Genetica.

luglio 30, 2015

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Eri certo che  quella testa di cazzo che arrivava a manetta in contromano fosse la madre di una tua ex.  Invece era sua figlia.

State bene.

Ghino La Ganga

“Sono nel perimetro!”

luglio 29, 2015

Aliens Scontro Finale, scena del tracciatore video 'Sono nel perimetro!'

Aliens Scontro Finale, scena del tracciatore video ‘Sono nel perimetro!’

Quando sento Denis Verdini  affermare di non volere entrare nel PD, mi viene in mente una celebre scena di Aliens-Scontro Finale:  quella dei marines che  scrutano il tracciatore video aspettando gli alieni e dicono trafelati “Sono a dieci metri! ”  “Sono a sei metri” “Ma cazzo, allora dovremmo averli davanti!“. E sapete come finisce, no?

State bene.

Ghino La Ganga

Gli intercettati emendati.

luglio 28, 2015

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“Oh.”

“Eh.”

“Io con questo emendamento mi sento molto più sicuro.”

“Anche io. Ora chi diffonde le nostre intercettazioni va in galera.”

“Sempre che non sia un giornalista.”

“Sempre che non sia un avvocato.”

“Sempre che non sia un pubblico ministero.”

“Sempre che non sia un cancelliere.”

“Sempre che non sia imputato.”

“Sempre che non sia coimputato.”

“Sempre che non sia un consulente tecnico.”

“Sempre che non sia un perito di parte.”

“Ma quindi cosa è cambiato?”

“Un cazzo.”

“Eh. Mi pareva. Comunque: io mi sento molto più sicuro.”

“Pure io. L’importante è che l’emendamento punisca chi è un semplice coglione non titolato.”

“Ti riferisci a chi scrive su questo blog?”

“Beh, anche a certuni che lo leggono.”

“Però non puoi insultar la gente così, tu.”

“E perché? Con l’emendamento, mica possono diffonderlo.”

“Mh. Non vorrei diventasse un limite.”

“Già. Vabbè: nessun emendamento è perfetto. Ciao.”

“Già. Ciao. “

(In sottofondo: Harry Nilsson, Everybody’s talkin’. State bene. Ghino La Ganga)

La-famiglia-Fassi-nel-loro-locale-di-Asti

 

 

Era il Maggio novantaquattro.  Da Rimini eravamo diretti al salone dell’auto di Torino. Pranzammo lì sul Tanaro. Il cibo era senz’altro buono, ma a colpirci ancora di più era l’atteggiamento del personale. Nessun sussiego del tipo: siete in un posto famoso, state zitti e non disturbateci . Semmai: sembravano molto preoccupati loro di disturbarci. Erano cauti, tranquilli. Il carrello dei dolci ce lo portò una gradevole ragazza mora. Sorrideva a tutti, serena. Quel sorriso l’ho rivisto nelle foto sui giornali: era il sorriso della donna uccisa nella sua tabaccheria di Asti. Son rimasto incredulo davanti alla scena descritta dal rapinatore omicida: la donna si sarebbe messa ad urlare forte. Leggo oggi che i genitori della povera donna uccisa –  quelli che assieme a lei erano così cauti e tranquilli nella gestione del loro ristorante sul Tanaro – vogliono pagare le spese mediche della figlia dell’omicida, una bambina afflitta da una rara patologia. Sembra paradossale. Eppure faccio meno fatica a crederlo.

State bene.

Ghino La Ganga

Denis Verdini

pianeta simile alla terra

“Oh.”

“Eh.”

“Nello spazio esiste un pianeta come la terra.”

“Sì, ho letto. Lontanuccio, ma c’è.”

“Cosa dici, andiamo lì?”

“Magari. Forse lì  l’aria è buona, l’acqua è pulita, la vita è meno cara, i tribunali non ti inseguono, i clienti pagano, le donne non se la tirano.”

“Già. Chissà però quanto  costa arrivarci.”

“Bah, secondo me se ci offriamo come pionieri/cavie ci offrono il viaggio gratis.”

“Giusto. Dunque, partiamo?”

“Ho qualche un dubbio: e se poi anche lì c’è una Bergamini?”

“Oh, cazzo. Hai ragione. Per dire: e se poi anche lì esiste una Toscana, una Firenze, e mentre sei su Ponte Vecchio ti salta fuori un Mugnai?”

“Oppure vai sul Lungarno Acciaioli e ti passa accanto uno Stella? Che so: passi davanti a Palazzo Strozzi e ti salta fuori un Mallegni che ti fa bubù-settete?”

“Cavoli. E’ vero. Metti che  anche lì esista una Roma. Tu passi davanti a Montecitorio col telefonino all’orecchio e ti  arriva da dietro una Rossi che ti ringhia cattivissima:  a chi cazzo stai telefonando? Chiudi subito!

“Ah. E’ vero. Per dire: e se poi anche lì ti salta fuori un Cuperlo?”

“Cazzarola. Pure un Cuperlo?”

“Mai credere all’unicità dei fenomeni. Esiste un’altra terra? Può esistere  anche un altro Cuperlo.”

“Dunque può esistere anche un altro Fitto. Un altro Gasparri.”

“Eh. Certo. Allora che facciamo: restiamo qua?”

“Per il momento sì, dài. Però ci dichiariamo pronti a partire. Intanto saliamo in macchina, accendiamo il motore  e stiamo fermi lì.”

“Bravo. Facciamo così. Ciao.”

