La guerra imposta.

gennaio 7, 2016

iraniraq

 

Certe situazioni fanno  ringiovanire. Ad esempio: c’è nell’aria una possibile guerra tra Iran ed Arabia Saudita. A mia memoria, l’ultimo conflitto tra un paese sciita ed uno sunnita fu nel 1980 : la guerra tra Iran ed Iraq, terminata nel 1988. Iniziò che avevo 15 anni e terminò che ne avevo 23. Partita come una guerra ultramoderna, si trasformò in una sorta di vecchia guerra di trincea per straccioni: l’aviazione militare iraniana aveva ereditato dal deposto Scià degli ottimi F-14 americani che però sapeva far volare poco o niente, l’aviazione militare irachena possedeva aerei russi in gran parte scassati e senza ricambi. A proposito di tenera età: ad un certo punto l’Iran si ritrovò a corto di truppe,  dunque i Pasdaran mandarono all’assalto plotoni di ragazzini di 14 anni che quasi sempre finirono devastati  dalle pallottole o dai gas Iracheni. Sull’occidente la guerra ebbe un effetto double face. All’inizio si paventò  un calo delle esportazioni di petrolio, sicché il prezzo dell’oro nero schizzò in alto provocando la seconda crisi petrolifera della storia ( dopo quella del 1973) ed un’ improvvisa recessione . Poi invece, nel giro di un paio di anni, fu chiaro che il flusso di petrolio non calava e non sarebbe calato: probabilmente entrambi i paesi coinvolti ne vendevano sottobanco  ingenti quantità per pagare le spese di guerra, gli altri paesi produttori approfittavano del caos per smerciare il surplus. Infatti,  ad un certo punto a calare fu il prezzo. Anzi, crollò proprio: meno di  35 dollari a barile, con punte sotto i  30 dollari tra il 1986 ed il 1987.  Fu anche grazie al basso costo di quell’importante materia prima, che il nostro paese ( al pari di un po’ tutta l’Europa, Inghilterra a parte) ebbe una ripresa economica paragonabile – seppure in scala minore  – a quella degli anni sessanta. Ci ingegnammo da par nostro nell’ottenere forniture di combustibile a prezzo stracciato e nel vendere enormi  cannoni sparatutto, con spericolate quanto geniali giravolte valutarie compiute nella filiale di Atlanta di una nota banca nostrana. Ora lo schema sembra ripetersi: un paese arabo litiga con un paese non arabo. Un paese sunnita litiga con un paese sciita. Li divide solo il Golfo. Come  dite? Sto facendo un ragionamento cinico? Ma no. E’ solo che mi sento ringiovanito.

State bene.

Ghino La Ganga