Tutti i migliori.

agosto 26, 2012

Palmiro Togliatti

 

 

 

“Oh.”

“Eh.”

“Niente…si tratta di questo: se riabilitano Togliatti, io voglio riabilitare Valletta.”

“Giusto. Se non c’era lui a fare il duro con i sindacati, chi la metteva a posto la Fiat del dopoguerra? E scusa, allora: il più recente Paolo Fresco? Non ne vogliamo parlare? Un grande, per come aveva deciso di ignorare il settore auto. Incompreso, peraltro.”

“Come tutti i grandi. Perchè, Rumor? Un colosso della politica italiana degli anni settanta.”

“Vero. Troppo spesso dimenticato.”

“Da una certa sinistra.”

“Da una certa sinistra, naturale. Che si dimentica anche di Gava, troppo spesso.”

“Questo è sacrosanto. Scusa, vogliamo dirlo o no, che come si stava tranquilli a Napoli, in quel periodo, non si è mai stati?”

“Ecco, finalmente qualcuno che lo dice. Sarebbe anche ora di tirar fuori tutto quello che di buono fece Massacesi all’Alfa Romeo in quel periodo, perdiana.”

“Verissimo. Finalmente un ex sindacalista a dirigere un’azienda. E con che risultati…”

“Cazzarola. Centotrenta miliardi di perdite a semestre, l’Alfasud indicata come peggior modello europeo….che momenti.”

“Che momenti. E nessuno che se li ricordi. Quando in Europa, cavoli, eravamo dei numeri uno.”

“Dei veri numeri uno. Tanto per dire: chi inaugurava quelle genialate di stabilimenti di fuoristrada ad Avellino, con i fondi della ricostruzione?”

“Ma che domande. De Mita. Un altro grande, troppo spesso dimenticato.”

“Troppo spesso. Troppo spesso. E i caccia F-104 comprati a carrettate? E gli Hercules? Vogliamo parlare di come sono stati rimossi dalla memoria italiana i fondamentali Gui e Tanassi, per la miseria?”

“Cavoli…come hai ragione. Dài, basta. Sennò mi viene un magone….un magone….ciao…”

“Hai ragione. Che magone…ciao…”

 

(State bene. Ghino La Ganga)