“Ciao.”

(State bene. Ghino La Ganga)

Silvia Bottiroli direttrice artistica Festival del Teatro di Santarcangelo

Silvia Bottiroli direttrice artistica Festival del Teatro di Santarcangelo di Romagna

L'esibizione di Frank Willens al Festival del Teatro di Santarcangelo il 18 luglio 2015

L’esibizione di Frank Willens al Festival del Teatro di Santarcangelo di Romagna il 18 luglio 2015

Mi limito ad osservare che, se hai per le mani un tizio nudo che riesce a  pisciarsi in faccia da dritto, e non lo usi come protagonista dello spettacolo di punta del festival che dirigi, triplicando il costo del biglietto per l’evento e limitando l’ingresso ad esso come se fosse il campo delle patate di Parmentier, sei solo una dilettante.

State bene.

Ghino La Ganga

Elio Fiorucci

Elio Fiorucci

Ora è davvero finita un’epoca. Addio, geniaccio.

State bene.

Ghino La Ganga

P.s.: chi non sa da quale brano disco è tratta la strofa che costituisce il titolo del post è pregato di non farsi più vedere da queste parti, grazie.

La portiera dell’88.

luglio 18, 2015

 

 

golf 2

Che poi alla fine anche oggi se glielo ricordate si fa scuro in volto perché era stata anche un po’ colpa vostra che non l’avevate  avvisato precisamente  di dove andavate lui era rimasto nella parallela di viale Ceccarini a Riccione per un’ora ad aspettare se vedeva qualcuno dei vostri alla fine s’era rotto il cazzo giustamente era salito in macchina nella sua golf praticamente nuova aveva lasciato la  portiera lato guida semiaperta per tenere la luce dell’abitacolo accesa mentre cercava una cassetta l’aveva infilata nello stereo proprio  in quel momento era passata un’auto a manetta vicinissima alla sua fiancata  aveva agganciato la sua portiera sradicandogliela dalla cerniera portandogliela via lui aveva  sentito la botta assurda aveva visto le scintille della portiera che raschiava sull’asfalto  mentre l’auto sfrecciava via urtando una seconda volta la portiera al suolo con la coda non aveva preso la targa solo intravisto il modello gli era parsa una bmw serie 3 ma vai a trovarla una bmw serie 3 che ti ha portato via la portiera in una parallela  di viale Ceccarini a Riccione a luglio ottantotto praticamente di notte mentre tu resti lì come un coglione lo stereo si sente ovviamente solo sulla cassa di destra e nelle casse dietro e ti tocca scendere caricare la portiera alla meglio nel bagagliaio della golf che era praticamente nuova o quasi lasciando il portellone aperto poi tocca farsi fino a casa con lo stereo acceso perché deve essere andato in corto qualcosa mica riesci a spegnerlo senza spegnere la macchina cazzo d’un cazzo d’un cazzo boia porco.

(In sottofondo: Dee Lewis, Stuck on love. State bene. Ghino La Ganga)

Linguaggio in Crocetta.

luglio 18, 2015

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Il fatto non è se Crocetta abbia o non abbia ascoltato senza reagire la frase di Tutino “Lucia Borsellino va fatta fuori come il padre“. Il fatto è che ormai riteniamo possibile che qualcuno l’abbia pronunciata , quella frase, e che l’interlocutore sia rimasto zitto davanti a cotanta follia. I precedenti non mancano. Si va dal calciatore Miccoli, secondo il quale Giovanni Falcone era un fango, agli sciagurati imprenditori che ridevano la notte del terremoto a L’Aquila. Ma non ci si fermi qui, per favore. L’enormità di certe frasi è già da tempo uscita dal contesto della conversazione a due per trasferirsi nel mondo delle sparate sui social, come se questi ultimi avessero dato stura all’insopprimibile voglia di spogliarsi in pubblico d’ogni orpello perbenista,  rivelando il vero io dei connazionali. Sospetto che l’animo italico non sia mai stato quell’insieme di candore e musichette di un passato che tanti rimpiangono: anno dopo anno, palmare dopo i-phone ed i-phone dopo palmare, il progresso sta semplicemente svelando quel che siamo e – soprattutto – quel che vogliamo essere: quasi non aspettassimo altro che un pretesto tecnologico per dar sfogo a pulsioni che soffrivamo troppo a tener nascoste. Lo facciamo spesso esprimendoci con frasi sgrammaticate, nelle quali il dialetto emerge come autentico linguaggio  sovraregionale e interclassista: sicché minchia è usato quale eccellente intercalare borghese pure alla borsa di Milano, figa trionfa serenamente nella Bari bene. E nell’ottica di una maggiore coesione nazionale questi son risultati importanti, ne converrete.

State bene.

Ghino La Ganga

Traduzione dal tedesco.

luglio 17, 2015

merkel con bambina palestinese

Cara e simpatica ragazzina, già ci stanno sulle palle i greci e gli italiani seguono a ruota: se vieni a rompere i coglioni qui da noi pure te che sei palestinese, dopo tutti gli aiuti che con l’Unione Europea abbiamo dato ad Arafat perchè la di lui mugliera si comprasse le Vuitton a natale e i di lui amichetti si comprassero bombe e mitra per far bene  capodanno , allora ringrazia che  il vaffanculo  te lo assegno solo  per metafora. Ah, ti metti pure a piangere? Riderai quando torni dalle tue parti, piccola scema.

(State bene. Ghino la Ganga)