Madri incrociate.
luglio 17, 2012
Ieri all’incrocio semaforo verde per la tua fila semaforo rosso per gli altri tra i quali una testa di cazzo di madre in bicicletta che passa comunque col rosso con bambina anche lei in bicicletta che la segue a fatica pedalando fortissimo la madre le urla dai muoviti passa tu e quello davanti a te inchiodate suonate la madre vi manda a fanculo sei sbigottito oggi ci stai ancora pensando mentre ritiri il biglietto del parchimetro in zona mare dietro di te a trenta metri c’è un incrocio senti una botta della madonna come se un camion avesse mollato di colpo il cassone pieno di sbarre di ferro invece è una classe A che non ha fatto lo stop ha travolto una smart aggrovigliate le due auto son finite contro il muretto di un hotel di marina centro dalla classe A scende una tipa avrà cinquant’anni dice cazzo non ho fatto lo stop mentre fischiano gli airbag che si sgonfiano scende una ragazzina che è sua figlia avrà dodici anni sta in mezzo alla strada inebetita dito in bocca piange come piange quella sulla Smart una ragazza esile bionda avrà venticinque anni le è andata grassa le è andata bene la classe A l’ha presa sul lato passeggero sennò ti saluto vita ti saluto Romagna ti saluto Marina Centro di Rimini fortuna non è ferita non c’è sangue tu e un cameriere uscito dell’albergo le chiedete come sta lei inebetita piange dice che sente solo un gran male alle ginocchia il cameriere le porta dell’acqua tu chiami i vigili chiedono di parlare con qualcuno dei sinistrati tu passi la madre cinquantenne che impugna il tuo telefono e farnetica di segnali poco visibili mentre la figlia dodicenne sta in mezzo alla strada tu la prendi per un braccio la porti di lato la dodicenne piange sgomita la madre ha un sussulto di lucidità dice fai quel che ti dice il signore mentre lei continua a spiegare ai vigili dei segnali che a Rimini si vedono poco arrivano i vigili lasci nome numero di telefono madonne varie poi ti allontani hai ancora il biglietto del parchimetro in mano ti avvicini alla tua macchina ti fermi ti appoggi alla portiera ti accendi una sigaretta pensi al concetto di madre che sarebbe un tantino da rivedere specie agli incroci e mica solo per Freud ecco.
(State bene. Ghino La Ganga)