Dettagli vintage.
giugno 30, 2013
Pop Life, reverse.
giugno 29, 2013
” C’era Steve Rubell, avrebbero dovuto già emettere la sua sentenza, ma hanno rinviato – ha detto – perchè volevano che testimoniasse in aula che Hamilton Jordan era allo Studio 54 che prendeva coca, e lui ha detto di non volerlo fare e Halston ha detto : ‘ Ma lo hai già detto in TV! ‘ e Steve ha detto: ‘ Sì, ma non è come dirlo giurando sulla Bibbia! ‘. Ecco, sono d’accordo, non è la stessa cosa“.
(Da I Diari di Andy Warhol, edizioni de Agostini 1989, pagina 186, alla data del 15 gennaio 1980. Non so perchè, ma mi è venuto in mente questo passaggio dei diari, leggendo le due opposte dichiarazioni di ieri di Lele Mora: quella durante e quella dopo l’udienza in Tribunale a Milano. In sottofondo suggerisco : Prince, Pop Life. State bene. Ghino La Ganga)
Fabbrizzio.
giugno 28, 2013
Ho detto che Falcone era un ‘fango’ ma non lo pensavo, sono cresciuto nel culto dell’antimafia, ho giocato tante partite del cuore, ho chiamato la polizia ‘sbirri’ ma non volevo, infatti ho amici poliziotti e carabinieri, vado a caccia con un ispettore, a pesca con agenti della digos, tutti i giorni dico viva la magistratura, viva Che Guevara (del quale feci il tatuaggio senza sapere chi era), viva Maradona (dal quale ho copiato il tatuaggio di Che Guevara), ora voglio fondare un’associazione contro la criminalità, devo pensare ai miei figli, sono vittima di una gogna mediatica, sono un uomo onesto, ho fatto tanti gol per questa squadra, ora devo essere meno ingenuo, devo diventare più egoista, sono uscite delle cose che non penso assolutamente.
(S’è dimenticato di precisare che lui non ha la Sla. Riposi in pace Stefano Borgonovo. State bene. Ghino La Ganga)
Vieni avanti,……. (cit.).
giugno 27, 2013
La storia dell’umanità, purtroppo, annovera molti casi di invenzioni dalla primogenitura controversa. Ad esempio, l’invenzione del telefono è attribuita a Bell, ma in tanti ritengono sia da attribuire a Meucci; si afferma che la prima televisione privata italiana fu TeleBiella del geniaccio Peppo Sacchi, ma in tanti ritengono che la prima fu invece TeleNapoli del geniaccio Ingegner Pietrangelo Gregorio; il personaggio del “terrunciello” milanes’ cient’ per cient’ divenne famoso con Diego Abatantuono, ma in tanti riconoscono che il primo a proporlo sul palco del Derby di Milano fu il povero Giorgio Porcaro. Tanti anni fa, molti attribuirono a Walter Chiari e Carlo Campanini un famoso modo di aprire gli spettacoli comici : ignorando che essi intendevano semmai omaggiare i veri inventori del tormentone, ossia i compianti predecessori Fratelli De Rege. Sarebbe perciò opportuno che quei due cittadini parlamentari – che oggi si producono in una chiara seppur involontaria citazione dei due fratelli – esprimessero in maniera chiara l’omaggio, chiamandosi l’un l’altro in scena con una testuale riproduzione vocale del famoso motto di apertura. Da citare completamente, sia chiaro.
State bene.
Ghino La Ganga
Io la sposerebbi.
giugno 26, 2013
“Sono estremamente gelosa ed estremamente possessiva, ma non posso essere gelosa a un uomo che piacciono le donne.“
“Le donne sono donne a prescindere. Un uomo non può essere condannato solo se gli piacevano“.
“Questa è una sentenza vergognosa. Sono venuta in piazza perchè mi sentivo di venire.”
(Frasi estratte dalle dichiarazioni di Francesca Pascale, pubblicate a pag. 9 de La Stampa di oggi, 26 giugno 2013. Io Francesca Pascale la sposerebbi, perchè son sicuro mi aiutasse a guarire da questa mia passione che mi piacciono le donne ma comunque non posso essere condannato per ciò. Oh. In sottofondo suggerirebbi una canzone di Ivan Della Mea e Fausto Amodei, I crauti; nell’interpretazione di Monica Vitti che la troverete su youtube se la cerchereste. Statereste bene. Ghino La Ganga)
Double upgrading.
giugno 25, 2013
Estetica tardiva.
giugno 25, 2013
La sentenza c’è, ognuno la commenti come crede. Io non ho voglia di farlo . Se pubblici funzionari non hanno ritenuto così grave il ricevere sette telefonate di fila, volte a far modificare l’iter del loro lavoro, allora il rispetto della legge – non da ieri, ma da tempo immemorabile – è un accessorio trascurabile, sicchè l’aggettivo “ambientale” assume un che di retorico, pedante . Da tempo è mutato il contesto estetico del paesello nostro: l’assoldare ragazze seminude, affinchè esse muovano le natiche in faccia ad ospiti e familiari sedendosi sulle di loro ginocchia, costituisce spettacolo programmato da almeno vent’anni in tantissimi pranzi di matrimonio ( basta ricevere qualche invito, o anche fare un giro su internet), i commensali dei quali si sentono senz’altro elegantissimi. Silvio Berlusconi, ancora una volta, non ha anticipato: semmai ha avallato, ed anche un po’ tardi. Starà invecchiando pure lui, ormai. Mica solo io.
