Altri magistrati.

ottobre 30, 2015

Francesco Coco (1908- 1976)

Francesco Coco (1908- 1976)

Sabelli e Carbone, ci siete ancora? Scusate l’ultimo disturbo, quasi dimenticavo.  Se vi avanza un po’ di tempo  – tra un’intervista sui quotidiani ed un conteggio provvisorio di quante  correnti  compongono oggi l’Associazione Nazionale Magistrati –  rileggetevi  quanto accadde tra l’aprile e il maggio del 1974 a Genova, all’epoca del rapimento del Sostituto Procuratore Mario Sossi ad opera delle Brigate Rosse. Fu anche quello un ben singolare  scontro tra magistratura a politica. Per favorire la  liberazione del Sostituto Procuratore Mario  Sossi da parte dei brigatisti rapitori,  la Corte d’Assise di Genova decise la scarcerazione di tanti altri terroristi processati per omicidio. Il  solo Procuratore Capo Generale, Francesco Coco, si oppose, mentre  reparti di Polizia con mezzi blindati circondavano il carcere di Marassi. Finì che i brigatisti rimasero in cercere, e che Mario Sossi venne liberato. Però poi nel 1976  il Procuratore Coco venne assassinato dalle Brigate Rosse, con Renato Curcio prontissimo a rivendicarne l’omicidio da dietro le sbarre . Eh, quanti scontri tra magistratura e politica ha vissuto questo nostro paese. Vero, Sabelli? Vero, Carbone? Sarebbe poi interessante rileggere la vicenda dei brigatisti rapitori,   tra i quali primeggiavano Mara Cagol e Alberto Franceschini, capaci pure di andare a sbattere con l’auto contro un albero durante la fuga con l’ostaggio : nelle loro intenzioni, i brigatisti in carcere dovevano essere liberati e spediti in paesi amici perchè di sicura fede marxista come Cuba, Algeria, Corea del Nord. Ebbene: con loro grande sorpresa, questi tre paesi rifiutarono seccamente qualunque accoglienza.  Ci sarebbe dunque da chiedersi  come una banda di ritardati mentali (perfino Alberto Franceschini è ad un passo dall’ammetterlo: siamo stati un gruppo di coglioni, disse una sera in Tv)  sia riuscita a far del terrorismo pericoloso in Italia. Credo  resterà sempre un grande mistero: meglio non indagare. Altrimenti rischia di venir fuori un altro grave scontro tra politica e magistratura, con quest’ultima delegittimata. Vero, Sabelli? Vero, Carbone?

State bene.

Ghino La Ganga

I figli della toga.

ottobre 28, 2015

Mario Amato ( 1937 - 1980)

Mario Amato ( 1937 – 1980)

