L’arte del ballottaggio.

Maggio 30, 2011

 

 

 

 

“Uh.”

“Eh….hai visto?”

“Ah, ho visto sì. Una vittoria schiacciante…..che posso rivendicare anche come mia.”

“Cazzo dici? Ma non sostenevate quell’altro?”

“Certo. Al primo turno. Infatti mio nipote è passato, anche grazie al tuo voto. Pataca…”

“Cazzo sai che l’ho votato…”

“Lo so,lo so…timidone. Sei un timidone. Infatti mi stai simpatico: prima dicevi che non l’avresti votato, poi l’hai votato. Bravo.”

“No,dico: cazzo ne sai…”

“Santa madonna, ma se nella tua sezione i voti li sappiamo anche prima che li scriviate, dài….che pataca, che sei. Però la prossima volta non farmi faticar tanto. Mi dici subito: lo voto. Tanto lo so , che me lo voti….”

“No, scusa, ma cazzo c’entro io…parliamo di te, piuttosto…..cos’è ‘sta storia che ieri al ballottaggio hai votato l’altro….”

“Una storia semplicissima. Si fa così: al primo turno scarichi tutto su un nipote, che così passa anche se la sua lista perde, perchè è una lista di sfigati e con qualche cento preferenze il nipote va su. Al secondo turno fai il prezioso: dài a intendere che confermerai il tuo voto al candidato sindaco del primo turno…e invece, zàcchete….”

“Zàcchete cosa?”

“Diobono, ma bisogna proprio insegnarti tutto. Zàcchete e voti l’altro candidato: tanto era chiaro da subito che avrebbe vinto, perchè il nostro, poverino, era proprio impresentabile. Così hai aperte due strade: non ti sei apparentato con la lista e hai le mani libere, ma rompi i coglioni al vincitore dicendogli senza i miei voti non avresti vinto. Se quello ti ignora e fa lo scemo, attacchi a spaccargli le palle a ogni consiglio comunale, telecomandando il nipote all’opposizione. Vedrai che comandi : cazzo, se comandi…..”

“E chi ti ha detto che io al ballottaggio ho votato quello che ha vinto, scusa….”

“Nessuno: perchè non sei andato a votare. Lo sapevo già da venerdì,che non saresti andato…..dài, ma cosa credi, che non sappia le cose…..io lo so quando posso fidarmi di te, e quando no. “

“No scusa, fammi capire: cosa fai, mi spii?”

“Ma che ti spio…ho tempo da perdere con te, io….spiare uno che si sa anche a che ora piscia……dài, pataca, svegliati, che sei vuoi presentare qualche progetto adesso puoi farlo…passando per me, s’intende….”

“Che stronzo….ciao”

“Ciao….mi raccomando: tienila bene, la tessera elettorale. Hai visto mai che serva di nuovo a breve.”

“Cosa…ma cosa dici?”

“Già. E’ vero. Inutile, parlarne con te. Dài, ciao, ciao, ciao….”

  

(State bene. Ghino La Ganga)