Botti di capodanno.
dicembre 31, 2011
Mettiamola così: sulla vicenda del San Raffaele, purtroppo, sapremo meno e molto rimarrà impunito. Però ci sono anni terminati anche peggio di questo, suvvìa. Se poi quell’altro, a Opera, non si gingillava tanto con i cerotti, il 2011 rischiava perfino di diventare passabile.
State bene, buon 2012.
Ghino La Ganga
Domandine di storia.
dicembre 30, 2011
Delle volte mi faccio delle domandine di storia. Ad esempio: Milton Friedman, chiuso in uno stanzino sotto allo stadio nazionale, con un cavo elettrico infilato nelle palle, le mani legate dietro alla schiena, gli occhiali rotti e i cocci negli occhi, coperto della sua urina e delle sue feci dopo giorni di impedimento ad andare in bagno, l’avrebbe scritta proprio con quel tono gioioso, la lettera di consigli liberisti del 1975 a Pinochet? Voglio dire: avrebbe aperto la stesura con quel ringraziamento entusiasta per come lui e la moglie erano stati ricevuti e trattati, al loro arrivo a Santiago del Cile?
State bene.
Ghino La Ganga
p.s.: il testo originale della lettera è in rete, da qualche parte. Lo trovate senz’altro.
A tempo.
dicembre 29, 2011
Un’amica osserva che a volte frequento gente discutibile, e non si sa come io faccia. Tempo fa, forse avrei reagito male, combattuto tra due risposte estreme: o un vaffanculo diritto o un senso di colpa triste. Oggi no. Resto spontaneamente tranquillo. Le faccio presente che in realtà ho dei tempi di compagnia prefissati : ad esempio, con quelli che lei giudica infrequentabili trascorro una serata ogni due settimane, perchè poi appunto ho bisogno di recuperare calma e serenità nei quattordici giorni nei quali non li vedo. Preciso che con il passare degli anni ho imparato a fare così: ad esempio la Veronica e la sua compagnia ( amici più suoi che miei) li frequento una volta al mese, massimo: perchè già dopo un’ora a cena insieme mi viene un mal di testa della madonna, e so che ventinove giorni di non frequentazione sono necessari, per farmelo passare. Non so spiegare se sia il risultato di anni di psicanalisi, che mi hanno portato a esercitare una sorta di emulazione : io vado dal mio analista, gli rompo per bene i coglioni un’oretta con i cazzi miei, indi mi alzo, saluto e me ne vado. Non so dirlo, davvero. Però con certe compagnie, da un po’ , dichiaro la mia permanenza in apertura di incontro: resterò con voi due ore, perchè dopo mi viene voglia di strozzare (dico indicandoli) tizio, caia, sempronio, mevia, e voi capite che non è bello.
L’amica mi guarda perplessa. Sarà perchè sono passate due ore, ho fermato l’auto, e le ho detto allora ci vediamo presto.
State bene.
Ghino La Ganga
Lui mica voleva.
dicembre 28, 2011
La cosa formidabile è poi leggere un comunicato stampa, nel quale il tipo in foto afferma che lui, di non essere neppure diplomato, lo aveva detto subito: furono gli altri, quei fastidiosi cattivoni, a insistere a bestia perchè facesse il capo di gabinetto. Oh.
Che c’entra la foto di Alexis Silver? Beh, non so se abbia un diploma, ma mi sembra giusta per aiutarci a sostenere certe notizie. Ecco.
State bene.
Ghino La Ganga
Quattro in mezzo.
dicembre 28, 2011
La notizia è che Whitestudio Selection, Undesign Studioassociato, Boutique Antagonista, ( tre sigle per sole tre persone, par di intendere) sarebbero coloro che hanno disseminato di ceramiche e scritte in inglese la via dove abita Michele Vietti, noto intellettuale e giurista piemontese nonchè vicepresidente del CSM, provocando in costui e in chi lo scorta grande allarme e preoccupazione: tant’è che la strada è stata chiusa al traffico per ore, laonde investigare su eventuali attentati terroristici. I tre uomini/sigla han precisato che manco sapevano che lì stesse proprio il Vietti, e che la semina di ceramiche e scritte era solo un modo per sensibilizzare i passanti sui problemi della cultura. Il Vietti, per replica, ha invitato i tre a scegliere altre forme di protesta meno cruente.
Come diceva il mio allenatore, quando giochicchiavo a calcio da ragazzo: tre scemi non fanno una squadra, ma se incontrano un cretino, ci scappa almeno un centrocampo.
State bene.