Dopo aver letto gli strali di Maurizio Carbone e Rodolfo Sabelli, esponenti dell’Associazione Nazionale Magistrati, ho constatato un fatto. Quando i magistrati  parlano della magistratura, raramente si ricordano di Mario Amato . Si buttano tutti a parlare di Falcone e Borsellino: e ci mancherebbe, è senz’altro giusto. Però di Mario Amato non dicono  quasi nulla. Mario Amato era Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Roma, e  trentacinque anni fa già indagava sui collegamenti tra Banda della Magliana, estremismo nero e politica.  Venne ammazzato mentre aspettava l’autobus. Freddato con un colpo di pistola alla nuca da un commando dei Nar. Quei Nar dei quali faceva parte anche Alessandro Alibrandi, detto Alì Babà. Il cui padre era il Giudice Antonio Alibrandi, che lavorava a pochi piani di distanza dal Sostituto Procuratore Mario Amato. Quel giudice Antonio Alibrandi che, quando incontrava nei corridoi il sostituto procuratore Mario Amato, gli dava del visionario. Che gli diceva di stare attento, perchè ” questi sparano“. Che gli aveva tolto il saluto. Che lo minacciava di farlo arrestare (1). Quando però si trattò di fare arrestare suo figlio Alessandro, sorsero dei problemi. Lo raccontò lo stesso Mario Amato, sentito il 15 marzo ’80 in audizione dal Consiglio Superiore della Magistratura: «Il Procuratore Di Matteo mi chiamò e mi fece vedere il riconoscimento di Alessandro Alibrandi, figlio di un nostro collega magistrato. Il teste aveva riferito di essere certo al cento per cento dell’identificazione: io dissi che sarebbe stato opportuno fermare Alibrandi sussistendo tutti i presupposti, ma la polizia oppose che non era possibile; che in precedenza si erano verificati degli episodi incresciosi in cui la polizia riteneva che il predetto giovane avesse avuto un trattamento di favore da parte del nostro ufficio e quindi non si azzardava ad andare a casa del collega Alibrandi per prendere il figlio con un provvedimento di fermo»(2). Quando i magistrati parlano di magistratura, insomma, troppe volte dimenticano Mario Amato. Si buttano tutti a parlare di Falcone e di Borsellino: e ci mancherebbe, è senz’altro giusto.  Riscuotono  più interesse di Mario Amato anche i figli di Borsellino. Basta leggere le parole del Magistrato di Palermo Silvana Saguto, intercettata mentre esponeva la sua opinione su Manfredi Borsellino: “È uno squilibrato, lo è stato sempre, lo era pure quando era piccolo” ; oppure su Lucia Borsellino: ” È cretina precisa ” (3).  Viene da pensare che il rapporto tra magistratura e figli è davvero complesso: roba che può delegittimare la magistratura. Ah, già: quella è solo la politica. Scusi, Sabelli. Scusi, Carbone.

State bene.

Ghino La Ganga

NOTE:

(1) Dalle dichiarazioni dei Giudici Paolo Cemmi e Pietro Giordano al programma televisivo RAI La Storia Siamo Noi- Perché Mario Amato (Tra le varie programmazioni della puntata: Rai Tre, 20/11/2006, ore 23.30).

2) Estratto dell’audizione, letto durante lo stesso programma televisivo.

(3) Corriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno, frasi pubblicate sull’edizione on-line alle 10.48 del 21/10/2015.

Novantari.

ottobre 26, 2015

gwyneth paltrow

gwyneth paltrow

tony blair

tony blair

La bionda ex giovane propone ricette vegetariane  immangiabili, ed  afferma che il reggiseno fa venire il cancro. Il brizzolato ex ragazzo dichiara che la guerra in Iraq fu un errore, e rifiuta di essere definito criminale di guerra.  Sono due  persone salite alla ribalta negli anni novanta, accomunate già all’epoca da un sorrisino ebete fortemente caratterizzante. Comincia a spiegarsi perché quel decennio goda di un culto traballante.

State bene.

Ghino La Ganga

Lo staff ha deciso.

ottobre 25, 2015

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Prima la gag del tumore al cervello del capo animatore,  poi la gag del giapponese travestito da medico. Indi la trovata che per un voto ha risolto la serata: la comunione per i divorziati sarà a ghiribizzo del prete. Chiesa che vai ostia che trovi, in perfetto stile gioco caffè. Mancava solo Renzi sul palco a far la sigla del villaggio. Però c’è sempre il Giubileo dietro l’angolo, non disperiamo: sarà una grande stagione di ripresa turistica, lo sento.

State bene.

Ghino La Ganga

Rodolfo Sabelli

Rodolfo Sabelli

Domanda nr.1: Il comportamento della Dott.ssa Saguto,  quale presidente della sezione misure cautelari del Tribunale di Palermo, faceva dunque parte di una consapevole  strategia di autodelegittimazione?

Domanda nr.2: Può cortesemente elencare a beneficio di tutti i cittadini quale sia l’attuale  numero di correnti interne alla magistratura, visto che abbiamo un po’ perso il conto?

Grazie, stia bene.

Stiano bene anche i lettori.

