Richiesta di asilo.

luglio 4, 2013

Snowden

 

 

“Oh.”

“Eh.”

“Io voglio che qualcuno mi dia asilo. Sto chiedendo in giro.”

“Mh. Da chi hai cominciato?”

“Da Franco. Ma lui non vuole. Un mese fa  ho usato un po’ la sua carta di credito, gli avrò speso quei diecimila euro. Quel bastardo se l’è legata al dito.”

“Eh. Che bastardo. Avrai chiesto anche a Serena, ovviamente… no?”

“E’ stata la seconda. M’ha detto che da quando ha scoperto che mi son fatto sua sorella nel letto di fianco, mentre lei dormiva,  non se ne parla. Anzi: non mi vuol proprio più parlare.”

“Per così poco. Massimo?”

“Cazzo, certo che gliel’ho chiesto. Voleva in cambio i miei Super Eroica, quel porco.”

“Osta. Tutti?”

“Tutti. Dice che lui sa come piazzarli.”

“Potevate fare fifty-fifty.”

“L’ho proposto, lui è stato irremovibile. Prima gli dovevo consegnare tutti i Super Eroica, dopo se ne parlava.”

“Mh. In pratica, una richiesta di asilo al buio. Hai fatto bene a non accettare lo scambio, quello era capace di bidonarti. Poi?”

“Poi ho chiesto a mio zio.”

“Ah. Però. Credevo che a momenti lo chiedesse lui a te, asilo,  pensa un po’…”

“Infatti me l’ha chiesto. M’ha detto:  stavo per chiamarti per chiederti di ospitarmi a casa tua, perchè tua zia ha scoperto di me e di tua mamma.”

“Osta. Ma tu lo sapevi?”

“Di che?”

“Di tuo zio e di tua mamma, dico…”

“Ma sì… l’unico a non saperlo è quel coglione di mio cugino, che infatti si è opposto. Gli ha preso il telefono dalle mani  e mi ha urlato: guai a te se lo ospiti.”

“E tu hai rinunciato.”

“Ho dovuto. Mi ha mandato all’aria tutto, perchè lui poteva infilarsi a casa mia e io potevo andare a casa sua. Ma con mio cugino lì, come si fa…”

“Ma perchè, tuo cugino abita ancora da tuo zio?”

“Eh, certo. Da quando si è separato e il Tribunale ha assegnato la casa alla moglie… lui è tornato da mio zio.”

“Bel casino. Quindi adesso telefoni a me.”

“Bravo. Me lo dai, ‘sto asilo?”

“Vediamo un po’. Te li porti comunque dietro, i Super Eroica?”

“Sì, dài. Sono una decina di scatoloni: pesano, ma li porto.”

“Mh. Non te li chiedo in cambio, ma almeno me li leggo. E’ una vita che non ne trovo uno. Poi, vediamo un po’… ce le hai ancora quelle foto di Serena che fa un pompino a tuo cugino?”

“Sì, certo. Prima di passarle a sua moglie per il divorzio, me ne son fatte un po’ di  copie… le porto, se vuoi.”

“Vabbè. Forse allora si può fare. Senti… ma la figlia di Franco e la sua amica?”

“Ah… mi pareva che bastasse così poco. Capito. Te vuoi che facciano le loro posizioni…”

“…nel mio lettone. Bravo. Hai afferrato, subito.”

“Cazzo… mica è facile. Fare lo fanno, ma mi costa una cifra.”

“Eh, figliolo, anche tu mica chiedi poco. Dandoti asilo, mi metto contro a Franco, alla Serena, a tuo cugino… son già tre persone. Ti sembran poche? Se poi tuo zio scopre che non gli hai dato asilo per nasconderti da me, mi sa che saliamo a quattro. Se vogliamo contare anche Massimo, che non la prenderà benissimo che i  tuoi  Super Eroica sian finiti a casa mia…. beh, stiamo pure a cinque.”

“Mh… vabbè, dài. Vedo quel che posso fare. A che ora arrivo?”

“Eh, come corri. Prima devi aver procurato tutto. “

“Osta…dài, magari intanto ti porto i Super Eroica…”

“Sì, ma ti trasferisci solo quando ho anche la foto del pompino della Serena e la figlia di Franco con la sua amica nel letto. Mi dispiace. Prima non se ne parla.”

“Ma come faccio… mica ci riesco in così poco tempo…”

“Mettici il tempo che vuoi. Sei tu quello che chiede asilo. Mica io, scusa.”

“Che fetente, che sei… vabbè, adesso telefono… vedo…”

“Bravo. Fammi sapere, che quando sei a posto preparo il doppione della chiave di casa. Ciao.”

“…ciao…”

(In sottofondo suggerisco: Renato Zero, Il Baratto. State bene. Ghino La Ganga)

Tre indizi.

luglio 4, 2013

conto ristorante

 

 

Quando pranzi o ceni fuori casa per lavoro, ed il ristoratore inserisce nel conto pietanze mai ordinate, lo fai rilevare quale  errore. Tuttavia, alla terza volta in tre giorni in  tre ristoranti diversi, mentre il terzo gestore   sorridendo  dice pure che il caffè l’ha offerto,  ritieni  si sia raggiunta la  prova.

State bene.

Ghino La Ganga