Mostri il biglietto,prego.
dicembre 4, 2012
“Oh.”
“Eh.”
“Io dicevo: con ‘ste mostre, è sempre più dura.”
“Già. Facciam fatica a metterle in piedi. Figurati a portar gente.”
“Mannò. Con un nome importante, le riempi. Gran pullman di pensionati… come sempre.”
“Come sempre un cavolo. Mica ci si riesce come una volta. E se non superi un certo numero di biglietti venduti, addio bonus degli enti locali che finanziano. Addio guadagno.”
“Sì, ho capito. Ma se metti su una mostra con un nome forte… che so, Dalì, Picasso…voglio dire: qualunque cosa, di Picasso…di Renoir… con ‘sti nomi qui, riempi.”
“Lo dici tu. Guarda che mezzi disastri ci sono in giro.”
“Io dico che abbiam perso delle grandi occasioni. Dovevamo fare come dicevo io: quattro muratori albanesi, tre carpentieri macedoni, e zàcchete. Una mostra sull’arte povera la mettevamo su in due giorni: gli facevamo costruire tre igloo di Merz, cinque stelle e specchi di Zorio, quattro stracci di Paolini. Ed eravamo a posto. Ci siam fatti spaventare da quelle quattro mostre del centocinquantenario che han fatto l’anno scorso, ci siam fatti spaventare. Non è da noi.”
“Eh, lo so. E pensare che anche quell’idea dei falsi biglietti in più senza timbro siae, per far risultare più visitatori e incassare il bonus presenze dal Comune, era venuta anche a me…ma mi pareva una tale cazzata, mi pareva….due anni fa mi era venuta st’idea di autocertificare il numero dei biglietti venduti, pensa te.”
“Ecco,bravo. Se mi fai ancora pensare a tutte le occasioni che abbiam perduto, perchè non ci abbiamo voluto credere….”
“Già. Invece c’è chi ci ha pensato…dopo….”
“Non mi ci far pensare,dài. Mi viene un nervoso…un nervoso…Dài, basta. Ci sentiamo, fatti venire qualche idea.Ciao.”
“Ci provo, dài. Ciao.”
(State bene. Ghino La Ganga)