Ghino La Ganga

Seguire il flusso.

ottobre 23, 2015

Jessica Biel

Jessica Biel

Dovrei trovar qualcosa da dire. Magari sul fatto che il fatturato dell’industria italiana è calato ad agosto dell’1,6% ma oggi c’è una ripresa piccolina piccolina ( +2,4%) negli ordinativi rispetto al 2014. Poi, magari, sul fatto che qualche malizioso mette in relazione quest’ultimo aumento con  l’aumento del limite dell’uso del contante a tremila euro. Però ho notato che, da un po’ di tempo, di questa roba non frega niente a nessuno, e che  tra le frasi più ricorrenti nelle ricerche che portano a questo blog c’è “bel sedere di donna”. Ordunque: perché non posso limitarmi a seguire il flusso?

State bene.

Ghino La Ganga

Una che mi piaceva.

ottobre 21, 2015

Maria Grazia Capulli ( 1960 - 2015)

Maria Grazia Capulli ( 1960 – 2015)

Quando vengo a sapere che è morta una donna che mi piaceva ci resto male, male, male.

(N.B.: Se qualcuno o qualcuna ha intenzione di lasciare un commento dicendo che a me dispiace  sia morta solo perché era bella, ed ha dunque intenzione di mettersi a fare un pistolotto non richiesto su tale fatto, sappia che il suo vaffanculo è già pronto in rampa. Basta che quel qualcuno o qualcuna lasci un commento del genere, e il suo vaffanculo gli/le arriva subito. State bene. Ghino La Ganga)

Se però capitasse a me.

ottobre 20, 2015

 

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Le risposte di alcuni  conoscenti di dichiarata appartenenza progressista , da me richiesti di un parere sul caso del pensionato milanese che ha ucciso il ladro entratogli in casa, sono state tutte o quasi dello stesso tenore: non è ammessa una giustizia privata, il pensionato milanese ha sbagliato, loro sono fiduciosi nella giustizia. Però tutti hanno glissato quando ho chiesto che avrebbero fatto al posto del pensionato. Risposte che mi hanno ricordato quelle di altri conoscenti di dichiarata fede cattolica, da me richiesti di un parere sui casi di pedofilia che coinvolgevano sacerdoti: questi ultimi sarebbero stati giudicati da Dio, quei fatti comunque non minavano la loro fede. Però preferivano non dire cosa avrebbero fatto al posto del padre del bambino abusato dal  sacerdote.

State bene.

Ghino La Ganga

Erri De Luca

Erri De Luca

Alla fine ha prevalso la coerenza: in un paese nel quale chi commette un reato non ritiene mai giusto essere condannato, perché prendersela con chi lo incita a commetterlo? Se poi si tratta di un celebre scrittore e  traduttore, noto per avere affermato   che era inutile condannare le Brigate Rosse – in nome di un non meglio chiarito desiderio di oblio storico –   la decisione del Tribunale appare del tutto congrua. Ma sì: va bene così. E’ stata emessa una sentenza adeguata. In fondo, questo paese assomiglia sempre di più a cosa desidera essere. Mi correggo: a cosa desidera da molto tempo essere. Ma non chiediamoci a cosa: l’abbiamo già scordato.

State bene.

Ghino La Ganga

Ottobre ad Imola.

ottobre 19, 2015

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Li ho visti in tv. Grillo e Casaleggio disegnati in sidecar sullo sfondo . Lello Analfino ( in piumino griffato) e  i Tinturia smoccolavano su base rap, in perfetto revival di un qualsiasi centro sociale degli anni novanta. Poi c’era Di Battista, abbracciato da un pensionato. Di Maio, pettinatissimo. Dario Fo, parecchio rincoglionito. La Taverna sacramentava a ruota libera. Il finale prevedeva  i parlamentari sul palco: quasi tutti con la barba, anche le donne. Ed ancora Grillo che cantava ( diciamo così) sul palco . Affermava di voler togliere il suo nome dal movimento. Definiva amorevolmente gli aderenti “dei disadattati“, e tutti ridevano. Ho osservato la scena. Ho spento la tv. Boh. Contenti loro.

State bene.

Ghino La Ganga