Il dodicesimo.
gennaio 31, 2015
Cinque minuti.
gennaio 30, 2015
Ne sarebbero bastati forse meno per aver successo, se quest’uomo di rara complessità avesse deciso di farsi guidare non dai propri fantasmi, ma da quell’eccellente intuito che aveva portato lui – cantante melodico transitato per musicarelli e fotoromanzi – e la sodale Christina Moser ad azzeccare già nel 1979 suoni, arrangiamenti e look che pochi anni dopo avrebbero reso grande un duo come gli Eurythmics. Maurizio e Christina eran difatti fuggiti da Milano a Londra in anticipo su tutto e tutti, e forse troppo presto eran da là tornati. Fossero rimasti sul Tamigi fino a quando dovevano e potevano, li avremmo visti come Krisma scalar classifiche a Top of The Pops assieme a Human League e Soft Cell, e non riempir buchi a Discoring tra Christian e Tiziana Rivale. Tra i pochissimi italiani a comporre buon elettropop internazionale, i due furon spinti televisivamente dal solo Massarini nel notturno Mister Fantasy: mai riuscirono ad esportare quanto meritavano. E pensare che cantavano in inglese: osarono videoclip nell’Oceano Indiano quando ancora i Duran Duran facevan risse nei peggiori pub dell’East End. Che peccato: un anno fa li vidi ed udii in concerto al Velvet di Rimini, e fu un’esperienza così triste che non metto neppure il link al post che scrissi. Addio, Maurizio. Condoglianze, Christina: abbi cura di Te, che sola resti. Eravate davvero forti, quando volevate esserlo.
State bene.
Ghino La Ganga
Alla supplica.
gennaio 30, 2015
Seconda chiama.
gennaio 30, 2015
Target.
gennaio 28, 2015
La conosci. Non bene, però la saluti. E’ molto più giovane di te ed è carina, ma non ti ha mai suscitato chissà che fantasie. Eppure, da quale settimana ti saluta più cordialmente. Quando bevi un caffè al bar, te la trovi vicino pronta a scambiare due parole. Si siede di fianco a te anche all’assemblea dell’ente nel quale, tempo un mese, si voterà il rinnovo del cda. Ti mostra la delega rilasciata dai suoi clienti, ti chiede informazioni sul come si presentano le liste e le candidature. Ti propone di scambiare i numeri dei cellulari: “sai, per ogni evenienza”, cinguetta sbattendo le palpebre degli occhioni supertruccati. Una sera, a tarda ora, senti arrivare un messaggio. Vedi che è dal suo numero. Provi quella strana sensazione di quando avevi vent’anni e in un locale lo sguardo di una ragazza carina si fermava nel tuo per un minuto: deglutivi, mentre all’altezza dello stomaco si alternavano illusione e incredulità. Apri il messaggio. “Caro Ghino, non sono solita mandare questo tipo di messaggini. Ho pensato a lungo prima di scriverti. Nell’interesse di tutti, mercoledì vota mio fratello. Buona serata”.
(In sottofondo suggerisco: Dexys Midnight Runners, She’s got a wiggle. State bene. Ghino La Ganga)
Tentazione.
gennaio 27, 2015
La carriera è pressoché impeccabile.
Vent’anni fa aveva già azzeccato quasi tutto su derivati finanziari e futura crisi del 2008.
Ogni tanto immagina l’uscita dalla moneta unica europea.
Non diventerà mai Presidente della Repubblica Italiana: ma se lo diventasse, la faccia di certi che abitano a nord delle Alpi non avrebbe prezzo.
Anche in Euro.
State bene.
Ghino La Ganga
Quei nomi a sorpresa.
gennaio 27, 2015
“Oh.”
“Eh.”
“Io ho un nome a sorpresa.”
“Spara. “
“Tortorella.”
“Chi? Il Mago Zurlì?”
“Non Cino: Aldo.”
“Ah. Ma non aveva già ottant’anni tempo fa?”
“Sì. Infatti l’anno prossimo ne fa novanta. Però è l’uomo giusto: era uno contro tutti. Perfino contro Unipol.”
“Pensa te. Perfino contro Unipol. E secondo te lo votano?”
“Beh, il suo è un nome che compatterebbe anche Sel. E comunque, l’effetto sorpresa sarebbe assicurato. Che ne dici?”
“Mi pare azzardato. Senti, piuttosto: anche io ho un nome e sorpresa.”
“Osta. Spara.”
“Grazia Francescato.”
“Cosa?”
“Vedi? Anche tu sei rimasto senza parole.”
“Veramente tre parole ce le ho: tu sei suonato.”
“Scusa, ma perché? E’ una donna bravissima. Ambientalista, tra l’altro.”
“Senti ripeti con me : ‘ io sono suonato‘. Dài, ripetilo.”
“Ma cosa dici? Ho capito: sei ancora rimasto a quella volta che lei vedeva gli angeli.”
“E dove dovevo rimanere? Senti, ripeti da solo ‘ io sono suonato‘. Poi ci risentiamo per altri nomi. Ciao.”
“Vabbè. Ciao.”
(In sottofondo suggerisco: Saint Motel, Cold Cold Man. Poi di seguito: The Belle Stars, Sign of the times. A tutto volume, chiudete gli occhi e ricordatevi com’era tutto più facile negli anni ottanta. State bene. Ghino La Ganga)