Ghino La Ganga
Qui visse.
dicembre 27, 2011
Da ragazzo ha abitato a Rimini , ed è stato perfino premiato di recente dal Comune : mai s’è chiarito se per l’essersene andato, o per qualche altro motivo, sfuggito tuttavia ai più. Il solo ricordo nitido, presso le genti di queste parti, è quel sorrisino perenne et stampato. Che non era chiaro se fosse da ebete, o da qualche altra funzione. Sfuggita ai più anch’essa, tuttavia.
State bene.
Ghino La Ganga
Partecipazione.
dicembre 27, 2011
Camera ad esclusione.
dicembre 26, 2011
“Oh.”
“Eh.”
“Saputo che hai avuto ospiti a casa, prima di natale….”
“Sì,sì….Guido, Franco, la Patrizia, la Barbara……tutta quella banda lì…..che poi te l’avevo pur chiesto, se venivi?”
“Sì…ma io non potevo….t’ho mandato un messaggino…”
“L’ho letto…bah…ma mica ti sei perso granchè,eh? Solita cena, solite chicchiere…alla fine, due palle….”
“Ma la Barbara e la Patrizia han voluto visitar la casa, vero?”
“Osta,sai tutto. Sì, che pugnetta. L’han già vista, ma la volevano rivedere, soprattutto la camera da letto nuova…”
“Eh,lo so. Mi han raccontato la loro impressione: la camera da letto è poco accogliente, non ci sono tanti colori,tutto molto chiaro, il letto è anche troppo grande, poi c’è ‘sto gran impianto stereo sulla parete,il televisore a schermo grande, uno specchione di lato…..che non è neanche comodo per fare le prove con i vestiti…..con quelle luci basse….ma perchè l’ha arredata così?”
“Han proprio capito tutto, quelle due, eh? L’hanno detto anche a me, quando erano lì. E io son stato zitto, per educazione.”
“Eh,beh…..che vuoi farci? Mica tutte le donne possono subito pensare a come la intendi tu, una camera da letto…”
“Ecco,appunto. Visto che faticano, è meglio far loro capire che è una fatica inutile.”
“Cioè?”
“Cioè: puoi dire loro che possono rilassarsi e non affaticarsi nel capire. Tanto, in quella camera, loro non ci entrano più. Ci sono entrate e ci entrano tante altre donne, anche più volte. E mica fan storie sull’arredamento. Anzi: ci si fermano tanto volentieri, nel lettone gigante, con la musica in sottofondo e le luci basse, a vedere come si sta senza vestiti addosso nello specchione . Invece, Barbara e Patrizia ci sono entrate giusto in visita l’altro giorno, su loro richiesta, ed è già tanto. Cinque minuti per vedere. E’ troppo. Basta.”
“Osta. Gliela dico secca così?”
“Secca così. Grazie. Ci sentiamo per capodanno. Ciao.”
“Va bene. Ciao.”
(In sottofondo, suggerisco l’ascolto di Love on my mind nella versione dei Freemasons, feat. Amanda Wilson. Il testo del brano, benchè elementare, è adeguato. State bene. Ghino La Ganga)
Regalo di natale.
dicembre 24, 2011
Te lo ricordi bene quel natale 1984 quando la Raffella, la morosa di Filippo, disse ai di lui genitori che Filippo si faceva le canne, loro si incazzarono come bestie, e a maggio gli fecero lasciare l’università e lo spedirono in germania a fare il muratore, in un’impresa di costruzioni dove era l’unico italiano in mezzo a un centinaio di turchi e dormiva nei moduli prefabbricati. Te lo ricordi, che Filippo tornò in italia a natale 1985 molto provato, ma con i contatti giusti: si riforniva di maria dai turchi del cantiere. Ogni tanto andava su lui in germania o veniva qualcuno giù a trovarlo, e in breve fece un bel gruzzoletto che – unito ai regali dei parenti felici del suo ritorno all’università – investì in un appartamentino in zona strategica, che affittava. Te lo ricordi, che metà del ricavato lo investì in un secondo appartamentino che affittava come scannatoio a quelli che non avevan casa libera; e di come, dopo un po’, vendette i due appartamenti e investì il ricavato in una piccola impresa di costruzioni, che lasciò quando già eravate tutti laureati, ricevendo come liquidazione della quota cinque miniappartamenti. Te lo ricordi, che passo dopo passo gli appartamenti diventarono una decina, dei quali uno divenne casa sua e gli altri una buona rendita. Te lo ricordi, che ad ogni natale dal 1986 mandava alla Raffaella, anche se lei s’era sposata, un pacchettino contenente un set per trucco,una sigaretta, una banconota da cinquantamila lire che poi diventarono cinquanta euro, e un biglietto con su scritto: grazie ed auguri troia, comprati qualcosa . E che solo adesso, che c’è lo stalking, ha smesso.
(State bene. Auguri. Ghino La Ganga)