C’era un ragazzo.
ottobre 2, 2013
Ai tempi preistorici nei quali giocavo malissimo a pallone, a volte capitava in squadra un tipo che conoscevo appena. Era bravissimo: gran controllo di palla, fiato e corsa, bel tiro. Era uno forte, in grado di segnare tanti gol. Poi c’era il rovescio della medaglia: era attabrighe, incostante. Segnava tre gol in una partita, poi per due partite se ne stava a polemizzare con i giocatori avversari, specie con quelli seduti in panchina. A volte, mentre la squadra attaccava e aveva un corner a favore, oppure una punizione decisiva nella quale il tipo avrebbe potuto far valere l’istinto di bomber, lui tornava a metà campo a discutere con un guardalinee per una rimessa laterale non data dieci minuti prima. Lo faceva in modo insensato, ad ogni momento cruciale. Finì che parecchi lo mandarono a fanculo: perse il posto in squadra, a favore di uno molto meno appariscente e polemico, ma assai concreto. Se ci penso, mi viene in mente un personaggio di questi tempi. No, non Mario Balotelli. Un altro.
State bene.
Ghino La Ganga