State bene.
Ghino La Ganga
Vette incomprensibili.
giugno 24, 2013
Io confesso di non arrivare a capire perchè, ad ogni disgrazia, tutti dicono che i deceduti erano espertissimi, bravissimi, preparatissimi, che le condizioni meteo erano difficili ma non impossibili, dunque si è trattato di fatalità; poi però dicono anche che è meglio farsi guidare da gente qualificata, e tentare la scalata solo in giornate con tempo ottimo. Indi capita un’altra disgrazia, dopo la quale tutti dicono che i deceduti erano espertissimi, bravissimi, preparatissimi, guidati da gente qualificata , le condizioni meteo perfino ottime: ma che forse proprio la gente qualificata non ha calcolato i rischi, proprio il caldo ha fatto sciogliere la neve e provocato il suo distacco, dunque si è trattato di fatalità. E via daccapo. Io confesso di non arrivare a capirle, certe vette. Pure certe persone. Non arrivo nemmeno a capire perchè le chiamano fatalità. Scusate.
(Aggiunta del pomeriggio: casomai non si fosse inteso, evidenzio che non arrivo a capire neppure il perchè di tutta ‘sta smania di scalar vette. Scusate.)
State bene.
Ghino La Ganga
Stranieri e sedie.
giugno 23, 2013
Le colline degli ottanta.
giugno 22, 2013
Sono le tre di notte è luglio ottantaquattro stai tornando a casa decidi di passare in centro a Rimini fai via Dante a manetta tanto in centro d’estate a quell’ora non c’è nessuno invece nessuno ‘sto cazzo vedi davanti al Duomo cinque figure umane tue simili freni uno si stacca dal gruppo lo riconosci bene è Guido corre in mezzo alla strada davanti al cofano ti ferma urlando Ghino cazzo fermati! viene al finestrino ti afferra quasi ti abbraccia dice è il cielo che ti manda siam senza macchina e qui non passa più un autobus rispondi te credo son le tre di notte non fai in tempo ad aggiungere altro lui dice dai ti prego portaci a casa fa segno di salire agli altri che sono la Roby la figa con la Fede la strafiga con Massimo il fighetto e Fabio il coglione dunque in macchina sarete in sei che non si può nemmeno tu borbotti vabbè tanto state tutti qui vicino in effetti non capisci perchè debbano salire tutti in macchina ti sembra abitino tutti lì a poca distanza e poi che bisogno avevano dell’autobus è in quel momento che Guido che è salito dietro di te dice andiamo nella casa di campagna della Roby dopo Vergiano dici stai scherzando e lui dice per niente andiamo tutti a dormire lì ridacchiando ridacchiano anche gli altri uscite dal centro fate la Marecchiese a manetta direzione Vergiano tutti ridono Guido dice ma come cazzo è che alle tre di notte eri da solo in centro eh? Quando gli dici che andavi a casa e stavi solo facendo un giro più lungo lui ride ridono anche gli altri sì sì un giro lungo sa il cazzo dove andavi tu Massimo che è davanti accende la radio sintonizza una nota stazione bolognese dice uh senti che bella roba passano di notte questo bel funky soul americano che a me tutta ‘sta wave m’ha rotto alla finfine non fai neanche in tempo a confutare mentre girate e iniziate a salire la collina perchè ormai siete arrivati alla casa di campagna della Roby tutto buio ma la Roby sa dove stanno le chiavi nascoste dove sta l’interruttore delle luci esterne si illumina tutto è affascinante lei apre gli altri la seguono la Roby si gira dice dài entra anche tu che beviamo qualcosa Guido si mette in mezzo e dice no invece Ghino è stanco e va a casa vero Ghino? prima che tu possa obiettare lui ti mette un braccio sulle spalle ti allontana e sussurrando dice senti Ghino hai già capito la situazione ce le dobbiamo scopare e siamo già in tre contro due che all’ultimo s’è aggiunto anche quel coglione di Fabio insomma siamo proprio al limite tu capisci non eri previsto però grazie del passaggio ci vediamo al mare ti devo un favore ciao ciao ciao ora vai a casa dài fai il bravo tu abbozzi saluti declini l’invito della Roby riverisci sali in macchina imbocchi la discesa verso la Marecchiese comincia già a vedersi il chiaro dell’alba ti viene quasi da ridere anzi dici proprio : pigliamola a ridere, va’.
(In sottofondo suggerisco: Arnie’s Love, I’m out of your life. State bene. Ghino La Ganga)