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luglio 23, 2012
Sarà stato l’inverno ottantuno torneo studentesco voi squadra poco forte per giunta mezza acciaccata due fuori sostituiti da due scarsi presi da una squadra eliminata vi schieraste a catenaccio rinforzato dall’inferriata cioè portiere cinque in area quattro davanti all’area uno prima della metacampo la speranza era di non prenderle e far scattare quello isolato ma in gioco entro la vostra metacampo due tempi da trentacinque minuti l’uno totale settanta minuti praticamente passaste sessantacinque minuti chiusi dietro da cross che arrivavano da tutte le parti respinti alla meglio uscivate da un incubo e entravate in un altro gli altri tiravano sempre beccavano le vostre facce i vostri nasi culi stinchi quando la palla finiva fuori vi guardavate esterrefatti dalla superiorità degli altri che vi ammazzavano di palleggi pallonetti dribbling tiri su tiri corner su corner al sessantaseiesimo non si sa come quello vostro isolato afferrò una palla partì a manetta nella stanchezza altrui arrivò all’altra area lo stesero prima di essa punizione di prima rimase a batterla da solo quello che aveva preso il fallo tanto si sapeva che era palla persa per mero scrupolo diceste al più scarso di tutti vai tu ad aiutarlo quello andò lemme lemme ci mise due minuti a fare il campo nelle proteste avversarie per il ritardo arrivò all’area altrui mentre lo steso batteva un tiro neanche forte abbastanza centrale il portiere degli altri non si sa come cazzo ma gli venne di piazzare i pugni la palla schizzò sul vostro più scarso che era arrivato lì lemme lemme era anche mezzo girato vide la palla scendere senza ah né bah la prese di collo pieno lui che sapeva a malapena tirare in avanti gli venne una sberla mai vista infilata all’incrocio dei pali pieno gol della madonna gol del signore gol degli angeli custodi bestemmie degli altri voi increduli lo scarso tornava lemme lemme come era andato stupito ma tranquillo diceva cazzo di gol che ho fatto mentre lo abbracciavate alle ginocchia come si abbraccia una rockstar palla a centrocampo la respingeste alla meglio tutti addosso a fare diga arrivò il settantesimo il professore di ginnastica facente da arbitro fischiò la fine tra i moccoli degli altri che volevano il recupero protestavano anche violenti offensivi lui li spinse via non si recupera un cazzo è un torneo di scuole non siamo in coppa uefa idioti.
(State bene. Ghino La Ganga)
luglio 23, 2012 at 12:48 PM
prof di ginnastica mito, ho le lacrime agli occhi.
mito anche lo scarsone, tolto il goal, sembra il mio ritratto sputato.
luglio 23, 2012 at 11:20 PM
Mi permetto di invadere il tuo spazio con un mio ricordo analogo. Campionato scolastico, io, scarsissimo di piede, fisso in difesa, per di più giocando senza occhiali non arrivavo a vedere oltre la metacampo. Arriva un lancio lungo, forse una rimessa del portiere avversario, boh, io spazzo via alla viva-il-parroco senza pensarci e tutti si girano a guardarmi. “Che ho fatto, l’ho buttata di lá dal muro?”. “No, hai fatto gol”. Un gol da venti metri, preciso nel sette (mi dissero). L’unico di tutta la mia “carriera” e manco lo vidi. Il giorno dopo decisi di smettere di giocare per sempre.
Un abbraccio
Ale