A notte inoltrata.
settembre 1, 2011
In fondo, io, questo anziano rimbambito qua sopra, lo capisco. Anche a me, quando faccio proprio tardi per lavorare come stasera, vien da tirar due madonne, e da definire lui e i suoi in un certo modo. Non ho tuttavia ricattatori con cui sfogarmi al telefono, perdiana: anche perchè mi tocca pure di restarci, in ‘sto paese, pur sapendo che non cambierà nulla. Sicchè, sa il cazzo di cosa me ne farei, di una scheda telefonica peruviana , e di un cretino di nome Alfredo che mi passa le chiamate da Panama.
State bene.
Ghino La Ganga
I condonati.
settembre 1, 2011
“Uh.”
“Eh.”
“Niente, volevo solo dirti: io sono favorevole al condono.”
“Che novità. Perchè, io sono mai stato contro? Semmai: io voglio un condono di quelli seri. Una roba vera, che comprenda più fattispecie.”
“Sarebbe?”
“Sarebbe: cosa me ne frega del condono per il mancato pagamento delle tasse. Oppure per aver costruito case abusive. Capirai. Quella è robetta. Invece io voglio roba vera. Roba che paghi, vai a dormire, e ti svegli la mattina dopo con uno spirito bello nuovo. Se si dice tombale, proprio una tomba, deve essere.”
“Osta…mi fai pensare. Eh, piacerebbe anche a me. Ad esempio: io frego costantemente Guido a carte. L’ultima volta volta gli ho levato più di seimila euro in una botta, barando come una bestia. Se mi dicessero: paghi il dieci percento dell’ultima vincita, e sei a posto con Guido anche per tutte le partite precedenti, io lo farei. Voglio dire: cosa sono, seicento euri, se poi posso ricominciare domattina a guardarlo negli occhi e fregarlo più tranquillamente?”
“Ecco, vedo che ti sei messo nella prospettiva giusta. Tanto per dire: io sono tre anni che mi scopo la moglie di Carlo. A manetta, me la scopo: anche tre volte a settimana, in tutti i modi.Qualche volta l’ho portata anche al club privè per scambiarla. Lui, secondo me, qualcosa sospetta. Ora, se mi dicessero: paghi mille euro, e sei a posto con Carlo, io lo farei.”
“Anche perchè lui è direttore della banca dove hai un conto….”
“Bravo. Hai già capito. Son cose che non fan dormire bene. Invece se uno può pagare un condono, ecco fatto. Mille euro, chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto, e Carlo non può più dire niente, né esercitare rivalse del cazzo o chiedere il rientro dal fido.”
“E la moglie di Carlo?”
“Eh…dovrebbe prendere atto. Cioè: metti che un giorno mi rompo i coglioni e non ho più voglia di scoparci. Mica potrebbe far storie: è tutto condonato, anche con suo marito. Amen.”
“Ah. Osta. Dì, messa così……e tua moglie?”
“Eh, appunto: il condono dovrebbe valere verso tutti. Non come quella pugnetta del condono edilizio, che lasciava impregiudicati i diritti dei terzi. Se io, pur pagando, non metto a posto tutto, a che mi serve condonare? Ecco perchè c’è bisogno di roba seria: condonare tutto, e tutti poi devono star zitti. Tutti i terzi. Famiglie comprese.”
“Mh. Bello. Giusto. Così metterei a posto anche quella storia dei figli di Mario.”
“Sarebbe?”
“Beh, dì: volevano della robina per rallegrare una festa…..e io gliel’ho procurata. Oh, roba leggera,eh? Proprio robina, di quella che al massimo fa dormir meglio. Che però, io, da quel giorno mica dormo tanto bene…… che se lo scopre Mario…..”
“Ma t’han pagato?”
“Sì…cioè…gli ho fatto un prezzo buono…sono i figli di Mario, dopotutto…..”
“Ecco, vedi? Te hai voluto far del bene a dei minorenni, non ci dormi e rischi pure di prendere le botte. Mica è giusto. Con un condono come dico io, tutto sarebbe risolto. “
“Vero. Cazzo, come sarebbe bello. Cavoli, che voglia di condono….”
“Stai buono, va’ là. Anche io, ne avrei una voglia…. dai, ci sentiamo. Speriamo bene. Ciao.”
“Speriamo bene. Ciao.”
(State bene. Ghino La Ganga)