Spezziamo un bastone.
agosto 8, 2011
Di questo ex ragazzo, divenuto uomo senza accorgersene, se ne son dette tante: scioperato, pollo d’allevamento, luogo comune ambulante, fancazzista, piacione, futile ideatore di una festa rosa, noioso rammentatore delle bellezze di Friburgo. Si ritrova a fare il sindaco, in un momento nel quale fare il sindaco è il mestiere peggiore del mondo: non c’è un soldo da battere con l’altro. I predecessori gli hanno lasciato una città dalle mille consulenze elargite, e dalle poche opere pubbliche realizzate. In aggiunta, i suoi concittadini sono noti per evadere a più non posso e pretendere sempre di più: non fanno una ricevuta che sia una, ma se i loro pargoli non trovan posto all’asilo pubblico si incazzano come pantere. Lo compatisco? Boh. Per certo, se domattina impugnasse un randello e si recasse a casa di ognuno di loro, ammollando una bella bastonata celebrativa all’apertura della porta, potrei dir di capirlo. Se poi cominciasse dalle case della direttrice e del caporedattore di un giornale locale di cooperativa, proseguendo con quelle dei presidenti di albergatori, bagnini,artigiani , commercianti, e via discorrendo, rischierei quasi di stimarlo.
State bene.
Ghino La Ganga