Soci di puttana.
febbraio 28, 2011
Loro due, donne modenesi, da una parte, ad assistere un disinvolto . Dall’altra tu, e il tuo socio, ad assistere un dabbene. Nel mezzo,una storiaccia. Di beni nascosti. Di fondi imboscati. Di bilanci cammuffati. Di euri che non si trovano. Ma si sospetta sian finiti nella casa al mare del disinvolto. Oppure in quella in montagna della di lui mugliera,in separazione dei beni. O anche nei tre monolocali intestati al di lui figliolo: un cuore di papà, con precedenti per gioco d’azzardo ad appena ventisei anni. Il dabbene è affranto. Capisce che sarà dura. Lo sapete anche tu e il socio tuo. Sarà per questo che le due che assistono il disinvolto ti stan sui coglioni. Ma tanto sui coglioni. Lo sanno perfino loro. Non hai fatto niente per nasconderlo, durante gli incontri. Al punto che una delle due l’ha anche detto, rivolgendosi al tuo socio: io parlo meglio con te che con lui. Quel lui sei tu. Te ne fregasse un cazzo, di ‘sta qui. E’ pure bruttina. La sua compare, a malapena passabile. In genere non fai ‘sti commenti cattivi sull’aspetto di una donna. Ma stavolta li fai, dentro di te. Qualcosa poi traspare, da dentro di te. Le due compari si guardano. Ti guardano. No, non siete nati per amarvi. Arrivi a fare lo stronzo, adesso. Appena il disinvolto alza un po’ la voce, ti rivolgi alla compare bruttina sibilandole: puoi fare presente al tuo cliente che potrebbe usare un tono un po’ più educato? Se poi gli fa male alla salute, ce lo dice, eh? La bruttina è imbarazzata: in effetti il disinvolto ogni tanto esagera, ti parla direttamente, con il tono strafottente di chi sa che l’ha sempre fatta franca. Sicchè il disinvolto abbassa il tono, ma non può trattenersi in quanto burino dentro: se alzo la voce è perchè mi sembra che lei non capisca. Respiri, altrimenti essere in analisi a che cazzo serve? Poi dici : sa,questa cosa era così chiara che l’ho capita perfino io in mezzo ai suoi urli, pensi un po’. Il tuo socio ti da’ di gomito, ma sta per ridere. Ti conosce da oltre trent’anni. Sa che in dieci minuti, se non si calmano le acque, afferri il disinvolto per il collo e finisce a querele. Sicchè , suadente, dice : facciamo una pausa.Un caffè, una sigaretta…no? Dài, Ghino….no? Vi alzate. Esci con il dabbene, andate a fumare. Il disinvolto fa il brillante: se andiamo al bar qui vicino, offro per tutti. Non ha successo nemmeno con le due che lo assistono. Va al bar da solo; l’autostima che lo sorregge è inattaccabile, tant’è che fischietta. Il dabbene è incazzato nero: se penso che andava in giro con le pezze al culo, prima di incontrare me e fregarmi….dice, emettendo nicotina. Spegni la sigaretta a metà: la compare bruttina è tutta presa a dialogare fitto fitto con il tuo socio. Vai a sentire. Lui ti vede arrivare, sorride. Dice alla bruttina: è un peccato che tu e Ghino non vi siate presi bene….pensare che lui, secondo me, è colpito da te. Se tu abitassi a Rimini, ti corteggerebbe……vero,Ghino? E’ un attimo. Come quando giocavate a pallone al liceo. Uno scambio d’occhiate. Come quando lui rientrava da fuorigioco, faceva sponda con voialtri della difesa e scattava regolare, a prendere in passaggio. Due tocchi: uno/due. Tocca a te. Fingi un imbarazzo, rivelatore di sincero interesse : sì. Rasenterei lo stalking. La bruttina si gira. E’ attonita. Non capisce. Rincari: sarei molto pressante. Aspetterei sotto casa. Se tu abitassi a Rimini. Il tuo socio è serissimo,ora. Aggiunge: vedi,io lo conosco. Lo so, che auando fa il difficile, è perchè una lo interessa…..peccato che tu abiti a Modena. E’ un altro passaggio indietro. Tocca a te. Altro uno/due: in fondo, però, Modena non è così lontana….. sorridi da idiota lascivo e fai cadere la frase. La bruttina adesso è imbarazzata. Non sa dove guardare. Cerca di scambiare sguardi con la compare, che però è impegnatissima ad aggiornare il suo profilo facebook con l’i-pad. Un genio, la compare passabile. Tu e il tuo socio l’avevate capito sbirciandola, la sua pagina facebook : tra frasi