Dozier.
novembre 14, 2011
E’ gennaio ottantadue. Sono le tre e mezza di notte. Sei sull’alfetta bianca con targa civile. Andate da Verona a Padova a manetta. A tutto gas. Cinque a bordo. Cioè due davanti tu e un collega dietro. Nel mezzo ‘sto deficiente originario di Verona che si chiama Ruggero di nome e Volqualcosa di cognome. Non si capisce se spacciatore o terrorista. A te pare solo un deficiente originario di Verona. L’avete torchiato per trentasei ore e mezza. Non ne può più. V’ha detto se vi dico dove sta Dozier cosa ci guadagno? Il commissario gli ha detto tu intanto diccelo poi vediamo. Lui ci ha pensato. Ha detto lo tengono a Padova non so il nome della via ma so arrivarci. Dunque eccovi sull’alfetta bianca a manetta. A tutto gas. Prima di partire il commissario ha chiamato Padova in questura. Ha detto di far trovare pronte due macchine civili anche se è notte fonda senza tante storie. Arrivate a razzo. Il deficiente originario di Verona vi porta in via Pindemonte. Decentrata. Ma mica poi tanto. Indica un palazzo. Al piano terra sta un supermercato. Pensate vi pigli per il culo. Lui insiste guardate che dico la verità sono lì al primo piano dove ci sono quelle serrande mezze abbassate. Girate e filate in questura. Mica potete ripassare lì sotto ancora con l’alfetta bianca. Se c’è uno di guardia dalle serrande mezze abbassate vi vede ancora lì e capisce. E ciao Dozier. In questura salite su una fiat 128 bordò. Tornate in via Pindemonte dal senso opposto. Guardate bene ‘sto primo piano. Il deficiente di Verona insiste sono lì dove stanno le serrande mezze abbassate primo piano proprio sopra al supermercato. Fate fatica a credere che si siano nascosti proprio sopra a un posto dove va tanta gente. ‘Ste brigate rosse alla fine devono essere sfigate per benino. Proprio deficienti. Come ‘sto deficiente di nome Ruggero Volqualcosa originario di Verona. Tornate in questura. Salite su una fiat 131 grigia. Ripassate ancora in via Pindemonte a media velocità. Il commissario dice vabbuò abbiam capito come fare bisogna chiamare subito i nocs adesso stanotte subito non c’è tanto tempo. In questura a Padova si attacca al telefono. I nocs arrivano il giorno dopo. Organizzano tutto in quarantotto ore. Un furgone traslochi per cammuffarsi. La via chiusa con finti lavori in corso per bloccare la strada. La mattina che entrate in azione il direttore del supermercato vede ‘sta strana ruspa che fa un gran casino a cinquanta metri. Esce megaincazzato sbraita ma chi cazzo vi ha autorizzati? Il commissario travestito in salopette edilizia gli dice si calmi adesso vengo in negozio con lei chiamiamo il comune. Appena dentro gli sbatte il tesserino sul naso veda di non rompere i coglioni che abbiam da fare. Gli lascia dentro due agenti per non fare uscire nessuno. In quel momento arriva il furgone traslochi. In un amen scendono i nocs con tute e passamontagna. Volan sulle scale al primo piano. Sfondano la porta. Saltano addosso a tutti. Liberano Dozier. Gli levano le cuffie stereo che lo assordano. Con un calcio tiran via la pistola dalla tempia di Dozier. Quello sfigato che sembra il capo lo spanciano. Poi lo schienano a cazzotti sulla nuca violenti. Lui riesce solo a dire sono Savasta non mi ammazzate. Non lo ammazzano. Lo riempiono di botte. Mentre sale sul furgone gli molli un calcio anche tu. Così sbatte la testa contro il montante del furgone. Dentro lo rovinate per benino a sberle. Ha ammazzato diciassette persone. Parecchi colleghi tuoi. Sicchè ogni tanto gli molli un cartone. Lui piange frigna. Peggio di lui è quello che ha detto di chiamarsi Di Lenardo. Fa tanto il duro. Arrivate nella caserma delle celere. Prima che giunga il magistrato lo chiudete in una stanza. Gli fate il primo trattamento acqua e sale con l’imbuto cacciato in gola stando attenti che non soffochi. Sputa bestemmia porcona. Cominci a provarci gusto specie quando pensi agli occhi dei figli dei tuoi colleghi ammazzati. Sicchè la notte andate a svegliarlo spegnendogli le sigarette addosso. Pensare che ‘sto imbecille s’è messo a collaborare subito. Anche Savasta lo dice al magistrato scusi dottore se collaboro perchè mi pestano perchè mi massacrano? Sta di fatto che dopo qualche notte gli fate anche una finta fucilazione. Così la smette di far tanto il fenomeno. Gli altri han già smesso tutti. Ad esempio quell’Emilia Libera. Sembrava tanto decisa. Tanto intellettuale. Son bastate due sberle date con cura. Ha cominciato a recitare nomi e indirizzi di covi. Non si riusciva nemmeno a scriverli da come andava in fretta. Però la magistratura vi mette sotto processo. I metodi usati sono intollerabili c’è scritto nel rinvio a giudizio. Vi beccate anche la condanna. Poi ridotta in appello. C’è anche qualche assoluzione. Non te ne frega più nulla. Neanche i ringraziamenti di Reagan t’han fatto effetto. Non provi neppure rimorsi. Anzi. Se quei deficienti ti ricapitassero tra le mani li meneresti ancora . E stavolta dopo trent’anni pure di più.
(Buon Centocinquantenario. Un ringraziamento a Vincenzo Tessandori per le sue cronache pedanti ma complete, ad Eva Frapiccini per l’ispirazione delle sue foto, ad Aldo Nove per aver tracciato la via. State bene. Ghino La Ganga)
Cambierà tutto.
novembre 14, 2011
“Oh.”
“Eh…dimmi…”
“Mah, niente…volevo dire: cambierà tutto.”
“Massì…. però,con il nero in contanti che ho accantonato, io continuerò come prima ancora per un bel po’. Donnine, coca, mazzettine varie…”
“Osta,a proposito: lo sai che per quel progetto che conosci, il dirigente del comune m’ha detto che devo fare un contratto di consulenza con la società di sua sorella…..che c’è dentro anche lui…..una consulenza da diecimila euro, m’ha detto….fatturata…”
“Beh, vedi, qualcosa è cambiato. E’ un prezzo onesto.A me, due mesi fa, un ufficiale della finanza ha chiesto ventimila per non vedere nulla…metà fatturato come consulenza di una società dove non compare, metà in nero, finito dritto in tasca sua…….”
“Eh…quindi, dai: cambiano, le cose. Adesso l’importo è minore, e c’è la fattura.”
“Già. Che vantaggio. “
“Davvero. Si sente già, il cambiamento. Ciao.”
“Ciao.”
(State bene. Ghino La Ganga)