Grillo come Oloferne.
gennaio 31, 2014
Quando una donna ha la prontezza di rispondere “ho preso settemilacinquecento preferenze alle primarie, mi fa ancora male la mandibola” a un grillino, che l’accusa di esser divenuta deputata per aver dispensato favori sessuali, ecco: mi verrebbe da proporle di adottarla come figlia, visti i vent’anni che mi separano da essa.
State bene.
Ghino La Ganga
Eurispes alla mano.
gennaio 30, 2014
A me, mi hanno insegnato che dare uno schiaffone a una che salta sui banchi è giusto solo se i banchi sono i miei, cazzo me ne frega del Parlamento, che non mi ricordo nemmeno chi ho votato. Peraltro io nella Chiesa non credo, ma Papa Bergoglio è fighissimo. Le staminali le voglio usare subito nel caffè anche se non fanno niente. I gay invece mi stanno indifferenti, però due finocchi che si sposano è proprio brutto. Ho finito l’oro da vendere, quindi gioco al gratta e vinci: sennò il dentista come lo pago? Con le seghe che mi faccio quattro ore e mezza al giorno davanti alla tv?
(State bene. Ghino La Ganga)
Marchio.
gennaio 30, 2014
Inattuale.
gennaio 28, 2014
Ditemi voi oggi che post dovrebbe scrivere uno, che vive in un paese nel quale il Presidente viene definito boia come Cossiga, due partiti antagonisti usano la formula del compromesso storico come il Pci e la Dc, una regione del sud è contaminata anche peggio di quanto capitò a una regione del nord con la diossina.
State bene.
Ghino La Ganga
“Contro di noi una gogna infamante.”
gennaio 27, 2014
El problema.
gennaio 25, 2014
Meglio ignaro.
gennaio 24, 2014
Va’ dove ti porta l’anniversario.
gennaio 23, 2014
Venti’anni fa usciva il romanzo epistolare Va’ dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro. Fu un successone, e, a suo modo, provocò il rilancio di un genere: quello della parodia del solo titolo. Se infatti Luttazzi sortì dopo qualche tempo con un supponente – e giudiziariamente tormentato – Va’ dove ti porta il clito, il mondo dell’hard fu lesto nel lanciare pressochè subito il fondamentale Va (sic) dove ti porta il culo, pre-producendo poi un interessante Va’ dove ti porta il cazzo. Che mai uscì, purtroppo: lasciando noialtri sudicioni, appassionati del genere, ad interrogarci su come sarebbe stata una pellicola così ben indirizzata, se diretta da un maestro motivato.
Cosa non si farebbe nel gennaio 2014 per non parlar di politica, eh?
State bene.
Ghino La Ganga
Rosso pianeta bolscevico e traditor.
gennaio 21, 2014
Chri e Ma.
gennaio 20, 2014
Sul palco del Velvet di Rimini salgono quasi in orario. Spaesati. Lui è appesantito con il viso gonfio, lei sta un po’ curva. Basi in playback disposte (male) in sequenza, lui al computer e a borbottare qualche coretto, lei che canta dal vivo. In un’acustica abbastanza infame, compresi casuali fischioni del ritorno Larsen: fastidiosissimi, in perfetto stile anni ottanta. Si passa da Cathode Mama a Samora Club, da Lola a Many Kisses , a Nothing to do with the dog. Pensi che i brani non sono male, i suoni hanno ancora una loro attualità. Il problema di trent’anni fa era renderli così puliti, come invece puoi (o potresti) oggi. Chiudi gli occhi e ti vengono in mente i Softcell di Tainted Love. Ma anche gli Ultravox di Vienna e i Tuxedomoon di Jinx, passando per gli Yello di Lost Again ed arrivando agli Underworld di Born Slippy. In fondo, Christina e Maurizio sono stati i primi a non credere in loro stessi. A non volere migliorare, magari con produzioni più attente. Altrimenti sarebbero stati gli Eurythmics, ben prima degli Eurythmics. E magari anche meglio: la voce di Annie Lennox è inarrivabile, ma vuoi mettere quante pugnette teatrali in meno faceva Christina. Almeno Christina non sembrava stesse soffrendo da morire, mentre cantava. Mica finiva fradicia di sudore lamentandosi di tutti i guai del mondo, Christina. E quanto era più bella Christina, poi. Era uno schianto Christina: gli occhioni maliardi, quel bel seno alto e il sedere tondo, le gambe tornite, perfino con la cresta bionda nei video che passavano a Mister Fantasy . Maurizio invece già allora pareva stracotto. Non ti stava antipatico: sembrava solo uno che non vuole saperne di consapevolezze. Fanno quaranta minuti scarsi di concerto, a volerlo chiamare così. Annunciano una cover di Roberta di Peppino di Capri, poi cambiano idea e non la fanno. Infine scendono e scivolano via tra il pubblico, come se si vergognassero. Che peccato.
( In sottofondo? Mah, secondo me: Samora Club. Vedete Voi, comunque. State bene. Ghino La Ganga )