da Twilight e citazioni di Manuale d’amore, vi sono caduti tutti e quattro i coglioni. Adesso la bruttina ti fa pure un po’ pena. In fondo non è colpa sua : mamma natura è stata cattivella, la sua compare è su facebook, il disinvolto è al bar da solo.Una donna contro il mondo,verrebbe da dire. Torna il disinvolto, alitando caffeina . Torna il dabbene, soffiandosi il naso. Vi sedete. Adesso l’aria è strana: nessuno parla. La compare passabile ha lasciato l’i-pad, aspetta che la compare bruttina riprenda le danze. Ma la bruttina non sa bene che dire. E’ confusa, quantunque professionale: dunque,eravamo rimasti al rendiconto annuale…. Già. Il rendiconto. Quello che il dabbene contesta e il disinvolto ritiene la bibbia. La sua, di bibbia: l’ha scritto lui, del resto. L’incontro procede. Il disinvolto ora è meno disinvolto, specie quando fai capire che avete trovato un paio di ricevutine mica male. Che la mugliera con casa in montagna e separazione dei beni parla un po’ troppo e spende un tantino molto, vista la sua dichiarazione dei redditi-che-non-si-sa-come-tu-e-sociotuo-avete-lì-per-caso. Che il figliolo cuore di babbo, con precedenti penali, ha avuto la bella idea di farsi garantire da papà disinvolto per un prestito, senza che papà disinvolto lo avesse ben capito, sicchè adesso c’è anche una banca di mezzo. Ora l’aria di chi viene da Modena pare meno baldanzosa. La bruttina, poi, è confusa. Come se avesse perso il filo. Sentite…ci aggiorniamo tra una settimana? Magari vediamo se c’è spazio per un accordo….. Stai per parlare, ma il tuo socio ti previene soavemente, zittendo con calma olimpica anche il dabbene che vorrebbe continuare: ma certo….come rifiutare….tra una settimana….magari veniamo su a Modena noi. No,Ghino? E’ un altro uno/due. Procedi,mellifluo: Ma certo. Magari senza i clienti presenti, così vediamo se ci sono spazi per chiudere…..non ti rendi nemmeno tu conto di quanto sei porcamente ambiguo. Infatti il tuo socio ti da’ una botta col ginocchio,che stai esagerando. Vi salutate con convenevoli affettati. La mano della bruttina è gelata, mentre gliela stringi. Tu invece le hai calde. Hai sempre avuto le mani calde. Sei così porco che glielo fai notare : fin da piccolo, è una dote…. lo nota anche la compare passabile, che mani calde! Per te è come se avesse parlato un’anatra. Ora siete fuori in strada. Il clan modenese, compari e disinvolto, si allontana. Il dabbene se ne è andato un po’ triste, un po’ speranzoso. Ti accendi una sigaretta. Il tuo socio no; mai fumato,lui. State in silenzio. Cominci tu, cercando di non ridere: come ti vengono certe idee …… Lui è sorridente, ma non troppo: il problema è che quella è capace di crederci davvero, che ti piace. Ah. E quindi? Quindi le ho detto di parlare con me. Bravo. Però le ho dato anche il tuo numero. Sai, finchè non chiudiamo questa storia, bisogna che resti questo alone …tu capisci. Sei perplesso. Ma ha ragione lui. Scoppiate a ridere.
(State bene. Ghino La Ganga)
C’è un prete tra noi.
febbraio 27, 2011
Oggi riporto le parole di Don Corinno Scotti, parroco di Brembate: “appena avrò conferma che il corpo ritrovato è quello di Yara, farò suonare le campane, perchè è salita in cielo. Gli angeli vanno festeggiati e questa è una festa”.
Don Corinno Scotti è colui che, intervistato a dicembre 2010, se la prese con i giornalisti perchè gli chiesero a quale Madonna faceva indirizzare le preghiere dei fedeli. Evidenziò dunque una qualche capacità di discernimento, che oggi pare ahimè aver definitivamente perso, dacchè sostituita da ‘sta gran smania di suonar campane a festa. A pensarci bene, la figura di questo povero pretino di provincia è la fotografia della Chiesa d’oggidì: i cui rappresentanti, al cospetto di immani tragedie e argomenti difficili, partono magari anche bene, esprimendo le migliori intenzioni di fratellanza e comprensione. Poi finiscono a caciara, sparandole così grosse che non distingui un Don Corinno da un altro ometto, che giusto ieri sproloquiava di adozioni e coppie gay.
