Il latte serale.

aprile 24, 2014

Maria Elena Boschi

Maria Elena Boschi

( Avvertenza: questo post è volgare, becero, ignorante, squallido, inopportuno. Leggetelo a Vostro rischio e non dite che non Vi ho avvertiti. In sottofondo suggerisco: Loudeast, Lights Off. In versione Underneath remix va anche meglio. )

“Oh.”

“Eh.”

“Questa Pasqua l’ho sentita poco.”

“Mh. Strano. Per via del maltempo che poi non c’è stato?”

“No, no. Voglio dire: torno a casa la sera, ed è vuota. Anche per Pasqua.”

“Niente uovo?”

“Quello mica tiene compagnia più di tanto. Finisce in un attimo.”

“Resta però la sorpresa.”

“Sì, del cazzo. Solo sorprese del cazzo. Sorprese che non arrivano neanche a ottanta euro.”

“Già. Con quei soldi non arrivi a fartene manco una, ormai.”

“Guarda, non ci arrivi proprio. A domicilio, poi, scordatelo. Sicchè la casa resta vuota.”

“Ci sarebbe sempre l’Eleonora. Ha detto che anche lei si sente sola, la sera, quando beve il latte.”

“E te credo. Se bevi il latte la sera, di notte chi ti sta vicino?  Minimo chi è nel letto pensa che le coperte si alzino per i fantasmi, poi capisce appena respira. La mattina dopo mica lo trovi più.”

“Già. Come fa a non saperlo, una donna così attenta a tutto?”

“Ah, chissà? Eppure dicono che in societario sia bravissima.”

“Sarà così. Sgobbona, è sgobbona da sempre. Sempre stata tanto bellina, e tanto sgobbona.”

“Sì, bellina, sgobbona  ma sostanzialmente una rompipalle, diciamolo. E a furia di lamentarsi in giro, ora lo san tutti. “

“Che è bellina?”

“Che è rompipalle. Una rompipalle che beve il latte la sera. Con le conseguenze del caso.”

“Con le conseguenze del caso. Vabbè: buon ponte, dài. Ci sentiamo. Ciao.”

“Ciao.”

(State bene. Ghino La Ganga)