Beato tra i culi.

Maggio 3, 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                                                                                  

 

Su La Stampa del primo maggio c’era un’intervista a Claudia Koll, devotissima a Wojtyla. Lei stessa, da Piazza San Pietro ove si trovava per la beatificazione, raccontava come lo era diventata.

Dio si prende così le sue rivincite, facendoci innamorare di quello che in precedenza ci dava noia. Vedevo Wojtyla e non lo capivo, mi pareva sempre troppo presente, sempre a dire qualcosa. Poi, quando è morto, mi è mancato tantissimo. Non riuscivo a riconoscere in Ratzinger il nuovo Papa, quasi non lo accettavo. Mi chiedevo: ma dov’è finito il mio Papa? Poi, una notte, sognai di essere invitata a un banchetto al quale sedeva anche Benedetto XVI, però eravamo separati da una parete di compensato, sottile e fragile ma una parete. Pochi giorni dopo,in questa piazza incontrai una suora che non conoscevo. Era mercoledì. Mi regalò il biglietto per l’udienza. Quando Ratzinger si mise a parlare rimasi colpita dalle sue parole a tal punto che non le ricordo….è difficile da spiegare…..sentivo che era Dio a parlare. Quello contava, era di nuovo Dio, era tutto come prima.“

Inutile dirVi che questa intervista mi ha molto colpito. Anche io, tanti anni fa, ho vissuto un’esperienza simile. Vedevo il culo di Claudia Koll ovunque, specie sui manifesti 16 X 8 nelle città, e non lo capivo, mi pareva sempre troppo presente, sempre a dire qualcosa. Poi, quando quel culo è sparito, mi è mancato tantissimo. Non riuscivo a riconoscere, neppure nelle pubblicità di Roberta, il nuovo culo. Tanto per dire: anche quello vecchio della pubblicità Morositas, mica lo accettavo. Era perfino nero, perdiana. Mi chiedevo: ma dove è finito, quel mio culo? Poi,una notte sognai di fare l’amore con Claudia Koll, ma era strano : era come scopare con un telo di plastica; di plastica, ma pur sempre un telo. Pochi giorni dopo, un tizio che non conoscevo in una piazza di Rimini mi regalò un vecchio Dvd di Tinto Brass. Era un martedì, e non si giocavano nemmen le coppe. Guardai il Dvd. Quando Claudia Koll si coprì il culo, e si mise a parlare dopo mille risate finte, rimasi colpito dalle sue parole, a tal punto che non le ricordo…..è difficile da spiegare …sentivo che era il culo, a parlare. Quello contava. Era di nuovo lì, il culo, e parlava. Era tutto come prima. Solo che mi pareva il culo di un’imbecille. Sicchè, cominciarono a piacermi i culi di altre donne. Di tante altre donne.

State bene.

Ghino La Ganga