Shangai familiare.

dicembre 14, 2015

gioco dello shangai

 

“Oh.”

“Eh.”

“Ti dimetti?”

“Ma no. Resto lì. Io mica ho fatto niente. E’ stato mio zio, tanto una brava persona.”

“Sì, però tuo zio era lì per merito tuo.”

“Questo lo dici tu. Semmai, io sono dove sono per merito suo.”

“Ah. Sicuro?”

“No. Però è bello pensarlo.  Così la gente si confonde. Ad esempio, prendi Guido.”

“Tuo cugino?”

“Lui. Perché credi che lui sia dove è?”

“E’ stato tuo babbo a metterlo lì, no?”

“Sbagliato. In realtà il merito è di mia zia Filiberta. Teneva i conti a un centro servizi, cercavano un laureato fuori corso, lei lo ha piazzato.”

“Non sapevo cercassero laureati così.”

“Infatti non ne cercavano. Però, appena  han detto ‘potremmo prendere un giovane laureato part-time‘ lei non li ha fatti finire nemmeno la frase. Ha piazzato Guido, a prescindere dalla qualifica di giovane. Poi lui ha fatto carriera e adesso è dove è.”

“Ah. Però Guido è bravo.”

“Certo. Ma anche mia zia Filiberta è brava. Come fa lavorare lei quel centro servizi non lo fa lavorare nessuno.”

“Ah. Pure tuo zio è bravo. Cioè: dicono tutti che comunque è bravo, nonostante quel problemino.”

“Certo, ma anche mio babbo. Tutti bravi, me compreso. Siamo stati bravi tutti. Ora però c’è quel problemino di mio zio, e tutti chiedono le mie dimissioni. Ma se dovessimo ragionare così, allora dovrebbero dimettersi tutti. Mio zio, mia zia Filiberta, mio babbo, mio cugino Guido, io stesso. Ne tiri giù uno, viene via tutta la fila.”

“E’ vero.  Anche perché non sai chi è lì per merito di chi.”

“Certo. Ormai tutto è così intrecciato che non si sa. Mica è colpa nostra se funziona così.”

“No, certo. Però bisognerebbe ragionare, approfondire. E’ un fatto molto diffuso nel nostro paese.”

“Naturale. Infatti tutti sanno che se si comincia a far storie su ‘sta roba, salta tutto o quasi. Ora ti saluto. Ciao.”

“Ciao.”

(In sottofondo suggerisco: Alexander Robotnik, C’est La Vie.  Brano vecchiotto, eppure ancora caruccio: belli i  tempi nei quali la disco italiana –  con poca spesa  ma tante idee e  simpatica faccia tosta –  si spacciava per straniera, riuscendo a piazzarsi perfino  nelle classifiche europee. State bene. Ghino La Ganga)