Ritornare qui

aprile 28, 2012

Ritornare qui è come stordirsi per ricordare tutto: quindi sbagliarsi, ancora una volta.

Qui è dove hai vissuto una bizzarra adolescenza, con più di dieci anni di ritardo. E come tutti gli adolescenti, gli errori si sono accumulati fino a farne una commedia che, alla tua età, è stata anche un po’ una tragedia.

Qui bastano le prime gocce di pioggia a riportare una dolcezza che sa di erba, di fiori secchi, di latte. È una pioggia tropicale, profumata – i ragazzi si tolgono le scarpe e corrono in quel vortice d’acqua, intenso eppure mansueto, e che durerà poco, e tornerà il sole. In quella dolcezza nulla sembra impossibile.

Ritornare qui è pensare a tutte quelle donne che si erano prese l’impegno di sopportarti.

Ritornare qui è come cadere, resuscitare e poi definitivamente morire, sentirsi come un cane avvelenato dai ladri, che comunque tenta di giocarci assieme. E allora smettila di tormentare quella povera disgraziata che ti è stata e ti sta vicino, lasciala in pace, non c’è ragione di farle pagare queste colpe e questo odio. Non avrebbe funzionato, nemmeno se lo aveste tenuto.

Ritornare qui per qualche giorno. E restare a casa degli amici, ognuno con due bambini. E piangere.

Quella maledetta casa gialla, quell’odore inconfondibile. Capire che lo stai dimenticando fa ancora più male che riconoscerlo.

E adesso che sei tornato, non resta che andarsene all’albergo.

Spegni il computer, appoggi la testa sopra un libro.

Ti addormenti.

Anskij

2 Responses to “Ritornare qui”

  1. laGattaGennara Says:

    ho colto, ho fatto mio.
    grazie.


Lascia un commento