Lombardi entrambi, veh.
State bene.
Ghino La Ganga
Quanto si ama.
febbraio 26, 2011
E’ l’ultima volta che mi occupo di Lei, signorina Minetti, lo giuro; anzi, lo giurlo,come diceva Provolino. Mi ha molto colpito leggere che Lei ha amato il Premier, e che da questi è stata amata: ma che non sa dire quando. Difatti la Sua risposta precisa, alla domanda del Sostituto Procuratore sulla durata della relazione con il Berlusconi Silvio nato a Milano, è stata : non glielo saprei dire. Non sa come La capisco, signorina Minetti.Capita spesso, a tanti: si sa di avere amato, ma non si ricorda quando. L’amore, del resto, è inafferrabile: è intenso all’inzio della storia, quando ci si sente tutti un bollore di spirito e di carne, si cerca l’amato bene ogni momento, sicchè pare di non poter respirare senza di lui; si fan cosa da ragazzini, ci si riconosce perfino negli aforismi da cioccolatini, che spopolano sulle pagine facebook di grandi e piccini ( noti la rima, La prego). Poi, purtroppo, l’amore finisce. Ci si ritrova lì, stanchi, a chiedersi se ne è valsa la pena. Capita tante volte. La durata? E’ solo un dettaglio: ha ragione Lei. Quando si è amato intensamente, conta il fatto in sé: conta l’amore.Conta quel che si è provato nell’amare. Conta, soprattutto, quel che ci è costato. Punto e basta. Insomma, come non capire che ciò che conta è il quanto.
Stia bene; stiano bene anche i lettori.
Ghino La Ganga
Una botta di Libia.
febbraio 25, 2011
“Oh.”
“Eh.”
“Cazzo.”
“Due, di cazzi. Uno in culo, l’altro…lasciamo perdere. Hai visto il listino?”
“Ah…l’ho visto sì…io avevo comprato a 18 e 60 giovedì 17 febbraio….cazzarola….”
“Ecco. Bravo. Perchè avevi letto l’intervista di Scaroni sugli sviluppi Eni….”
“Sì…sì,cazzo….sviluppi…..grandi progetti in Venezuela, Iraq….Eni rafforzerà le sue posizioni ovunque….”
“Ma certo…ci mancava un bel: ‘uniamoci compatti dietro al cane a sei zampe’…..”
“E io ho comprato……che ho faticato a trovarle, ‘ste azioni, tra l’altro……non sai quante storie facevano, i broker…”
“Lo so. Perchè dall’Eni promettevano di arrivare a quota 20 ognuna a breve termine……..e invece…’sticazzi…”
“…’Sticazzi…..oggi hanno aperto a 17,45….un’ora fa stavano a 17,59……”
“In ripresa,dài….. Non sei contento? Pensa che martedì stavano a…..ma a quanto stavano,che non mi ricordo nemmeno? ”
“ Cazzo mi ricordo…so solo che stavo malissimo io, martedì…..ieri poi, a momenti, mi sparavo…. “
“Ma adesso stai meglio, no? Sei contento…. ti sento dalla voce….”
“Ma certo. Come no. Contentissimo. Adesso vado a farmi una bella sega, da quanto sono contento…..una bella sega di quelle lunghe…..che se penso alla Libia mi viene una botta di libidine …. da ammazzarmi di seghe, mi viene……”
“Vado a farmi una bella sega anche io. Così non ti senti solo, con la tua botta di Libia…. Ciao.”
“Ciao.”
(State bene. Ghino La Ganga)
Questione di metodo.
