ROMA – “L’unica cosa che unisce gli ex comunisti e gli ex fascisti è far fuori Berlusconi, e danneggiare l’Italia col soccorso rosso delle toghe politicizzate, pronte a intervenire ogni volta che la situazione lo richieda. Ebbene, ancora una volta questa offensiva è stata e sarà respinta”. Queste le parole del premier Silvio Berlusconi, in un passaggio del messaggio inviato ai Promotori della Libertà.

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Non vi tedio piu’ di tanto ma ci tengo a dirvi che:

1) A parte l’ovvio riferimento a Fini, conforta quel “ex-fascisti” pieno di disprezzo: vuol dire che i fascisti, ma quelli veri, stanno tutti con lui. Gia’ si intuiva ma sentirselo dire dalla viva voce di Berlusconi fa sempre bene, sia a me che al paese, soprattutto.

2) Sempre in tema di ex, quel doppio passo tra comunisti e fascisti mi ricorda tanto il “complotto destra-sinistra” di Stalin, quello della inesistente convergenza Bucharin-Trockij. Quindi aspettiamoci una serie di processi agli esponenti della congiura.

3) E appunto per finire, in tema di magistratura e processi, questa manifestazione contro i giudici, secondo me, non e’ abbastanza. O meglio, puo’ servire ma solo se e’ l’inizio, poi pero’ e’ necessario ben altro, come assalto alle Procure stile rivolta in Egitto, punizioni mirate per i giudici, auto rovesciate, cortili in fiamme, tribunali spianati con le ruspe. A me il conflitto dei poteri mi ha sempre gasato, ma deve andare fino in fondo, deve scapparci il morto, speriamo piu’ d’uno.

4) Fuori tempo massimo: non dimentichiamo mai, come diceva quel lettore di Giornalettismo ieri, adesso non riesco a ritrovare il nome, che Berlusconi ha sempre e comunque un asso nella manica: il Partito Democratico.

Ribaltoni indotti.

gennaio 28, 2011

Se uno che stimi e che ti ha sempre fatto sorridere, come quello qui a sinistra,  comincia a dire che Jovanotti è il suo nuovo idolo o cose del genere, è chiaro che poi trovi simpatico un figlio di buona donna ( e di buon uomo) come quello in alto a destra.

State bene.

Ghino La Ganga

Una donna in Italia.

gennaio 28, 2011

Tra qualche tempo, quando questa storia sarà finita, al pari di tante altre storie finite, qualche esperto potrà prendersi la briga di trarre alcune  conclusioni; ma non sul Berlusconismo – che in fondo nessuno saprà ben spiegare, come nessuno ci ha mai spiegato il fascismo o il comunismo – bensì sulla donna italiana contemporanea. Per farlo, quell’esperto, potrà prendere in considerazione il caso di una giovane nata in provincia, poi trasferitasi in una metropoli. Potrà iniziare esaminando il come ella rimase scioccata dalla bocciatura all’esame di maturità classica; oppure il come praticò la danza per anni, pur non essendo tanto portata (parole della nonna); oppure, ancora, come si laureò in igiene dentale e ne parlò come se si trattase di una laurea ben più rilevante di quella in ingegneria o medicina; ed ancora, come divenne consigliera regionale, e di come si accorse improvvisamente, d’un colpo, che non era stato per merito – come lei era arciconvinta – bensì per una serie di coincidenze e casi così singolari, da dover essere sottoposti all’esame di qualche magistrato. Quello stesso esperto potrà altresì approfondire gli incastri tra questo percorso di vita, il curioso esprimersi della ragazza ( che, pur essendo di madrelingua inglese, ricorre ad abbreviazioni e imprecazioni presenti nei dialetti italiani), l’aspirazione di costei ad avere una famiglia e dei figli, la contestuale disponibilità a eseguire compiti umilianti – in nome di una non meglio precisata responsabilità– lo stizzito mostrarsi, nell’espletare una funzione pubblica, come intenta al lavoro.

Saranno necessarie tanta calma e molta riflessione. Ci vorrano,credo, parecchie sedute: indispensabili per analizzare sia il contesto familiare della giovane donna – volto ad un’adorazione indiscussa per un imprenditore datosi alla politica – sia il modello di riferimento individuato in un’altra giovane donna, ministro della repubblica, il cui percorso di vita è per certi versi simile e parimenti discusso.

Auguri dunque a Lei, signorina Minetti. E al Suo psicanalista.

Stiano bene i lettori.

Ghino La Ganga