Il merlo santo.

dicembre 23, 2013

papa francesco

“Oh.”

“Eh.”

“Allora: siamo d’accordo.”

“Su tutto.”

“Bene. Ricapitolando: tu gli scrivi, lamentando la miseria che ti affligge.”

“Lui risponde, e allega l’assegno di importo modesto .”

“Tu protesti: non so come cambiarlo. Fai casino. Urli. Chiami i giornali.”

“Chiamo le televisioni. Apro un sito internet. Sollecito i cinquestelle.”

“Perfetto. A questo punto almeno una banca ti apre il conto, convinta di rifarsi l’immagine.”

“Certo. Una banca mi apre il conto, e appena aperto il conto: zac.”

“Zac. Lo usi e ci cambi di tutto. Mica solo il misero assegnino papalino.”

“E certo. Mica solo quei quattro soldi. Ci cambio di tutto. Ma proprio di tutto. Chi vuoi che controlli? E’ il conto auspicato dal Papa.”

“Un conto Santo.”

“Santissimo. Meglio che averlo allo IOR.”

“Oh, beh: molto meglio. Con i tempi che corrono, poi.”

“Già. Dài, mettiamoci in moto . Preparo la letterina lacrimevole. Ciao.”

“Bravo. Ci aggiorniamo. Ciao.”

(In sottofondo suggerisco: John Talabot feat. Pional, Destiny. State bene. Ah, già: Buon Natale a tutti. Ghino La Ganga)