febbraio 24, 2011
Alla conferenza sei seduto comodo, in platea. L’argomento è di quelli seri. Giovani e giustizia. Cazzarola. Da scriverci due libri. Parlano vari relatori, il tavolo è pieno . Quello dell’Asl avrà sessant’anni. E’ stanco. Sfiduciato. Racconta che i ragazzi, sballati o reduci da rissa o incidente, quando arrivano al Pronto Soccorso fanno il diavolo a quattro per non farsi refertare. Che tutti,maschi e femmine senza distinzione di censo o titolo di studio, si rapportano malissimo con il personale sanitario, specie se straniero: non mi faccio curare da una marocchina di merda. E’ inoltre usuale che si rivolgano a qualunque infermiera di bell’aspetto dicendole: dovresti stare a fare i pompini con l’ingoio da Berlusconi non qui a rompere i coglioni a noi. L’uditorio ascolta, attonito. Arriva il turno del secondo relatore. Anzi: relatrice. Parte dai buoni sentimenti: è difficile allevare i figli,oggi, bisogna sforzarsi di essere buoni genitori.Bisogna trovare un metodo. Io ho il mio metodo,con i miei figli. L’attenzione si fa più intensa. Fa una lunga pausa. Riattacca: per prima cosa, ho spiegato che se violano la legge loro sì che hanno da perdere economicamente, gli altri magari no. Credi di non aver sentito bene. Siccome la relatrice fa un’altra pausa, chiedi al volo al tuo vicino: ho capito bene? Lui annuisce, sbigottito. La relatrice riattacca: ho cominciato a seguirli fin da piccoli, sia chiaro: ad esempio, quando cambiavo baby sitter, facevo un periodo di affiancamento con quella nuova per capire se era adatta. Stavolta han capito bene in parecchi. Vi guardate. Fai segno a uno: andiamo a fumare? Ti fa segno di sì con la testa. Uscite. Accendete le sigarette. Arriva un altro. Vi critica : cazzo,voi, non potete uscire in modo così plateale, mentre sta parlando un alto magistrato.
State bene.
Ghino La Ganga
L’incazzato contabile.
febbraio 23, 2011
Poche righe in pochi giornali, a ricordare quel che la Procura Generale della Corte dei Conti ha reso definitivo giusto ieri: i nostri connazionali vivon la corruzione come un fatto ineludibile, dacchè compreso nella natura stessa del Paese. Sicchè sarebbero da controllare gli Enti, tutti: senz’altro quelli locali, che fan rocambole per coprire infrazioni e violazioni di stabilità a botte di consulenze e contrattini vari; ma in particolare Eni ed Enel, perchè usano ingenti risorse pubbliche, che sarebbe opportuno sapere bene dove finiscano. E pensare che le sanzioni sarebbero di prim’ordine: volte a colpire il trasgressore non tanto nella libertà individuale, quanto, in perfetto contrappasso, direttamente nella tasca sua, funzionario o amministratore pubblico, centralista o federalista che sia. Sarà per questo che un tizio, già gravemente colpito da ictus, s’è arrabbiato tanto.
State bene.
Ghino La Ganga
Laugh will tear us apart (1*).
febbraio 23, 2011
(Post dedicato a Ruzino, che non potè raggiungerci).
Vai a vedere il concerto dei Wire a Rimini mentre entrate quelli con te notano che l’età è divisa ci son quelli che han vent’anni e quelli che han passato i quarantacinque come voi prima dei Wire però suona il gruppo spalla cioè i Weekend band post punk from San Francisco c’è scritto così sulla locandina per fortuna che c’è scritto sennò pensavate fossero i Joy Division redivivi quello che canta non è che imiti Ian Curtis vuole proprio essere Ian Curtis vestito come Ian Curtis pettinato come Ian Curtis la voce come Ian Curtis gli manca solo la crisi di epilessia come Ian Curtis quasi vi incazzate che non gli venga così sarebbe perfetto a fine esibizione infatti gli urlate bravo Ian Curtis ci hai fatto piangere quelli attorno ridono lui a momenti vi fancula i Wire tardano ma alla fine iniziano sono invecchiati mica tanto bene almeno fisicamente il suono è strano come una specie di riverbero non voluto sarà l’impianto boh saranno le chitarre boh avranno dimenticato l’eco boh tra l’altro fanno solo brani recenti mica la roba del 1979 mica la roba del 1980 mica la roba per cui siete andati a vederli ‘sti cazzo di Wire a momenti rimpiangete i Weekend Band Post Punk from San Francisco a momenti urlate ridateci i Weekend Post eccetera eccetera ridateci Ian Curtis risorto siete lì lì per urlare invece ti senti picchiare su una spalla è la Paoletta quella della lista civica che più a sinistra non si può cazzo fate qui fanno cagare venite a fumare andate in un paio a fumare lei attacca la lista civica è la vera novità politica l’avrete capito anche voi è anche un tantino offensiva ma le sigarette son le sue quindi zitti lei procede avete visto che sui giornali ci siam solo noi ammettete che è vero in effetti ci son solo loro tuttavia non si capisce bene-bene cosa vogliano dire perchè cambiano idea sulle cose ogni due giorni ad esempio un giorno vogliono la liberalizzazione delle licenze per commerciare di tutto il giorno dopo non lo vogliono più e vogliono i turisti con i camper il giorno dopo quelli religiosi senza camper insomma glielo dite alla Paoletta che non è proprio chiarissimo cosa voglia la Lista Civica unica novità eccetera eccetera lei fuma pensosa vi guarda un po’ sprezzante poi sentenzia saremo poco chiari ma la colpa è della gente che non capisce perchè noi abbiamo chiaro cosa vogliamo dire decidi che si è fatto tardi sapete il mal di testa la musica forte domani ho da fare replicano ma domani è domenica state tranquilli che qualcosa da fare lo trovo saluti bacio-bacio-bacio a tutti pacca sulla spalla peccato il concerto così-così vai alla macchina ti infili dentro accendi il motore attacchi a ridere fai il tragitto tutto ridendo come un coglione anche ai semafori anche se ti guardano con il finestrino giù è freddo chi se ne frega ridi e fumi fumi e ridi.
