“Oh.”
“Eh.”
“Insomma: qua stiamo tutti bene.”
“Forse per Befera. Io mi sento da cazzo. E comunque sulla mappa il colore mica è chiarissimo. Sembra anche un po’ quel verdino da equilibristi o quel bluette da rischiose abitudini.”
“Saremo anche un po’ equilibristi, ma mica ci divertiamo a star sul filo con le rischiose abitudini. Se penso a come stavo bene anni fa, poi.”
“Bravo. Ti ricordi?”
“Ah, mi ricordo, mi ricordo. Targhe? Tutte RSM.”
“Immobili? Tutti a società del piffero.”
“E quella geniale trovata dell’associazione in partecipazione?”
“Cazzo, che bei tempi. E tutte le sponsorizzazioni con le fatture creative?”
“Che belle. E gli scambi merci a spanne?”
“Uh, che momenti. E i leasing tedeschi?”
“Stai buono, che mi viene una nostalgia che piango. Ma soprattuto: quanto contante girava?”
“Guarda, era uno spasso. Quei bei rotoli di banconote. Mica come adesso, che l’unico posto dove non ti guardano male è dalle nostre amiche del sito.”
“Già. A proposito: e quante volte in meno possiamo andarci, dalle nostre amiche? Che qua di soldi ce ne son sempre di meno.”
“Già. E quelli dicono che stiamo tutti bene.”
“Ma lascia stare, va’. Siamo tutti malissimo. Dài, smettiamo che sennò iniziamo a piangere e non finiamo più. Ciao.”
“Hai ragione. Ciao.”
(In sottofondo suggerisco : Anthony and The Johnsons, Man is the Baby. State bene. Ghino La Ganga)