Trent’anni in Paradiso Diciassette.
aprile 27, 2011
Magari a qualcuno non fregherà nulla, ma più o meno in questi giorni del 1981 usciva in Inghilterra l’album Penthouse and Pavement degli Heaven 17, il cui singolo omonimo entrava nei primi venti posti nelle classifiche del Regno Unito. Magari a qualcuno non fregherà nulla, ma il gruppo – sotto il nome di B.ritish E.lectric F.oundation (B.E.F.) – produsse poi un album intitolato Music of Quality and Distinction, composto di sole cover rilette in chiave elettronica. Eran cantate da star che sembravano bollite, come Tina Turner, Gary Glitter e Sandie Shaw : star che invece, grazie anche a quell’album, si rilanciarono. Magari a qualcuno non fregherà nulla, ma nel 1982 gli Heaven 17 fecero uscire il singolo Let me go: un singolo che secondo me conosce anche quel qualcuno, a cui di ‘sta roba non frega nulla. Magari a quel qualcuno continuerà a non fregare nulla, ma gli Heaven 17 furono un gruppo importante, forse anche più degli Human League dai quali pure derivavano: tant’è che il brano Temptation è citato in Trainspotting. Provate a sentire come è bella potente, ancor oggi, la voce del cantante Glenn Gregory, seppur passata attraverso antidepressivi e droghe varie. Magari confrontate la sua versione di Perfect day con quella di Lou Reed. Magari, se vi avanza tempo, andate a trovare quanti han campionato i brani degli Heaven 17. Magari ascoltatevi quel mezzo capolavoro che è And that’s no lie. Magari trovate il bell’omaggio che ha loro reso Fast Eddie: far salire con tutti gli onori Ian Craig Marsh e Martin Ware sulla limousine di un rapper è un inchino. Doveroso.
State bene.
Ghino La Ganga
Meno male. Perche’ noi cattolici temevamo. Temevamo che il Partito Democratico si facesse cogliere impreparato dalla difesa dell’unico tipo di famiglia consentita, sobriamente esibita da Giovanardi con la critica alla nota pubblicita’ IKEA. E invece, fortunatamente, ritorna Giorgio Merlo a ricordare a tutti che “Giovanardi ha ragione, e il messaggio pubblicitario dell’Ikea va denunciato. Almeno per chi crede nel valore costituzionale della famiglia”, come si puo’ comodamente verificare sul sito internet dello statista, a http://www.giorgiomerlo.net/?p=338.
Resta da dire che la strategia del Partito Democratico, ovvero quella di dimostrare che il vero difensore della famiglia non e’ il PdL, sta gia’ dando i risultati sperati, specialmente in provincia. Sono queste le battaglie che fanno riaffezionare gli elettori. Sul genio di Merlo come esegeta della lettera costituzionale, poi, una nullita’ come me di certo non puo’ fare appunti: per farci comprendere la sottigliezza di questa interpretazione forse non basterebbe neppure Benedetto Croce.
Sintetizzando: Viva Merlo, Viva Berlusconi.
Anskij