Chiusura celebrazioni.
marzo 21, 2012
Qui si fa l’Italia o si muore. Non siamo insensibili al grido di dolore. L’ora delle decisioni irrevocabili . Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo. Io non ci sto. Entro dieci anni l’Italia sarà fascista o fascistizzata. Noi procediamo per convergenze parallele. Semplicemente, senza condizioni. Scelba allerti l’esercito. Vattene, odioso cancelliere, sennò ti prendiamo a calci nel sedere. Decidi dicì. Ai bambini buoni la dolce euchessina. La rivoluzione oggi no, domani forse, dopodomani sicuramente. Un governo di militari per la gestione degli affari. Il potere logora chi non ce l’ha. Isole comprese. So che tutto è contro di me tranne la vostra personale cortesia. Concludiamo dunque la battaglia inziata il sedici marzo eseguendo la sentenza . Cazzo dite campioni d’europa che ci sono ancora da fare due tiri liberi. Per far le corazzate fonderò le cancellate. A Fra’ che te serve? Un’Arna e sei subito alfista. Le truppe si attestano su nuove posizioni. L’Eni è nata per dare agli italiani il combustibile al prezzo più basso. Domani mattina viene lei a trovare me a Regina Coeli, o vengo io a trovare lei. Per un nuovo miracolo italiano. Questa volta devi dire sì. Questa volta no. Siamo ragazzi di oggi. Se mangi troppo derubi la patria. Potrebbe passare lei il Mincio per favore? Lo passi prima lei, le do questo onore. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza. Io sono io e voi non siete un cazzo. Io, Agata e tu. Tra la terra e il cielo e in mezzo ci sei te. Dammi tre parole. Fighe, calcio, ferie. Mille lire al mese. L’Italia è il paese che amo. Io posso avere sbagliato ma voi siete stati perfetti, sempre. In questo governo ci sono delle vecchie comari. E dei brutti commercialisti di Bari. I partiti politici sono come dei taxi. Un po’ di sangue versato subito ne evita tanto versato più tardi. Vieni avanti cretino. Fiat Punto la risposta. Non ho capito la domanda. La marcia dei quarantamila. Umano, non umano. L’artista deve essere comunista. Ora voglio di più, una storia importante. Fermati un istante. Corri in auto o in carrozzella ma vieni a Biella. Vieni in treno o in torpedone da Aiazzone. E’ necessario che il maggior numero possibile di unità passi sulla sponda sinistra del Piave. Vedi Napoli poi Mori. Genova per noi. Romagna mia. Tripoli bel suol d’amore. Io ti saluto e vado in Abissinia. Milano da bere. La porti un bacione a Firenze. Compagni di merende. Hai visto anche tu quel mig ? L’unica sigla rimasta libera è S.ocietà I.droelettrica P.iemonte. Italtel vuol dire futuro. Italsider vuol dire Bagnoli. Galbani vuol dire fiducia. Gli impresari di partito mi hanno fatto un altro invito. A Torino nove arbitri su dieci scelgono fiat e uno lancia. La fica è fica e la seguo fino in Costarica. La patonza deve girare. C’è quella via di mezzo tipo Barbara Faggioli e poi ci sono io che faccio quello che faccio. A me piace Giava, dove si balla, si beve e si chiava. Hai mai provato hurrà? Con tutte quelle bollicine. Nani e ballerine. Santi e naviganti. Menelicche le palle son di ferro e non pasticche. Fondiamo un nuovo soggetto politico. La tradizione cattolica. La tradizione liberale. La tradizione contadina. La cultura marxista. Viva San Francesco, viva l’Italia. La patrona è Santa Chiara. La saluto re d’Italia. La proclamo vincitore. La nomino commendatore. Ha posato per Le Ore. Ho chiesto anche a o’ professore. Finalista al Campiello. Chiama il bidello. Il Banco Ambrosiano riparte da lontano. Una ritirata strategica. Sai che sei in diretta? Sulla moneta da cinque lire sono già insieme falce e ulivo. La quercia e l’ulivo sono sulle cento lire. Sul gettone telefonico. Sui miniassegni. Metà è in contanti. Resistere, resistere, resistere. Né con lo stato né con le br. C’è il Caf e c’è il Ptr. Lavoro all’Inpdap. Pagavo la socof. Ero al Trivulzio. I Macchi 202 sono arrivati nel deserto senza filtri antisabbia. I Tornado sono tornati da Belgrado senza bombe. Non tiriamo fuori neanche un bambino da un pozzo. Facciamo le primarie. Gratta e vinci. Trucchiamo la lotteria. Ma dov’è via Nassirya? Ci vorrebbe la pena di morte. I professionisti dell’antimafia. La mafia non esiste. Il turismo è il nostro petrolio. Senza se e senza ma. L’appalto pilotato. Coppia aperta cerca amico per club privè. Io ti voterei ma sono i tuoi che non ti votano. Verrei se fossimo soli. Non sii timida. Mi consenta. Assolutamente sì. Siamo furbetti