Anche Vendola fa sognare, specie dopo che uno si abbuffa di salsiccia secca, ma in ogni caso non fa sognare quanto Veltroni, che ti fa sognare anche se mangi di magro.

5) Non solo il Partito Democratico e’ sceso in campo, ma adesso ha un programma e anche delle proposte. Prima era tutto un sogno.

6) Che Scalfari si fosse irrimediabilmente rincoglionito lo sapevamo, pero’ si fa fatica a credere che abbia scritto ‘sta roba. Secondo me e’ andata cosi’: Scalfari e’ un po’ che e’ morto, il gruppo Repubblica-Espresso e’ stato gia’ acquisito da Berlusconi, e il fondo l’hanno scritto Quagliariello, Gasparri e Ghedini.

Conclusione:

Se avete due lire da parte, o qualsiasi cosa realizzabile, fate una telefonata a Londra tanto li’ accettano scommesse su tutto: bancate il Partito Democratico e puntate su Berlusconi presidente della Repubblica. Poi per quanto riguarda la mia parte io mi fido, magari mi date un buono spesa, un certificato regalo, una roba cosi’. Se proprio la vogliamo far finire in cavalleria ci vediamo tutti al baretto a brindare alla vincita insieme. Ma date retta a un patacca, telefonate.