State bene.
Ghino La Ganga
(1*) Non me ne vogliano i fans dei Joy Division per il sacrilegio d’aver modificato alla bisogna il titolo d’un brano (giustamente) molto celebrato.
Sotto scopertura.
febbraio 22, 2011
Quando ho letto che Gheddafi sostiene che l’Europa avrebbe distribuito ai rivoltosi razzi e pillole, e che le caserme sarebbero state attaccate da ragazzi drogati; beh, lo ammetto: ho pensato che quelli di Hostessweb son stati bravi, le hanno infiltrate proprio per benino, quelle tipe della conversione di massa. Se poi salta fuori che, anziché a Dubai, una certa formosa soubrettina del centroitalia è a Tripoli che fomenta assalti, a colpi di sms indiavolati, eh beh, allora ci tocca rivalutare tutto il nostro spionaggio: ha veramente i coglioni quadrati.
State bene.
Ghino La Ganga
Un prevenuto rompipalle.
febbraio 22, 2011
Le mani avanti subito, così ci capiamo: sì, sono un prevenuto. Sono un prevenuto rompipalle, che pensa ai paesi di cultura araba come a paesi difficili. Paesi nei quali non vivrebbe. Uno che pensa siano difficili anche certi paesi di cultura non araba, come l’Iran. Che in fondo i colpi di stato militari in Turchia sian stati il male minore, specie quello del 1980. Che s’è indignato, ma non stupito, di quel che è capitato alla povera Lara Logan. Che vorrebbe anche far dei distinguo filosofici, ma si ferma davanti ai bambini yemeniti di sei anni per i quali, senza un fucile mitragliatore kalashnikov e un pugnale, non sei nessuno. Che vorrebbe ragionare per benino, ma si ricorda di quella volta che ad Assuan vide uomini fare i loro bisogni corporali, d’ogni tipo, non tanto in strada, quanto proprio in mezzo ad essa, nell’indifferenza generale. Sì, ho capito: sono un prevenuto rompipalle. Ma quel che sta succedendo laggiù non mi lascia tranquillo per niente.
State bene.
Ghino La Ganga
Conferma differita.
febbraio 21, 2011
Che se poi uno aspetta qualche ora, la conferma di certe sensazioni sgradevoli la riceve; eccome, se la riceve. Anzitutto, il vincitore dichiara che l’Italia è il paese che ama: voglio dire, trovatemi una partenza più lanciata di questa. Poi i primi tre che si congratulano con lui: Jovanotti-Zucchero-Antonacci, ossia un terno non solo di pensatori, ma di autentici luoghi comuni deambulanti. Indi la collaboratrice storica: quella Ester Paglia, che confessa d’essersi prodigata per la vittoria di Vecchioni tanto, ma tanto, ma tantissimo; specie all’altoparlante di San Siro, ove ha fatto chiedere nel prepartita un televoto per Vecchioni, il cantante più amato dagli interisti.C’è poi la botta finale di Gabriele Ferraris, altro premio nobel, che dalle colonne de La Stampa così chiude la celebrazione del Roberto Vecchioni vincitore di Sanremo: Tenco,riposa tranquillo,sei vendicato.
Insomma, come dicevo: basta aspettare qualche ora. La conferma che siamo un paese del terzo mondo può perfino tardare. Ma arriva. Caspita, se arriva.
State bene.
Ghino La Ganga