Ci ho rinunciato.
febbraio 2, 2016
Ma a “difesa” di Adriana Faranda, l’ex postina delle Brigate Rosse, scende in campo il costituzionalista Valerio Onida: “Non c’è molto da dire. È un corso sulla giustizia riparativa in cui si inserisce il racconto di un’esperienza particolare e molto seria, che ben si presta a stimolare la riflessione in una sede come quella della Scuola della magistratura. Dov’è lo scandalo? O si pensa che la Scuola sia un sancta sanctorum, un tabernacolo che non può essere profanato dalla presenza di certe persone? La formazione è per eccellenza il luogo della riflessione e del confronto, e la formazione dei magistrati non può ignorare temi come quello della giustizia riparativa”.
(Estratto da Il Fatto Quotidiano, sul dibattito acceso dalla prossima partecipazione della ex Brigatista Rossa Adriana Faranda ad un corso di formazione per magistrati. Già faccio fatica a capire chi dice di aver perdonato gli ex terroristi, come hanno fatto anche di recente alcuni familiari delle vittime: ma è un problema mio, capisco che il perdono di un familiare è un fatto strettamente personale. Poi faccio tanta, ma proprio tanta fatica a capire Pier Giorgio Morosini, che da magistrato presidente di commissione del Csm difende l’iniziativa: ha suppergiù la mia età, sicché dovrebbe ricordarsi quanti furono i magistrati uccisi dai terroristi, e come fu difficile formare e far lavorare la Corte d’Assise di Torino per il processo alle Brigate Rosse nel 1976, viste le minacce che ogni giorno si levavano dalla gabbia degli imputati ed i tanti morti tra chi aveva a che fare con quel processo, come ad esempio l’avvocato Fulvio Croce. Ho invece rinunciato, definitivamente, a capire Valerio Onida: per il semplice motivo che non solo poco tempo fa si è bevuto gli scherzi telefonici del programma radiofonico La Zanzara, ma da anni non pronuncia una sola frase che manifesti una parvenza di intelligenza. Dunque ho anche rinunciato a ritenerlo un uomo intelligente. Posso solo considerarlo un uomo di età senile. State bene. Ghino La Ganga)
Mi scusi un attimo.
febbraio 2, 2016
” La Divina Provvidenza mi ha detto di scendere in piazza. A contatto quotidiano con i malati ho imparato il rispetto che si deve ad ogni individuo. La persona non si deve piegare all’ideologia. La sola paura è di essere abbandonati. Sono contrario all’eutanasia. “
(Sono frasi di Massimo Gandolfini, riportate da vari quotidiani. Tralascio chi gli ha detto di scendere in piazza, che mi fa pensare ad una qualche forma di nevrosi mal curata: alcuni principi contenuti nelle frasi appaiono pure giusti. Ma se poi chi li ha enunciati vuole impedire leggi che creano delle possibilità e non degli obblighi, non sta forse imponendo un’ideologia? Sarò banale, ma si tratta di dubbi che vengono. Che volete farci. State bene. Ghino La Ganga)