Codice etico.

aprile 15, 2014

codice etico

“Oh.”

“Eh.”

“Adesso anche noi abbiamo il codice etico.”

“Era ora. Cosa stabilisce?”

“Ad esempio: non è bello che quando uno lascia il portafoglio nel cassetto della scrivania, un altro glielo  rubi.”

“Giusto. E’ già furto, ma se non lo si censura con il codice etico uno può anche non saperlo. Da noi  invece è considerato brutto  se, quando una ragazza si piega per raccogliere una penna tu le alzi la gonna, le tiri giù le mutande  e cerchi di metterglielo.”

“Perfetto. Sarebbe già violenza sessuale, ma se non lo scrivi nel codice etico non conta un cazzo. Mica tutti abbiamo la stessa sensibilità, scusa. Comunque: han fatto bene a limitarlo solo al piegamento per la penna, perchè è un caso specifico. Mai generalizzare, altrimenti si diventa persecutori verso ciò che invece è solo espressione di  uno spontaneo spirito di squadra.”

“Appunto. Ad esempio: tu lo sapevi che dare una manata forte nei coglioni non  rappresenta una forma di saluto condivisa?”

“Osta. No, non lo sapevo.  Beh, qui da noi non l’han messo nel codice etico. Infatti io a  Piero lo battezzo a manate forti nei coglioni tutte le mattine, anche quando scappa per non farsi colpire. Quel pataca.”

“Beato te. Io invece sono in difficoltà per la questione dei regali. Quella pugnetta per la quale non si devono accettare regali sopra i cento euro dai formitori non mi piace. Cazzo, quelle due colombiane che mi mandano ogni tanto costano senz’altro di più. Io mica le rifiuto: il codice etico ogni tanto sbaglia, eh.”

“Bravo. Anche io, più che intestare a mia moglie il maxiscooter che m’han regalato quelli del catering, cosa devo fare? Rifiutarlo? “

“Certo che no. Altrimenti dal codice etico si passa allo stato di polizia, ed è finita.”

“Ed è finita. Vabbè: dunque ci regoleremo caso per caso, come recita l’ultima norma del codice etico. Ciao. “

“Certo. Faremo proprio così. Ciao.”

 (In sottofondo suggerisco: Duke Dumont featuring Jax Jones, I got you. State bene. Ghino La Ganga)