Pauperisti.
marzo 2, 2015
“Oh.”
“Eh.”
“Che vergogna, quell’elicottero.”
“Che vergogna. Meglio il treno.”
“Certo: meglio il treno. In seconda classe.”
“Bravo. D’ora in poi si viaggia così: treno e carrozza di seconda classe . La standard trenitalia o la smart italo, insomma. Finché non si trova qualcosa di ancora più umile.”
“Giusto. Io pensavo ad una moto.”
“Mh. E’ un’idea. Ma la sicurezza?”
“Assoluta: basta aggiungere un sidecar.”
“Sei un genio. Moto con sidecar, casco d’epoca in testa, sciarpa al collo e occhialoni. “
“Fantastico. Così si cambia definitivamente l’iconografia del potente di turno. “
“Definitivamente ed irreversibilmente. Dopo aver fatto la trasferta nel sidecar, chi ha più il coraggio di tornare all’auto blu o al volo di Stato?”
“Ma nessuno, è certo. Fai subito tendenza, seduto nel sidecar. Però si può fare anche meglio.”
“Cioè? Bicicletta?”
“Bravo. Ma mica una sola. Una fila di bici. Una bella biciclettata collettiva: potente di turno in testa, al lati gli accompagnatori, davanti e dietro la scorta. Tutti in bici. “
“E per i problemi di prostata?”
“Sellino morbido. Ma è la concessione massima. “
“E per le salite?”
“Eh, lì bisogna pensarci. Del resto però, se hai voluto essere un potente devi dimostrare che una salita non ti fa paura. Neanche il Mortirolo. Così si riducono anche tutte quelle visite del cazzo: dimmi tu chi ha voglia di andare da Roma in Veneto o in Trentino con la bici. Vedrai, vedrai: calano tutte quelle spese del cavolo lì, credi a me.”
“Oppure: un bel pellegrinaggio a piedi. “
“Bravissimo. Così unisci il fattore religioso a quello politico: una camminata da Roma a Palermo, tanto per dire, è un bel segnale contro tutte le mafie. “
“Così finalmente è contento anche Saviano.”
“Giusto. Anzi, lo si fa partecipare alla camminata. Deve tenere il passo per bene, di fianco al potente di turno. “
“Che bella idea. Io comunque, per dare l’esempio, da domattina vado a lavorare a piedi.”
“Ma abiti a soli trecento metri dall’ufficio.”
“E che vuol dire? Da domani vado a piedi anche dall’amante. Oh.”
“Mh. E se ti vedono?”
“Ah, cazzo. E’ vero. Posso prendere un autobus.”
“Son sempre strapieni.”
“La metro, allora.”
“La linea non passa di lì.”
“Cazzo, è vero. Allora un taxi. Anzi: direttamente un uber.”
“Bravo. Così non ha insegna. E comunque non è auto blu.”
“Giusto così. E’ il principio che conta. Ciao.”
“Bravo. Ciao.”
(In sottofondo suggerisco: Morphine, Super Sex. State bene. Ghino La Ganga)
Novantacinque.
marzo 2, 2015
Siete lì a guardarla mentre arriva con Filippo la osservate bene non è solo carina ha un qualcosa che attira la osservate di nuovo è proprio gradevole anzi è proprio bella pensate sia perché è la prima volta che la vedete osservate che non è altissima ma è dell’altezza giusta è proporzionata capelli castano scuro lunghi indossa il vestitino adatto per l’occasione né troppo sexy né troppo austero i tacchi giusti le braccia nude le gambe perfette poi il sorriso sì forse la chiave di tutto è quel sorriso né troppo dolce né troppo impostato ha il sorriso di una ragazza che sa di essere carina anzi di essere bella però non esagera non è sfrontata non è presuntuosa Filippo la presenta già che c’è si presenta anche lei stringe la mano a tutti in un modo che è insieme dolce e cordiale ciao io sono Chiara fa conversazione con il tono di voce discreto senza mai alzarlo laureata in scienze politiche vive in Emilia ma è originaria delle Marche lavora per una società di consulenza fanno ricerche di mercato per generi di consumo parla un corretto and very fluent inglese con l’amica olandese di erasmus di Francesca in breve Marco e Guido ma anche gli altri sono ipnotizzati le loro ragazze già la odiano ma lei è così brava da farselo perdonare anzi conquista anche le due ragazze di Marco e Guido chiede se vanno con lei in bagno così le spiegano bene la situazione e fumano una sigaretta in santa pace tra donne prima di allontanarsi dà un bacino sulla guancia a Filippo gli sussurra dolce ironica torno subito bel ragazzo non mi tradire troppo Filippo le sorride si china all’orecchio le dice qualcosa lei sorride di rimando gli sfiora le mani e va verso le altre due che la aspettano curiose per andare insieme a lei in bagno tutti i maschi a dar di gomito a Filippo che meraviglia che schianto di ragazza Filippo sorride sornione è solo a fine serata che il direttore di sala mentre ti stai fumando una sigaretta si avvicina ti dice beh Filippo certe volte non bada proprio a spese credi di non aver capito e lui precisa ma certo Chiara deve essergli costata almeno un milione è una delle migliori forse la migliore di tutte ha visto come sa muoversi? tu resti sbigottito lui paterno ti dice senta Ghino siamo nel millenovecentonovantacinque ma cosa crede? è finito tutto è finito il lavoro è finita la politica è finito l’amore c’è rimasta solo quella con la effe.
(In sottofondo: Haddaway, What is love. State bene. Ghino La Ganga)