del quartierino. Noi siamo moralmente diversi. Un terremoto non capita tutti i giorni. Riapriamole. Legalizziamola. Depenalizziamolo. E’ tracimato. Bel regista, Antonioni. Boia chi molla. Onore ai camerati. Francesco è vivo e lotta insieme a noi. Carlo Giuliani era figlio di una senatrice. Spezzeremo le reni alla Grecia. Porteremo lo stivale fino all’Africa Orientale. Pic indolor la siringa niente male. Sono venuti i ladri. Mi hanno pagato la casa a mia insaputa. I cantautori liguri. Quelli di Bologna. La via Emilia del rock. Gli scrittori cannibali. La casalinga di Voghera. Il boia di Albenga. Il Killer del treno. I sequestratori dell’anonima sarda. I sequestrati dell’Aspromonte. Gli amanti di Montecastrilli. La smemorata di Collegno. Il Papa di Sotto il Monte. I partigiani della Val D’Ossola. I partigiani di Montefiorino. I partigiani della Osoppo. I partigiani di Porzus. I martiri di Boves. Gli eroi della domenica. Le due Simone. I no-tav. I no-logo. I no-global. I no, cazzo. I no e basta. I no, prima vediamo. I no, dipende. Ci vogliono i tecnici. Ci vogliono quelli bravi. Ci vogliono i santi. Chiamiamo mio cugino? Ci vuole un regalino. Basta coi bamboccioni. I titoli di stato sono buoni. Torni a bordo, cazzo. Vabbuò. Splendido splendente. Ciao mamma sono contento di essere arrivato uno. Il telefono, la tua voce. Sono la nipote di Mubarak. Sono il figlio di Donat Cattin. Sono genero di Mussolini. Sono l’illegittimo di Guttuso. Sono la moglie segreta di Moravia. Sono l’erede di Bassani. Suo padre era l’avvocato. Essere anticomunisti è un dovere morale. Cosa vi avranno poi fatto di male questi comunisti. Eravamo tre siciliani e un catanese. L’ottimismo è il sale della vita. Gli buttiamo quattro cannonate ed è finita. Stasera mangiamo le pesche ad Adua. Se la prendono con me perchè sono piccolo e nero. C’è sul radar la flotta di Vega. Abbiamo trecentomila fucili nella bergamasca. E’ un onore essere nei serenissimi. Se non liquidiamo le spese dell’ACTV ci condannano tutti. Se uno sa l’inglese sa tutto. Non ci sono più le mezze stagioni. Fosse per me farei piazza pulita. Fosse per me staresti a casa. Se rinasco faccio il contadino. Se rinasco faccio il portaborse. Se rinasco ti levo l’amicizia su facebook. Se rinasco ti faccio le corna. Ci sono cretini che hanno visto la madonna e ci sono cretini che non hanno visto la madonna. Vado e accendo un cero. Provo ma non spero. Riaprono i termini del condono. Tra musei e monumenti tanta sborra sotto i denti. La santificona. Quel gran pezzo dell’Ubalda. Quel matto di Pablo. I mobilieri di Cantù. I pompieri di Viggiù. Chi ama la figa tiri una riga. Gruppo di famiglia in un interno. Ti amerei anche se fossi un gay. La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca. Al cor gentil rempaira sempre amore. Io vorrei che tu e Lapo ed io. Il metano ti dà una mano. Il Papa buono. Il Papa polacco.Il Papa tedesco. Però un cuore bianco ha. Tutti fanno festa quando passi tu. In trentasei comode rate. Se lo conosci lo eviti. Sei già dei nostri. Ai vostri posti. Siete in lista. Vi metto in lista. Sei fuori lista. Hai firmato l’appello. Dammi una pista. Fui piduista. Sei un qualunquista. Mai andato allo stadio. Ero nella Gladio. Muti a Toscanini gli fa una pugnetta. Strehler era sempre Strehler. E Moana era sempre Moana. La moglie è sempre la moglie. I figli sono sempre i figli. Un diamante è per sempre. Basta la parola. Ogni giorno nasce un pirla. Se hai un’amichetta tientela stretta. Non possiamo non dirci cristiani. Mai più senza cinture. Il casco lo porto slacciato. Stanotte ho sognato che m’avevi fregato.
(Grazie a chi ha corretto e suggerito, o anche solo ispirato. E’ un post in divenire, ogni tanto aggiungo qualcosa. State bene. Ghino La Ganga)
Mortuario.
marzo 21, 2012
Sì, ho capito: che peccato, che dispiacere, eccetera eccetera. Però poi uno si ricorda di quando il sommo poeta e sceneggiatore diceva che Sakharov, alla fine, era un gran noioso e che Stalin, in fondo, aveva difeso la spiritualità russa. Di quando ogni frase detta dal sommo poeta e sceneggiatore era oro senza discussioni, volgari pubblicità televisive comprese. Di quando il sommo poeta e sceneggiatore parlava del suo lavoro, mostrando uno smisurato culto della propria personalità. Sicchè poi uno rischia di dimenticarselo, che la sceneggiatura di Amarcord era buona, e che quella di Il tre nel mille non era male. Condoglianze alla famiglia.
State bene.
Ghino La Ganga