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aprile 1, 2011

 

Tanto sapete che son misogino, sicchè può parer falso. Però, quando ho visto la Ventura Simona in differita che si buttava a mare con le 46 primavere appena compiute giuste lì, sul groppone, ad appesantirla, urlando come un’ossessa con o senza microfono , e interagiva dipoi con una disgraziata di nome Moric Nina – scampata alla guerra nei balcani e a un tatuato – le cui labbra stan crollando miseramente, m’è venuta una gran tristezza, come il senso di un’epoca che sta per chiudersi; che ne abbiam tutti le palle piene, specie se la cinghia si deve stringer senza star sul bagnasciuga, ma per la crisi, e la gente ormai non crede neppur d’entrar ai reality, che perfino ad Arcore le liste son già chiuse; e m’è venuta in mente quest’opera d’arte qua sopra, ‘sta Visitazione di Bill Viola, ispirata a quella del Pontormo, realizzata con proiezione a velocità rallentata su schermo al plasma, e che quindici anni fa sembrò a tutti una gran figata; adesso chissà come risulta, va a finire che le due dell’opera son diventate ancor più vecchie, ancor più stronche; sicchè ‘sto pensiero m’ha rimandato a quelle due la’, quelle spiaggiate;  che, se invecchia l’arte, è chiaro che invecchia anche la gente, cazzo.

State bene.

Ghino La Ganga

Io lo sapevo, che prima o poi le vere basi culturali del  premio nobel Angelino l’Agrigentino sarebbero venute fuori, e che si sarebbe messo a dire d’ aver lanciato la tessera da parlamentare in faccia ad altri, poichè egli non è un robot.

Preso atto di quanto  ha affermato, dunque, i casi sono due.

O  è Actarus, e pensava d’aver l’ alabarda spaziale: ma non mi sembra.

O l’è ‘n grullo ch’ha sbroccat’ho ‘a bischero pe’ troppi c’ hartoni, come direbbe qualche mio parente  toscano.

State bene.

Ghino La Ganga