Auguri e consensi.

dicembre 19, 2011

 

 Ho letto su La Stampa che l’idea di spedire per natale, a tutti quelli della propria rubrica telefonica, un testo semplice, ma che fosse una presa in giro dell’augurio collettivo (sic), venne per primo a tal Riccardo Cassini (foto), oggi scrittore di testi per Fiorello: è noto a tutti che gli intellettuali viaggiano due a due, come i carabinieri. Il Cassini Riccardo precisa di aver avuto il lampo illuminante nel lontano 1992. Da allora, un’apoteosi: sua l’idea del messaggio a capodanno non è stato invitato il cardinale martini, il papa protesta: no martini, no party. Suggerisce però, a chi vuole prodursi in una sua emulazione, di evitare la temutissima filastrocca di qualsiasi genere e di non mettersi a fare disegni assurdi. L’importante è di non essere esageratamente banali, e dare un senso di unicità al testo, giocando con l’ironia, senza essere volgari e irrispettosi della sensibilità altrui.

Il Cassini si produce, quindi, nell’idea per il messaggino del natale 2011: in queste feste di lacrime e sangue, io sono l’unica che ottimizza.buon natale dalla madonna di civitavecchia.

Voi capite che idee come queste non lasciano indifferenti. Nei miei primi cento giorni di eventuale governo, ad esempio, emanerò un decreto che prevede l’obbligo di rispondere a messaggini come quelli del Cassini Riccardo secondo formule preordinate: non avevo ancora la prova certa che tu fossi una testa di cazzo, grazie di avermela fornita, ricambio gli auguri ; oppure: grazie, auguri anche a te,ti regalo un carico di seghe che puoi farti a partire da adesso; oppure: sei sempre così gentile a ricordarti, sicchè ti auguro di trovare sotto l’albero un colpo secco, ma non doloroso, che ponga fine alla tua inutile vita.

Sono solo abbozzi, è chiaro. Ah,dimenticavo: nel mio programma di governo è previsto che il messaggino obbligatorio di risposta nei modi previsti sia gratuito, e che un sistema elettronico individui i messaggini di auguri stile Cassini, sia in partenza che in arrivo, applicando immediatamente una tassazione del trecento percento sull’imponibile.

Non so come, né voglio essere immodesto: tuttavia, sento che sto creando un certo consenso, attorno a un mio eventuale governo.

State bene.

Ghino La Ganga