Lepri incappucciate.
agosto 26, 2011
Intervistato dalla Voce di Rimini (pag.26 di oggi) presso il Convento dei Cappuccini di Santarcangelo di Romagna, il novizio Cappuccino Enrico Maiorano parla del suo libro Il noviziato: un anno per vedere la lepre, e spiega ciò che gli ha suggerito un titolo così singolare.
Riporto la parte che interessa.
Un giovane monaco andò un giorno a trovare un vecchio monaco, carico di anni di esperienza, e gli disse : “ padre mio, spiegami perché tanti vengono alla vita monastica e pochi perseverano, tanti tornano indietro” .
Il vecchio monaco rispose : “ Vedi, succede come quando un cane ha visto una lepre. Si mette a correre dietro alla lepre e abbaia forte. Altri cani sentono il cane che abbaia correndo dietro alla lepre e anch’essi si mettono a correre: sono in tanti che corrono assieme, abbaiando, però uno solo ha visto la lepre, uno solo la segue con gli occhi. E a un certo punto, uno dopo l’altro, tutti quelli che non hanno veramente visto la lepre e corrono solo perché uno l’ha vista, si stancano, si sfiancano. Colui che invece ha fissato gli occhi sulla meta in maniera personale, arriva fino in fondo e acchiappa la lepre. Vedi, ai monaci accade così. Solo quelli che hanno fissato gli occhi sulla persona di Gesù Cristo, nostro Signore crocefisso, arrivano in fondo. “
Ecco, io volevo solo segnalare che questo aneddoto mi ha molto colpito. In effetti, deve essere difficile rincorrere una lepre per un anno. Anche se l’hai vista per benino, voglio dire. Deve essere molto difficile. Poi, ‘sta storia che solo chi ha fissato bene la lepre la raggiunge, m’ha messo un’angoscia che mai. Un gran senso di preoccupazione, per quei novizi. Metti che, nella corsa, qualcuno si distragga e fissi un altro obiettivo. Diverso dalla lepre. Un obiettivo che magari è proprio lì, tra gli altri che inseguono. Che mica lo distingue dalla lepre, con quel cappuccio addosso. Specie se è buio. Ecco : ci mette meno di un anno, a raggiungerlo. Ci mette un attimo. E’ proprio lì davanti, piegato nella corsa, voglio dire. Basta,dai: mi fermo.
State bene.
Ghino La Ganga